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SBK, Rea in scadenza di contratto con Kawasaki, ma chi può permetterselo?

Ai test di Portimao Johnny ha ironizzato sul suo futuro: i soldi non fanno del tutto la felicità del Cannibale, perché i nodi da sciogliere sono ben altri e vengono da lontano

SBK: Rea in scadenza di contratto con Kawasaki, ma chi può permetterselo?

La stagione 2022 deve ancora partire, che già si parla del 2023. A teletrasportarci in un universo parallelo sono stati i recenti test di Portimao, dove Johnny Rea si è intrattenuto a lungo con i giornalisti presenti sul campo per parlare dei test e non solo.

Uno dei temi discussi è stato infatti il suo futuro, tanto che alla domanda posta dal giornalista Greg Haynes riguardo il 2023 il Cannibale non ha del tutto dribblato: “Siamo solo a inizio anno e già volete che parliamo di 2023? - ha risposto con una interrogativa scherzosa il nordirlandese – quello che posso dire è che il mio contratto scade a fine anno e vedremo cosa vorrà fare Kawasaki. Fino ad oggi la storia d’amore è stata perfetta, ma come ben sapete i matrimoni si devono fare in due”.

Più volte Rea ha giocato con i giornalisti in merito al suo contratto, come lo scorso anno, quando anziché smentire la proposta di Petronas ha tenuto aperto la questione, nonostante l’affare non si fosse poi concretizzato. Sta di fatto che Johnny è in scadenza di contratto e il numero 65 aspetta un segnale da parte della Kawasaki. Siamo convinti che dal Giappone non perderanno tempo a fargli un’offerta di rinnovo, perché lasciarsi scappare uno come Rea sarebbe una perdita non da poco.

Il problema però, più che i soldi, è rappresentato dal progetto. Detta in parole povere: Rea vuole avere una Kawasaki con cui poter lottare ad armi pari con gli altri rivali tipo Razgatlioglu e Bautista in modo da poter giocarsi il titolo mondiale, senza dover andare oltre il limite ogni volte e sperare nelle disgrazie altrui come accaduto nella scorsa stagione con Toprak.  

Il punto del rinnovo è proprio qua: capire quanto dal Giappone siano disposti a investire nel progetto Superbike in modo da dare al Cannibale una Kawasaki rivoluzionata e non una moto semplicemente aggiornata come accaduto nel 2021. D’altronde Rea è stato più volte chiaro sulla questione: “Non sono qua per fare numero o puntare al podio, se non riesco più a vincere è inutile continuare, piuttosto mi ritiro”.

Ci dispiacerebbe non poco perdere un campione del suo calibro nel paddock della Superbike e allora viene spontanea la domanda: perché non guardare altrove? Quali Case potrebbero essere interessate concretamente a uno come Rea?

A tal proposito facciamo una rapida analisi di ciò che offre il mercato, partendo dalla Honda. Come ben sappiamo i trascorsi con HRC non sono dei migliori, tanto che le strade tra i due si separarono. Dal lato economico la Casa giapponese avrebbe la componente economica per soddisfare tutte quelle che sono le eventuali richieste del Cannibale. Il problema però è capire il livello della CBR 1000 RR-R, che ancora non ha vinto in SBK. C’è poi un altro aspetto, ovvero la politica di HRC, che come ben sappiamo ha voluto rilanciare il proprio progetto con due giovani come Lecuona e Vierge.

Passiamo poi a Yamaha: la R1 è una moto certamente competitiva, tanto che Toprak ha alzato l’asticella. Le mentalità di Crescent è però quella di far crescere i propri giovani come accaduto con Locatelli e con Gerloff, di conseguenza sotto questo aspetto le possibilità sono basse.

C’è poi BMW e qua il discorso potrebbe diventare più interessante, visto che nelle ultime stagioni la Casa di Monaco non ha rinunciato a investire per rinforzarsi. La conferma arriva dagli innesti di Redding e Baz, a cui si aggiungono ben quattro M 1000 RR ufficiali tra team factory e Bonovo. L’unico nodo resta però la moto, che ad oggi sembra essere ancora lontana dal lottare costantemente per la vittoria nonostante quel successo strappato da van der Mark nella gara sprint di Portimao sul bagnato.

Infine la Ducati. Siamo convinti che la Rossa stuzzichi non poco il Cannibale per la sua competitività, così come per tutti gli sforzi che vengono compiuti durante l’inverno da parte di Borgo Panigale con Dall’Igna e Zambenedetti a comandare le operazioni. Peccato che nelle ultime stagioni Aruba non abbia avuto un vero pilota da Mondiale, tanto che Redding e Davies non hanno corrisposto alle aspettative iniziali.

Adesso in Ducati c’è Bautista, il quale ha un contratto per tutto il 2022 con opzione per il prossimo. Siamo convinti che in questa stagione Alvaro si giocherà gran parte del suo futuro, considerando anche l’età.  Chissà mai che Rea non resti alla finestra...

Questo è il quadro generale della situazione in vista del 2023.

Prima però abbiamo un 2022 tutto da goderci con le premesse che sembrano essere delle migliori dopo quanto visto la scorsa settimana a Portimao.


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