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MotoGP, Zarco: "Tutto bene, ma sono sorpreso dal miglioramento di Suzuki e Honda"

"Per fare ancora meglio potremmo gommare la pista con gli scooter come fece Valentino in Qatar!" Martin: "Una brutta caduta, mi è sembrato di cadere su dei coltelli. Ho uno dei passi gara migliori in pista"

MotoGP: Zarco: "Tutto bene, ma sono sorpreso dal miglioramento di Suzuki e Honda"

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Il team Ducati Pramac chiude la seconda giornata di test a Mandalika con un bilancio positivo, entrambe le moto sono tra le prime dieci, davanti alle Ducati del team ufficiale. Il francese Zarco segna il sesto tempo di giornata stretto tra la Suzuki di Mir e la Ducati di Bastianini. Martin, complice forse la caduta, segna il nono posto davanti alla Ducati di Bagnaia che chiude le prime dieci posizioni.

"Il tracciato oggi era migliore di quello di ieri - spiega Johan Zarco - e stamattina le temperature erano più basse, mi ha sorpreso andare forte anche con delle gomme usate. Quando le ho cambiate con delle gomme nuove ho fatto molti giri e devo dire che con la mescola media sulla posteriore ho avuto un ottimo feeling. Anche il time attack è andato bene, anche se continuo a rimanere sorpreso dai miglioramenti delle altre moto, i miei avversari sono tutti velocissimi. Col circuito in queste condizioni non è facilissimo spingere la moto al limite specialmente con le gomme nuove, ma penso di esserci riuscito ed aver chiuso la giornata con un ottimo risultato. Credo che il pacchetto della moto sia ottimo quindi non rimane che migliorare quanto più possibile la confidenza con la moto, e renderlo "automatico" in vista dell'inizio di stagione".

Rispetto alle case rivali, in che situazione vedi la Ducati in vista dell'inizio di stagione?
"Sono rimasto molto sorpreso dai risultati di Rins sulla sua Suzuki. Fa moltissimi giri e molti giri veloci, è evidente che durante l'inverno si è allenato per affrontare bene la stagione. La Suzuki è nota per essere forte con le gomme usate. La Honda anche ha compiuto un passo in avanti. Igiapponesi non sono famosi per i cambi drastici alla moto ma per come stanno le cose adesso, sembra che durante la stagione diranno la loro. Quanto alla Ducati, il livello è alto come lo è stato lo scorso anno, si può ancora perfezionare, la moto è molto faticosa da gestire ma gli sforzi vengono sempre ripagati e quando ci riesci la soddisfazione è tanta. Stiamo lavorando molto proprio sul feeling e penso che su un tracciato grande come il Qatar potremo fare bene".

Pensi che il tracciato di Mandalika sia pronto per ospitare la MotoGP?
"Per correrci come stiamo facendo adesso si, soltanto su una traiettoria, ma in vista di una gara non sono così sicuro. Forse se pulissero e gommassero l'asfalto nei punti critici ci sarebbero dei miglioramenti, ma con queste temperature non è facile".

Non è possibile che bastino i turni di moto3 e moto2 per gommare l'asfalto, anche se utilizzano gomme diverse?
"Un pochino aiuterebbe, ma le traiettorie della Moto2 in fondo sono le stesse che usiamo noi. Si potrebbe fare come fece Valentino in Qatar, gommando la pista facendo burnout con gli scooter!".

Jorge Martin: "non è ghiaia, sono coltelli!"

L'ex rookie ,oggi protagonista anche di una caduta, è comunque riuscito e rientrare nei primi dieci durante la seconda giornata di test in Indonesia.

"Riguardo alla caduta - interviene poi Martin - ho sbagliato traiettoria alla curva 10, poi la caduta alla 15, stavo cercando di spingere la moto al limite, è stata una brutta caduta, una caduta pericolosa, sono cose che succedono ma bisogna continuare a spingere".

La pericolosità è dovuta alle condizioni della pista?
"Si, voglio dire, ovviamente appena si esce dalla traiettoria c'è il rischio di perdere aderenza, ma la cosa che ho sentito di più è stata la ghiaia. Di solito sono sassi tondeggianti, qui sembrano più dei coltelli, ma sto bene".

Come vedi il potenziale di questa moto?
"In termini di passo gara siamo molto competitivi, penso di avere uno dei miglior passi gara. Stiamo lavorando molto sulle varie mappe. Il mio obiettivo è trovare una base che funzioni per tutte le gare, penso che ci stiamo avvicinando a questo obiettivo".

Dici di stare cercando una base generale. La moto è così diversa da quella della scorsa stagione?
"Il motore e la carrozzeria sono diversi, quindi anche la base deve cambiare. Non è facile incastrare tutti gli elementi in armonia, stiamo cercando di mantenere l'aderenza sul posteriore senza perdere in altri settori, ma penso che siamo sulla strada giusta".

Nello sviluppo di questa moto aiuta avere così tante Ducati in pista?
"Sicuramente dal punto di vista dei dati guardiamo anche ai risultati degli altri, Pecco in primis. Stiamo migliorando, ma ci sono ancora degli elementi su cui poter lavorare".

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