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Aprilia SR GT 125 e 200, compie 30 anni e cambia tutto

Nasce un prodotto totalmente inedito, con un look sportivo ed una propensione all’off road urbano. Abbiamo provato entrambe le versioni, 125 e 200, dell'Aprilia SR GT: ecco come vanno

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Aprilia è uno dei brand più attivi del gruppo Piaggio, come testimoniano i recenti debutti delle tre 660, i rinnovati i 125 ed ora un impegno più importante tra gli scooter, un segmento che la casa di Noale non ha mai smesso di presidiare (ad esempio con i monopattini elettrici eSR1 ed eSR2 e l’Aprilia SXR 50). La novità si chiama SR GT, con le prime due lettere che compiono 30 anni giusto nel 2022. Il primo SR era un 50ino nel 1992, agli inizi del periodo d’oro degli scooter con il targhino, in grado di vendere più di mezzo milione di pezzi all’anno. Da allora il mondo è cambiato, i 50 sono sostanzialmente estinti, ma l’SR (anche con i modelli 125 e 150 cc) ha attraversato tre decadi, fino a fermare la sua corsa nel 2020, per l’entrato in vigore della normativa Euro 5. Una carriera particolarmente lunga anche per l’innovativo sistema DiTech, che ha permesso di omologare l’ultimo SR 2 tempi come Euro 4. Ora però restano solo le due lettere della sigla, accompagnate da altre due, GT, che in parte fanno capire che si tratta di qualcosa di totalmente nuovo.

LOOK UNICO, SPORTIVO E CROSSOVER

L’Aprilia SR GT è uno scooter moderno, che strizza l’occhio a quella parte di pubblico che ha decretato il successo di scooter crossover, prima tra tutti il maxi di casa Honda X-ADV. Lo spirito d’avventura qui però viene accoppiato con elementi che richiamano la sportività della casa 54 volte campione del mondo. La vista frontale è un chiaro richiamo alla Tuono, tanto per fare un esempio, le linee sono tese e spigolose, le plastiche hanno finiture carbon look ed il manubrio è di stampo motociclistico. È largo e con un attacco da moto “vera”, dettaglio visto recentemente anche sul TMAX e che sembra andare di moda, mentre in passato non eravamo abituati a questa “contaminazione motociclistica”. A Noale si torna a parlare di scooter con un prodotto tutto nuovo e trasversale. Oltre alla sportività, distintiva di tutti i modelli di casa Aprilia, l’R GT sfoggia infatti un look da crossover e punta a ripetere i numeri dell’antenato con cui condivide il nome SR, perché non nasconde le velleità di essere un prodotto globale, perfetto per le città europee, ma anche per l’importante mercato asiatico, in grado di macinare numeri, in termini di immatricolato, che fanno letteralmente paura. 

OLTRE AL LOOK LA SOSTANZA

Più che GT, l’SR è un crossover, si sarebbe potuto chiamare SR ADV (ma a Tokio qualcuno aveva già usato queste lettere), proprio perché strizza l’occhio all’avventura, con le sospensioni a corsa lunga di Showa ed un’altezza minima da terra di ben 175 mm, che garantiscono, se non la voglia di Dakar, la capacità di affrontare le peggiori strade cittadine, senza alcun problema. Con un peso di poco più di 140 kg (144 per il 125, 148 per il 200) particolarmente contenuto nel suo segmento, l’SR GT resta più “magro” anche di 20 kg rispetto agli avversari più pesanti, a confermare una vocazione sportiva. Le ruote sono da 14” all’anteriore e 13” al posteriore, con pneumatici a larga sezione (110/80 e 130/70) e un primo equipaggiamento firmato Michelin Anakee Street, un dettaglio che determina il carattere, anche estetico, dell’SR GT. Una ulteriore conferma della vocazione ad avere la pretesa di andare oltre il commuting urbano ed essere pronto ad una gita extraurbana, ma anche ad affrontare tutte le problematiche legate alla strada che percorriamo quotidianamente in città. Qui le sospensioni ad escursione elevata fanno la differenza, senza voler fare dell'SR GT un mezzo da fuoristrada. Le gomme garantiscono un ottimo grip, oltre a giovare al look "cattivo" dello scooter. L'impianto frenante deriva da quello del vecchio Beverly 250, quindi decisamente all'altezza per il segmento 125 e 200 cc.

MOTORI I-GET DI ULTIMA GENERAZIONE

Il 125 è il medesimo visto sul Medley, compatto, con il piccolo radiatore posto sul lato destro del motore ed estremamente efficiente, per l’SR GT viene affiancato da una unità inedita, il 200. In realtà si tratta di un 174 cc (strategico anche per il mercato asiatico, che pone un limite di categoria a 175 cc), che rispetto al 150 guadagna soprattutto a livello di erogazione ai medi e coppia. Il 125 cc è accreditato di una potenza massima pari a 11 kW (15 cv) a 8.750 giri e di una coppia di 12 Nm a 6.500 giri, mentre l’SR GT 200 vanta una potenza di 13 kW (circa 17.5 cv) a 8.500 giri e una coppia di 16,5 Nm a 7.000 giri.

LE NOSTRE IMPRESSIONI DI GUIDA

Sedendosi in sella di vede subito il Full LCD della strumentazione, con una grafica dedicata ed un'immagine che gioca a richiamare le motociclette della casa di Noale. In realtà però il dettaglio che colpisce di più è il manubrio e piastra d’attacco a vista. Rende l’estetica aggressiva, ma caratterizza anche il ponte di comando, molto basso e “atipico”. Al di là dell’essere particolare, l’altro effetto è che tutto è basso, incluso il cupolino, che penalizza quindi la copertura aerodinamica. Per il resto, preso in mano il largo manubrio, scesi dal cavalletto e percorsi i primi metri, le sensazioni sono ottime e vengono via via confermate dalla ciclistica, che conferma la tradizione del gruppo Piaggio. Da sempre gli scooter (ci vengono in mente soprattutto Medley e Beverly), sono pronti a “divorare” le curve ed il telaio del “cugino di Noale”, il nuovo SR GT (inedito e dedicato a questo modello), è una bella conferma.

Quanto invece alla pedana, che ha una conformazione che rispetta il “GT” nel nome del modello, la promessa di poter tenere le gambe anche in posizione avanzata per gli spostamenti più lunghi, è rispettata solo per chi è piccolo di statura, altrimenti la postura si fa sacrificata. Di contro il gran turismo del nome è ben supportato dai 9 litri del serbatoio, che dovrebbero tradursi in autonomie prossime o superiori anche ai 300-350 km. Aprilia dichiara infatti consumi in ciclo WMTC pari a 40 km/l per SR GT 125 e 38,5 km/l per SR GT 200. Merito, ad esempio, di un peso contenuto, oppure del sistema Start & Stop denominato RISS (Regulator Inverter Start & Stop System). Quest’ultimo non è una novità, ha un ottimo funzionamento e può comunque eventualmente essere escluso.

Il vano sottosella di 25 litri, può contenere un full jet (non un integrale) lasciando libera una porzione per atri oggetti, oppure uno zaino con pc. Tornando alla guida, pochi sono i difetti che abbiamo potuto riscontrare. Sono invece tanti gli elementi positivi, come ad esempio il tasto sul blocchetto sinistro che consente di navigare i dati della strumentazione, senza spostare la mano dal manubrio, mentre l’unico vano frontale disponile, sul lato sinistro, è dotato di una presa USB, ma può alloggiare solo ed esclusivamente il proprio smartphone, essendo di dimensioni molto contenute e con il solo “slot” per infilare un telefono.

La frenata è all’altezza e con una potenza ed una modulabilità da lode, ma qui forse troviamo l’unico vero difetto di questo SR GT, con l’ABS che è previsto al momento solo per il 200 ed a un solo canale, agendo quindi sulla ruota anteriore e non sulla posteriore. Se è vero che l’ottimo impianto consente una frenata sempre sicura, in condizioni al limite l’antibloccaggio è sempre un paracadute che consente di essere più sereni. È assente anche il controllo di trazione, che troviamo sempre più spesso anche in questo segmento di cilindrata, ma questo a nostro avviso è una mancanza meno sentita, anche alla luce della possibilità di utilizzare l’SR GT su strade bianche, dove il controllo di trazione sarebbe stato d’impaccio. In chiusura una nota alla fluidità della trasmissione, che oltre ad avere un funzionamento molto regolare, in rilascio lascia scorrere l’SR GT in modo molto morbido ed in silenzio quasi totale, tant’è che in alcuni frangenti si nota la rumorosità leggermente più marcata, delle Michelin Anakee Street.

VERSIONI, COLORAZIONI E PREZZO

L’allestimento Sport sarà disponibili tra poche settimane, con livree specifiche e 100 euro aggiuntivi, mentre l'allestimento standard è disponibile da subito in tre colorazioni (nero, blu e grigio). Si parte da 3.990 euro per l’SR 125, si arriva quindi a 4.290 per il 200 Sport (il fratello maggiore costa 200 euro più del 125). Sono tanti i competitor, ma di fatto nessuno diretto. Lo sarebbe l'ADV 150 di casa Honda, unico crossover del segmento, ma per il momento la casa giapponese non importa questa versione per il mercato europeo.

Alcuni accessori tra quelli disponibili sono in chiave adventure, come le protezioni in metallo, a cui si possono fissare faretti LED supplementari o il bauello di metallo da 33 litri, opzione alternativa ad uno più classico da 32. Non manca un pizzico di tecnologia, con il display LCD, che può opzionalmente connettersi al proprio smartphone grazie al sistema Aprilia Mia.

 

 


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