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MotoGP, Brad Binder: "Non avevo chance di battere Bastianini"

"Penso di non aver mai guidato con più scioltezza in tutta la mia carriera e Guidotti ha portato energia. Tengo i piedi per terra, è soltanto la prima gara"

MotoGP: Brad Binder: "Non avevo chance di battere Bastianini"

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Il campionato non avrebbe potuto cominciare in modo migliore per il team ufficiale KTM, che nonostante la caduta di Oliveira ha visto Brad Binder chiudere la gara sul secondo gradino del podio approfittando del lungo di Pol Espargarò al termine del suo duello con Enea Bastianini. Il campionato 2022 vede così il pilota sudafricano esordire con 20 preziosissimi punti che lo lanciano al secondo posto in classifica.

Nelle prove libere avevi già dimostrato di avere un buon passo, ma oggi abbiamo visto una tua partenza straordinaria dalla terza fila che ti ha subito catapultato in testa alla gara.
"Si, trovarmi subito in terza posizione dopo la prima curva mi ha dato quella spinta e quella calma per affrontare la gara con lucidità - ci racconta Brad - facendo attenzione a gestire bene le gomme che su questo tracciato sono più fondamentali che in altri, sopratutto per quanto riguarda la ruota posteriore. Ci sono stati momenti in cui ho pensato di non averne più abbastanza per stare al passo con gli altri, ma ho cercato di tenere alto il ritmo rimanendo costante, spingendo la moto al limite. Quando Enea mi ha superato sapevo di non avere chance di riprenderlo quindi ho optato per continuare la gara cercando di non fare errori. Penso che il team abbia fatto un lavoro incredibile sulla moto, negli ultimi due giri ho provato a recuperare terreno ma la moto era già al suo limite".

Eppure l'inizio di stagione durante i test non sembrava incoraggiante per la KTM, cosa vi ha dato quella spinta che vi mancava e quanto conta questo risultato per tutto il team?
"A Sepang non ero affatto contento di come stessero andando le cose, e non avevo un'idea chiara di cosa non stesse funzionando. Il team ha fatto davvero un lavoro egregio nel capire esattamente su cosa lavorare per migliorare così quando siamo giunti a Mandalika le cose sono migliorate fin da subito. Ovviamente abbiamo ancora margini di miglioramento, credo che il pacchetto nel complesso abbia ancora molto da offrire, e dobbiamo anche ammettere che questo tracciato non è mai stato particolarmente favorevole alla KTM".

Il miglior risultato della KTM su questo circuito in passato fu un'ottava posizione. Cosa ha fatto la differenza questa volta?
"In sostanza la moto ora gira meglio. Di norma, sopratutto nello scorso anno, per curvare dovevamo frenare duramente e avevamo difficoltà a seguire delle linee morbide, ora che ci riusciamo questo fa una enorme differenza, ci conferisce tantissima sicurezza e non ci sentiamo più costretti a correre sempre sul filo del rasoio".

Il miglioramento di oggi è dovuto a qualcosa che era già nella moto e che andava sfruttato o è stato un qualcosa di nuovo?
"E' difficile dirlo, alcune cose sono le stesse, altre sono cambiate del tutto. E' una moto completamente diversa, l'aderenza è ottima e questo ci da ampi margini per non dover più correre sempre al limite per ottenere dei risultati".

Con l'ingresso di Francesco Guidotti è già cambiato qualcosa? quanto ha influito il suo ingresso nel team?
"Col suo arrivo è arrivata una grande ondata di positività ed energia, puoi davvero sentirne gli effetti ed è davvero un'ottima aggiunta al team ed è bello averlo vicino".

Dopo questo risultato pensi che vincere il campionato sia una possibilità?
"Voglio restare coi piedi per terra, è soltanto la prima gara dopotutto. Affronteremo molti altri tracciati con molte altre condizioni diverse, quindi è presto per pensare alla classifica. Quello che conta ora è continuare a macinare giri su questa moto cercando di migliorarla quanto più possibile e spingerla al suo limite, i margini di miglioramento ci sono bisogna solo trovarli".

Ieri scherzando sulle difficoltà durante le prove libere hai detto che la moto era "posseduta" da qualcosa di paranormale. Quella possessione oggi ha lavorato in tuo favore?
"Penso che l'attività paranormale sia stata la partenza, - ha continuato scherzando - trovarci subito in testa è stato incredibile, siamo passati dall'avere una frenata normale ad una che ti permette frenate improvvise. I ragazzi del team sono stati bravi a rendere tutto ciò possibile".

Quindi diresti che ora la differenza debba farla il pilota o la moto ha ancora molto da dare?
"Sicuramente la moto ha dimostrato di essere competitiva ed il risultato di oggi lo ha dimostrato, penso di non aver mai guidato con più scioltezza sulla moto che nella gara di oggi. E' chiaro che soltanto il futuro potrà dirci in che condizioni stiamo rispetto ai rivali ma credo che per il momento i nostri tecnici abbiano fatto un lavoro incredibile".

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