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MotoGP, Di Giannantonio: "partendo da zero per i rookie è un po' meglio"

"E' così perché nessuno sa dove aprire il gas o frenare. Sul provare non eravamo tutti d'accordo, ma è normale". Bastianini: "Non è il mio circuito, non ci sono frenate forti, ma c'è una esse veloce che sembra la Biondetti al contrario"

MotoGP: Di Giannantonio:

E’ stata una giornata difficile per tutti, oggi a Mandalika. Sulla carta avrebbe dovuto esserlo maggiormente per i rookie della categoria ma Fabio di Giannantonio, debuttante in classe regina con la Ducati del team Gresini ha una opinione leggermente diversa.

“Certamente all’inizio questa mattina è stata difficile - ha spiegato il pilota romano, che ha aggiunto - quando tutti partono da zero per i rookie comunque è un po’ meglio, perché nessuno sa dove aprire il gas o frenare. Alla fine la giornata non è andata male, le condizioni sono migliorate ed abbiamo capito la pista, che è bella e divertente”.

Fabio, anche se i tempi specialmente oggi vogliono dire poco si è piazzato al 14° posto, poco più di un secondo e due dal record di Pol Espargarò. Ma complessivamente come si è sentito quando, praticamente, è stato obbligato a girare con fango e terriccio in pista?

“E’ vero, è stato obbligatorio girare, ma abbiamo deciso insieme: è stato piuttosto un accordo, l’organizzatore si è preoccupato della nostra sicurezza, così abbiamo fatto questi 20 giri per pulire la pista. Si, è vero che sono caduto, ma è stata la mia prima scivolata in MotoGP, non è stata un disastro. Siamo ovviamente lontani dalle condizioni ideali perché fuori dalla linea ottimale è sporco e pieno di pietre”.

Diggia: "non eravamo tutti d'accorso se girare, è normale"

Diggia la mette giù morbida, in realtà sappiamo che alcuni fra i piloti la hanno presa diversamente.

“Quando ci sono più di 20 piloti in una stanza è difficile che siano tutti d’accordo - ha sottolineato Fabio, che poi ha parlato di come un rookie deve comportarsi quando entra nel Gotha del motociclismo - Io non mi sento meno degli altri, sicuramente posso dare la mia opinione, ma ovviamente prima devi ascoltare gli altri. Quando entri in una nuova situazione devi prima capire come gira il vento e poi parlare”.

In ogni caso la pista, intesa come disegno, è piaciuta più o meno a tutti.

“E’ molto veloce, mi sono divertito. Come tempi si va forte, e poi si fanno tanti giri. E’ bello il T2, si fanno tanti traversi, peccato che la pista sia corta. A quale circuito assomiglia? Una piccola parte sembra il Mugello con alcune esse veloci, ma c’è qualcosa anche dell’ Argentina, con un paio di belle staccate…se ci fosse meno pietre e fango…La pista a livello di sicurezza comunque è sicura e non è scontato, per la condizione n po’ critica. La traiettoria principale è pulita, ma all’esterno, se ti trovi a dover superare, è proprio pericoloso, sei per terra. Se dovessimo decidere oggi se correre o meno molti non correrebbero”.

Meno soddisfatto di Fabio del layout del tracciato è stato Enea Bastianini, solo 18° tempo in questa prima giornata.

“La situazione è stata la stessa per tutti qui, al’sfalto non è stato buono per i primi 20 giri, poi è migliorato ed alla fine non era male. Il disegno della pista è bello, diverso dagli altri. Io ho dovuto lavorare sull’assetto ed ho cambiato tutto, perché la pista è completamente diversa da Jerez e Sepang, qui ci sono solo curve veloci. Se dovessimo gareggiare domani saremmo pronti, ma non perfetti. Per questo sarà importante anche il test domani, sicuramente ci sarà più grip. Dovremo provare anche qualche time attack. Vedremo”.

La 'Bestia': "i primi giri, con la pista sporca, sono stati pericolosi"

La situazione è dunque molto diversa per il recordman del test di Sepang.

“A Sepang siamo stati veloci, specie il secondo giorno. Anche qui possiamo essere competitivi, ma non allo stesso livello di Sepang. Quartararo è molto veloce, ma anche noi possiamo migliorare… stiamo capendo il limite, e vedremo in Qatar”.

Come Diggia anche Enea ha la sua opinione sui 20 giri ‘compulsory’.

“E' stato pericoloso, veramente, i primi tre giri soprattutto. Alla fine lo abbiamo fatto. La pista mi è piaciuta appena l’asfalto è iniziato ad essere decente, senza che ci fosse la paura che ti chiudesse da tutte le parti. Il disegno non è male, ma non rispecchia le mie caratteristiche: a me piace staccare forte e qui di frenate impegnative ce ne sono solo due, forse una. E’ bella la esse veloce del T2, quella è la parte che mi piace, ricorda le Biondetti al contrario!”.

 

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