La moto e lo scooter, non sono solo sensazione di libertà, ma anche possibilità di girare liberamente quasi ovunque, e parcheggiare senza dover pagare. Questo fino ad oggi, poiché a Genova (forse) sta per cambiare qualcosa. Già, sono stati proposti i parcheggi a pagamento anche per moto e scooter. La scusa? Per “incentivare” la smart mobility. Una proposta abbastanza "particolare", contenuta in una lettera inviata al Comune di Genova da una delle associazioni green. Nulla di deciso dunque, ma cosa succederebbe se il comune del capoluogo ligure accettasse la cosa?
200.000 due ruote su Genova
La proposta dell'associazione, è spudoratamente assurda e dalla parte delle biciclette, dato che viene accompagnata dalla richiesta di realizzare piste ciclabili, chiedendo poi di trasformare le aree di sosta attualmente adibite per il parcheggio di moto e scooter, in “stalli” per biciclette. Il Sindaco di Genova, dovrà dunque valutare se la trasformazione della mobilità cittadina in una versione più green sia corretta o meno. Oltre a questo, l'associazione avrebbe proposto non solo l’estensione delle piste ciclabili, ma anche dei limiti di velocità a 30 chilometri/ora nelle strade cittadine. Non manca poi, come detto, una proposta per incentivare il trasporto pubblico, per far lasciare a casa così moto e scooter: far pagare i posteggi anche a scooter e moto.
Si parla di qualcosa come 200.000 mezzi a due ruote su Genova, che al contrario di quanto possa pensare questa associazione, snelliscono il traffico. Si tratta infatti di una cospicua fetta di popolazione che si muove quotidianamente su due ruote, magari invece che in auto. Inquinano? Sì, sicuramente più di una bici, ma meno di ulteriori 200.000 auto! Ricordiamo che a Genova, il problema dell'inquinamento è molto importante, ma non è certo così che si risolveranno i problemi. Far pagare moto e scooter, di sicuro fa "gola", visto che si tratterebbe di importi da riscuotere, di un certo tipo, data la quantità di mezzi circolanti, soprattutto nel centro storico. Come la prenderebbero però i genovesi questa cosa? Si creerebbe poi un precedente da poter applicare in altre città ove le due ruote sono la "base" per gli spostamenti in città, come Milano, Roma, Napoli... insomma, la cosa è abbastanza preoccupante.