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MotoGP, Espargarò: “Tracciato pericoloso, scelta insensata obbligarci a girare”

“Mi sono arrabbiato quando ci hanno obbligato a scendere in pista, devo essere libero di decidere cosa fare se reputo la pista insicura”. Vinales: “In Qatar scopriremo il reale potenziale di Aprilia”

MotoGP: Espargarò: “Tracciato pericoloso, scelta insensata obbligarci a girare”

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Ad una settimana di distanza dal positivo esordio nelle prove in quel di Sepang, Aprilia ha confermato gli ottimi progressi compiuti dalla RS-GP anche nel secondo atto dei test ufficiali in avvicinamento alla stagione 2022. Nonostante una giornata travagliata per squadre e piloti sia dal punto di vista meteorologico che logistico (asfalto sporco e bandiera rossa in primis), Aleix Espargarò si è quantomeno garantito la seconda posizione col crono di 1’32”937, alle spalle del fratello Pol, al termine del day 1 sull’inedito Mandalika International Street Circuit.

“Anche se non è la prima volta che ci imbattiamo in situazioni simili, vedi Losail ad esempio, quest’oggi invece il tracciato si è rivelato inguidabile e pericoloso. Mi sono molto arrabbiato quando la Dorna e i team hanno forzato consensualmente noi piloti a girare tutti insieme per cercare di pulire la traiettoria. Le uniche persone che possono obbligarmi a farlo sono Massimo Rivola e Roberto Colaninno, altrimenti sono libero di restare al box se reputo la pista insicura. Chiaramente ha in parte funzionato, ma questa non è la soluzione ideale perché innanzitutto sono solo dei test e non siamo venuti qui per dare una spolverata”, ha puntualizzato.

Al di là di questo piccolo-grande inconveniente, qual è il bilancio del tracciato?
“Il layout è divertente, ci sono un sacco di cambi di direzione ad alta velocità e non è troppo difficile da apprendere - ha proseguito - come detto in precedenza, oggi è come se avessimo girato sul bagnato perché di fatto avevamo un’unica traiettoria ideale, al di fuori il grip era scarsissimo. In ogni caso i tifosi si divertiranno a guardare la gara di marzo in quanto mi aspetto distacchi assai contenuti, mentre sarà importante non sbagliare la qualifica”.

Possiamo dire che la RS-GP ha compiuto un ulteriore step in base ai test di Sepang e ad oggi?
“Complicato trarre conclusioni dopo una giornata del genere, però nel finale Vinales è stato a tratti in testa, io invece ho ottenuto il mio best lap nel corso di una simulazione di gara di 25 giri. Al contempo abbiamo lavorato su altre aree come il telaio, quindi nel complesso siamo positivi perché la moto ha dimostrato di funzionare bene”.

Tutti parlano di Ducati, Suzuki, Honda, ma credi che Aprilia possa essere la grande rivelazione in Qatar?
Non dobbiamo essere la sorpresa, lo scorso anno in più occasioni abbiamo battagliato nel gruppo di testa. Non voglio assolutamente sbilanciarmi, è ancora troppo presto, ma stiamo facendo un egregio lavoro. Nella classifica odierna ci sono sei marchi differenti là davanti, compresa Aprilia, inoltre alcune Case giapponesi hanno preso spunto dalla RS-GP, ciò significa che siamo sulla strada giusta. Dobbiamo continuare così, sperando di lottare di nuovo coi migliori”, ha ammesso.

Vinales: “In Qatar scopriremo il nostro reale potenziale”

In cima al monitor dei tempi per buona parte della seconda metà del day 1 in terra indonesiana, all’esposizione della bandiera a scacchi Maverick Vinales si è classificato in settima posizione col crono di 1’33”147. Malgrado il gap relativamente importante di quasi sette decimi dalla vetta, lo spagnolo ha proseguito a prendere dimestichezza con la rinnovata RS-GP.

“Le due ore conclusive sono state le più proficue dal lato lavorativo. Non ho provato alcun tipo di aggiornamento, mi sono soffermato sul set up di base della RS-GP in quanto ovviamente non è identico a quello utilizzato in precedenza a Sepang. Non sono ancora al mio massimo, però il tempo sul giro è buono, dunque dobbiamo continuare a lavorare”, ha dichiarato.

Quali sono le considerazioni sul tracciato?
“Il layout mi piace molto, ci sono un sacco di cambi di direzione. Non è affatto difficile da apprendere, anche se totalmente diverso da quelli dove corriamo di solito. La moto ha lavorato davvero bene quest’oggi e ne sono contento, fortunatamente siamo riusciti a portare a casa dati utili in previsione dei prossimi giorni e del week-end di marzo”.

Reputi che nella stagione 2022 vedremo finalmente il “vero” Maverick?
“Dobbiamo stare calmi, in questo momento stiamo facendo soltanto dei test. In Qatar scopriremo il nostro reale livello di competitività, ha ammesso.

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