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SBK, Foti: “Ducati e la Panigale V2 non ammazzeranno la SuperSport”

L’INTERVISTA – “Il nostro progetto è solo all’inizio e non prevedo gare dove andremo in fuga con 10 secondi sulle altre moto. Yamaha resta la favorita, Baldassarri lo ha mostrato a Jerez. Da quest’anno la SSP diventa un vero Mondiale”

SBK: Foti: “Ducati e la Panigale V2 non ammazzeranno la SuperSport”

Il 2022 è l’anno della rivoluzione in SuperSport. Come ben sappiamo la categoria ha aperto i propri orizzonti, aumentando la cilindrata e consentendo l’accesso a nuove moto. Tra queste c’è infatti la Ducati, che si presenterà ai blocchi di partenza con la V2 portata in pista da diversi team tra cui spicca Aruba.

La squadra di Cecconi, oltre all’impegno in SBK, raddoppia con la classe intermedia, puntando forte sulle qualità di Nicolò Bulega, reduce dal test di Portimao. In quell’occasione il pilota di Montecchio  Emilia ha realizzato il nuovo record della pista, lasciando riscontri incoraggianti.

Un impatto non da poco per l’ex Moto2, anche se Serafino Foti, team manager Aruba, preferisce mantenere i piedi ben ancorati a terra. Il cammino è infatti solo all’inizio e la concorrenza si preannuncia più agguerrita che mai quando mancano meno di due mesi al via del Campionto.

“Come ben sapete da quest’anno torniamo in SSP con un progetto nuovo e di conseguenza stiamo lavorando per farci trovare pronti in vista dell’inizio del Mondiale – ha esordito il team manager piemontese – Stefano Cecconi e tutto il gruppo credono fortemente in questa nuova avventura e l’investimento è stato importante”.

Negli ultimi mesi si è parlato tanto di questa SuperSport. Molti sostengono che la Ducati ammazzerà il Mondiale.

“Non credo proprio. Detto sinceramente sono dell’idea che le V2 non ammazzeranno la SSP e ci sono diversi motivi. Innanzitutto noi torniamo in un Campionato dopo oltre 15 anni. L’ultima volta della Ducati fu il 2006 con il 749. Adesso c’è la V2, che è una moto nuova e di conseguenza sarà una ripartenza in punta di piedi. Al nostro fianco avremo infatti Case come la Yamaha, che vantano un’esperienza di spessore e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

Serafino,  hai citato la Yamaha: sono loro i favoriti?

“La Yamaha ha accumulato un’esperienza incredibile in questi ultimi anni, inoltre vedremo piloti di prima linea in sella alle R6. Penso ad Aegerter, così come a Cluzel. Ovviamente non mi sono dimenticato di Baldassarri, che nei test di Jerez è stato a dir poco impressionante in mezzo alle Moto2. Yamaha ha una base solida su cui lavorare e partiranno con i favori del pronostico”.

Eppure Bulega ha mandato un segnale non da poco a Portimao con il nuovo record della pista.

“È vero, però non dobbiamo dimenticarci che quel test si è svolto in condizioni particolari. In Portogallo abbiamo trovato temperature più fresche rispetto a quando corriamo solitamente, infatti c’erano circa 18° in meno. La pista poi era velocissima e le SBK lo hanno dimostrato con tempi da record, tipo quelli siglati da Toprak e Rea. L’inizio di Bulega è stato certamente incoraggiante, ma gli avversari saranno molto tosti. Non penso proprio che vedremo gare in cui le Ducati andranno in fuga, mentre le altre moto saranno dietro 10-15 secondi”.

Come mai Aruba ha scelto di investire in SSP anziché rilanciare nella SBK?

“Perché questo è un progetto nuovo e ci piace l’idea di investire sui giovani per farli crescere. In passato avevamo infatti lo Junior Team nella Stock, dove correvano Jones e Rinaldi. Michael, dopo quell’esperienza, è cresciuto e ad oggi è arrivato in SBK con una squadra ufficiale. Ci piacerebbe quindi vedere nuovi ragazzi crescere e sbarcare nella classe regina, ovvero la SBK”.

In questi ultimi mesi non sono mancate le tensioni tra le diverse Case. Pensi sia tutto metabolizzato?

“Fino allo scorso anno la SSP è stata una categoria in cui abbiamo visto Kawasaki e Yamaha protagoniste. Con questo nuovo regolamento Dorna e FIM hanno voluto dare un profondo rinnovamento al Campionato, consentendo anche ad altre Case di poter scendere in pista e giocarsi la vittoria. Credo che mai come quest’anno la SuperSport possa essere considerata un Campionato Mondiale e non come un Trofeo monomarca. Sono sicuro che gli appassionati si divertiranno a seguire le gare, perché l’appeal aumenterà e ci sarà una grande bagarre in pista”.  

 

  

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