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MotoGP, Marini: "L'importante era finire. Dobbiamo lavorare e rimanere tranquilli"

"Per fortuna in gara non ho avuto i problemi del weekend e l'importante era arrivare al traguardo. Ora dobbiamo tirare fuori il massimo dalla Ducati"

MotoGP: Marini: "L'importante era finire. Dobbiamo lavorare e rimanere tranquilli"

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Il weekend qatariota di Luca Marini ha un retrogusto dolceamaro: nella prima gara della sua carriera in MotoGP senza lo sguardo rassicurante del neo-papà Valentino Rossi in griglia, Marini infatti ritrova sensazioni positive sulla sua Ducati, quelle che aveva perso sia venerdì che sabato a causa di una serie di problemi tecnici che non sembravano abbandonare la sua moto. Il 13° posto e i 3 punti conquistati non possono bastargli, ma Luca non abbandona l’ottimismo.

“Per come è partito il mio weekend, sicuramente il più difficile della mia carriera, non potevo aspettarmi molto, ma sono positivo perché in gara abbiamo risolto quello che sembrava essere il problema di questo weekend, e infatti oggi ho ritrovato la mia moto, la stessa che mi aveva aiutato tanto nei test”.

Marini non vede questo primo GP come una “prova generale” del suo Mondiale, nonostante il risultato poco soddisfacente, piuttosto come la prima di una serie di Gran Premi da sfruttare per arrivare ad avere il meglio sulla sua Ducati: Sicuramente ancora siamo indietro, soprattutto sull’elettronica, dove so che sono sotto a livello prestazionale, ma oggi la cosa più importante era finire la gara, raccogliere le informazioni e provare le mappe così da arrivare pronti in Indonesia e fare un weekend normale, dopo questo così travagliato”.

Non cerca scuse e infatti ammette: “L’anno scorso la Ducati è stata la miglior moto della griglia, e sono consapevole degli sforzi di Ducati e del team per raggiungere subito il livello che cerchiamo. Sono sicuro che ce la possiamo fare, dobbiamo continuare in questa direzione, lavorare e rimanere tranquilli, perché il campionato è lungo”. Sguardo rivolto verso l'Indonesia quindi, ma con il cuore a Tavullia perché, come ha detto lui stesso, non vede l'ora di abbracciare la nipotina Giulietta.

Egualmente poco soddisfatto il suo compagno di squadra, Marco Bezzecchi, uscito di scena nel corso del 7° giro mentre si trovava in 14esima posizione.

"Non stavo guidando male - racconta - è stato un errore, dovuto all'inesperienza, ero dietro a Nakagami e mi ero già messo dietro piloti con più esperienza di me quando, andando a frenare, la leva è scesa molto perché trovandomi dietro il freno si era scaldato. Me ne ero accorto, però non sono ancora troppo a mio agio su questa moto, che è molto veloce e impegnativa da guidare, e non sono riuscito a regolarla. Così mi ha schiacciato praticamente le dita e mi sono dovuto attaccare al freno posteriore per fermarmi, ed alla fine mi è partita davanti. Un peccato, però purtroppo anche queste sono cose che devo imparare. E' successo in gara, ma meglio ora che più avanti. Dobbiamo solo ripartire da mandalika".

 

 

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