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La Germania non fermerà moto e auto a benzina nel 2035

Dopo le dichiarazioni del Ministro Cingolani il suo collega Volker Wissing, titolare ai Trasporti tedesco, ha ribadito che in Germania i motori a combustione non si fermeranno nel 2035

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Continua ad animare il dibattito politico la decisione dell’Unione Europea di fissare al 2035 la data di “pensionamento” per la produzione di motori endotermici di auto e moto in tutto il continente. Uno stop programmato che ha trovato alcuni produttori concordi e altri meno, e che ha infiammato gli utenti, soprattutto gli appassionati, in tutta Europa. La settimana scorsa a tornare sull’argomento era stato il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, rivelando che il 2035 è in realtà una data indicativa al momento, da cui partire per impostare un discorso serio sul passaggio dall’endotermico all’elettrificazione. Ora a fargli il coro è il ministro dei trasporti tedesco, Volker Wissing.

La Germania dice no

Gli interessi tedeschi nell’industria Automotive non sono certo un mistero: è il paese europeo con la più alta concentrazione di costruttori e ha la proprietà anche di eccellenze nostrane come Ducati e Lamborghini. Per questo Wissing ha sottolineato come per la Germania il 2035 “non rappresenta l’anno in cui saranno vietati i motori endotermici nel paese”, aggiungendo che l’industria automobilistica non può basarsi solo sull’elettrico visto che i motori a combustione sono ancora validi se alimentati da carburanti a basso impatto inquinante. Sul discorso dei carburanti sintetici si era espresso anche Stefan Pierer, patron dell’omonimo gruppo che ha sotto la propria ala KTM, Husqvarna e GASGAS. Il CEO austriaco infatti ha definito la mobilità elettrica in toto è “una sciocchezza promossa da politici senza conoscenza del settore”. Pierer ha spiegato come, a suo modo di vedere, “L’elettrico, se si parla di moto, ha senso sugli scooter e sulle moto pensate per il commuting ma non sulle motociclette di grande cilindrata, che continueranno ad essere a combustione, seppur con carburanti sintetici o a idrogeno”. Parole che seguono il percorso intrapreso dal gruppo, che recentemente ha presentato agli azionisti la prima Duke elettrica e una gamma di piccole elettriche.


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