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MotoGP, Dovizioso: “Non guido la Yamaha come devo, per ora non ho risposte”

“Può essere guidata solo in un modo perché altrimenti non hai grip a sufficienza. Inizialmente ho perso tempo per un problema di pressione all'anteriore”

MotoGP: Dovizioso: “Non guido la Yamaha come devo, per ora non ho risposte”

Con ogni probabilità, la prima gara stagionale del 2022 di Andrea Dovizioso non si è neanche lontanamente avvicinata al migliore dei suoi sogni. Costretto ad inseguire dalle retrovie dopo qualifiche più complicate del previsto, quest’oggi ha tagliato il traguardo del Lusail International Circuit in un’anonima 14esima posizione complice delle noie in termini di pressione dello pneumatico anteriore nei passaggi iniziali. Appena alle spalle del connazionale Luca Marini, distante addirittura 27 secondi dal vincitore Enea Bastianini, il portacolori WithU Yamaha RNF Team guarda inevitabilmente il bicchiere mezzo vuoto.

“Non è stato semplice perché inizialmente ho perso un sacco di tempo a causa soprattutto di un problema di pressione all’anteriore. Questo è dovuto al fatto che gestisci male le gomme, non perché la moto fa andare aumentare la pressione. Per fortuna, successivamente il gruppo si è sgranato ed ho potuto così guidare con maggiore tranquillità su un passo quantomeno accettabile, ma ormai era troppo tardi”, ha esordito.

Appare evidente che stai continuando tuttora a cucirti addosso la M1, quanto margine manca?

Non sto ancora guidando come la Yamaha richiede. Dal mio punto di vista la moto ha ottime caratteristiche, ma può essere guidata solo in un modo perché altrimenti non hai grip a sufficienza. Il distacco dalla vetta è elevato, inoltre partire da dietro non aiuta di certo. Ci sarebbero tanti discorsi di fare, però non è il momento di parlarne. Quando l’anteriore non è a posto, non riesci ad andare forte in quanto non puoi accelerare in uscita di curva”, ha proseguito.

Il prossimo round si disputerà in Indonesia, a Mandalika, pista in cui recentemente hai avuto modo di provare la M1 a differenza del Qatar. Pensi che ciò possa rappresentare un piccolo vantaggio in questo tuo processo di apprendimento?

“Reputo obbligatorio fare un passo in avanti. Siamo lontani sia come distacco finale che tempi sul giro, dobbiamo pertanto rimboccarci le maniche per lavorare su vari aspetti, gestione delle gomme in primis. Nonostante i test svolti in precedenza, in Indonesia troveremo un nuovo asfalto quindi i valori si azzereranno tutti, ha concluso.


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