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MotoGP, Pirro: "presto tutti copieranno a Ducati anche l'abbassatore anteriore"

Nei box di Losail si parla di tutto. Pirro: "mi dispiace sentire sempre lamentele su di noi". Capirossi: "sarà un gran campionato, Marquez dovrà abituarsi a guidare usando meno la forza"

MotoGP: Pirro: "presto tutti copieranno a Ducati anche l'abbassatore anteriore"

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LOSAIL - Nessuno, per il momento, ha ancora acceso i motori a Losail. I box sono pronti, le moto schierate, qualcuno ne ha approfittato per le ultime foto di rito sul rettilineo dei box.

“Mi servono le due RS-GP in corsia box - ordina Paolo Pezzini, numero uno delle PR Aprilia, che aggiunge - se ne portate una sola ricordatevi di prendere però due cupolini”. Per l’ovvio motivo dei numeri di gara di Aleix Espargarò e Maverick Vinales.

L’atmosfera è già calda, per tutte e tre le categorie perché l’attesa dopo la lunga pausa invernale è sempre lunga ed i test non riescono comunque a ricreare quell’atmosfera di attesa di un Gran Premio.
E’ una famiglia allargata che si riunisce, quella della MotoGP che si rincontra per la prima volta dell’anno in Qatar. Sono cambiate come sempre molte cose, per questo è un continuo via vai di tecnici, meccanici e manager che si incontrano nel retro della pitlane per scambiare auguri e sensazioni, magari, per una nuova posizione lavorativa, come è stato per esempio il caso di Francesco Guidotti, passato da Ducati a KTM e Livio Suppo, tornato in pista con la Suzuki dopo i suoi anni sabbatici alla guida della Thok, la sua azienda di bici elettriche.

Si parla del primo Gran Premio, ma anche dei primi problemi.

“Avere il GP di Indonesia con una settimana di buco dopo il Qatar è un po’ un problema perché ci costringe tutti a tornare a casa - ricorda Maio Meregalli, team manager Yamaha - d’altro canto c’erano evidenti preoccupazioni logistiche per lo spostamento di tutto il materiale a Mandalika”.

Ci si interroga anche sulle condizioni della pista e sulla decisione di far disputare la gara alle sei di pomeriggio, ora di Losail, le quattro in Italia.

“Avremo praticamente solo la FP1 per trovare l’assetto, poi i piloti dovranno tirare già nella FP2 per passare la tagliola della Q1 - prosegue Maio - perché nella FP3 è probabile che la pista possa essere meno veloce. E speriamo che l’asfalto sia pulito”.

“La pista è nelle migliori condizioni possibili, tenendo conto che siamo in messo al deserto - interviene Loris Capirossi - sono passati con le pulitrici. Bisogna prevenire i problemi di logistica e comunque le condizioni come sempre sono uguali per tutti”.

Si è decisamente calato nel ruolo, l’ex iridato, che si aspetta un campionato estremamente combattuto.

Capirossi: "ho visto Marquez bene, ma dovrà abituarsi a guidare in modo diverso"

“Da ciò che abbiamo visto durante i test sono tutti in un secondo. Io ho visto la Ducati molto forte, come al solito ma, secondo me, più a posto al momento con la GP21 che con la nuova GP22. E poi Honda e Suzuki hanno fatto un grande passo avanti, soprattutto la Suzuki di motore”.

Fra i protagonisti il più atteso è ovviamente Marc Marquez.

“Lo ho visto bene, ma deve, dovrà abituarsi a guidare in modo un po’ diverso, dopo i problemi fisici che ha avuto negli ultimi due anni. Se comunque un pilota come Mattia Pasini, nonostante i suoi problemi al braccio, si era riabituato a guidare, lo farà anche Marc”.

Nel frattempo arriva una BMW 730 U con all’interno Carmelo Ezpeleta, che avete recentemente ascoltato in una videointervista e l’apparizione del boss Dorna, che gestisce oltre alla MotoGP, anche la Superbike e la MotoE, sposta l’attenzione su una serie che non correrà in Qatar ma farà la sua prima apparizione a Jerez, in Spagna: la MotoE, appunto. Grazie alla presenza di Michele Pirro scopriamo alcuni dettagli del nuovo progetto che vede coinvolta la Ducati, che ha recentemente provato a Vallelunga con Alex De Angelis.

Pirro: "con la Ducati MotoE due giri a Nardò a 240 Km/h di media"

“Abbiamo fatto due giri completi dell’anello di Nardò a potenza piena, puntiamo a fare un paio di giri in più rispetto all’attuale lunghezza della gara, Siamo riusciti anche a ridurre il peso”.

Di quanto? Michele rimane abbottonato, si parla di circa 25 Kg e Manuel Poggiali, ex iridato in 125 e 250, oggi coach nel team Gresini sentenzia: “valgono da soli forse addirittura tre secondi”.

Non c’è una connessione logica fra un argomento e l’altro, così Pirro a mò di provocazione si domanda: “secondo voi quanto ci metteranno i nostri avversari a copiare l’abbassatore anteriore? Lo so, è inevitabile, ma lo faranno. Nel contempo però si lamentano…se vogliono copiare lo facciano, ma in silenzio: sul que sistema ho lavorato un anno”.

E’ il destino dei migliori, essere copiato e comunque le corse sono così: una rincorsa continua. Gigi Dall’Igna è l’Adrian Newey - il progettista della Red Bull di F.1 - del motociclismo: non si limita a migliorare, lui innova.

Mille discorsi si intrecciano nel retro della pitlane. Ancora un giorno di chiacchiere, poi da venerdì, finalmente, comincerà a parlare il cronometro. L’unico giudice del lavoro di tutti.

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