I test invernali di Luca Marini erano iniziati nel peggiore dei modi, fra problemi tecnici e altri guai assortiti. Sono finiti però in crescendo, con il miglior tempo ieri a Mandalika e una simulazione di gara oggi che lo ha soddisfatto.
“L’ho fatta con la gomma media al posteriore, mentre la maggior parte degli altri piloti ha usato la morbida - ha sottolineato - Mi sono sentito a mio agio, anche se l’ho iniziata dietro a Bezzecchi e a un certo punto lo pneumatico anteriore sembrava essersi trasformato in lava, rischiavo di cadere a ogni curva. Alla fine soddisfatto”.
Il pilota del team VR46 ha una GP22 ed è coinvolto nello sviluppo della nuova moto ed è in linea con le impressioni di Bagnaia.
“Pecco sa cosa serve per vincere e ci sta guidando nella direzione giusta - ha spiegato Luca - Io sono più o meno d’accordo con le sue impressioni, bisogna lavorare sull’elettronica e ogni volta che scendo in pista sono concentrato al massimo per potere dare le mie impressioni. Tutti insieme possiamo fare diventare la Ducati la migliore moto, o meglio a farla rimanere la migliore moto”.
Marini sa dove deve ancora lavorare.
“Direi che per il giro a secco sono a posto, dovrei riuscire a entrare regolarmente in Q2 - ha affermato - Dire cosa succederà in gara, invece, è più difficile, sembrano tutti molto veloci, soprattutto le Honda. Sono contento del mio potenziale”.
Meno delle condizioni della pista.
“Girando dietro a Bez ho capito che correre oggi sarebbe stato difficile - ha detto Marini - Praticamente non si riuscirebbe a superare, potresti solo stare dietro a chi ti precede e sperare in un suo errore. Anche la prova di partenza non è andata bene, hanno pulito lo schieramento ma non è stato sufficiente, si rischiava di cadere”.
Marco Bezzecchi: "Non so cosa aspettarmi in Qatar, dovrò essere pronto"
Anche per Marco Bezzecchi i compiti invernali sono finiti e fra poche settimane inizierà la sua prima stagione in MotoGP.
“È stata una giornata molto positiva, mi sono concentrato sul giro secco ed è andata meglio di ieri - ha commentato il suo 17° tempo, il migliore fra i debuttanti - Poi ho fatto la simulazione di gara e sono soddisfatto, abbiamo fatto una grande passo in avanti rispetto al primo giorno. Anche fisicamente è andata meglio di quanto mi aspettassi, ero un po’ preoccupato prima di iniziare questi test”.
La vera cartina tornasole, però, sarà la prima gara in Qatar.
“Nella simulazione mi sono accorto di quanto sia difficile capire il calo della gomma e poi gestirlo - ha continuato - I tecnici di Michelin mi aveva anticipato quello che mi aspettava, ma era la prima volta per me. Tutto sommato è andata bene, ma è difficile dire cosa accadrà in Qatar. Non so se sono pronto, ma dovrò esserlo. Sicuramente sarà tutto più difficile, ci sarà meno tempo per metterti a posto, ma non vedo l’ora di iniziare”.