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MotoGP, Allarme M1, Quartararo preoccupato: "Ad Iwata non hanno più cavalli"

La M1 a Sepang ha mostrato di non aver colmato le lacune in fatto di potenza rispetti alle rivali e Quartararo è stato pungente dopo aver subto di nuovo le Ducati in rettilineo

MotoGP: Allarme M1, Quartararo preoccupato: "Ad Iwata non hanno più cavalli"

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Che la Yamaha non sia mai stata la moto più potente del lotto in MotoGP probabilmente lo sanno anche le pietre. Ma ogni anno i piloti, pur vincendo gare e titoli, si lamentano di questo aspetto con sempre maggiore enfasi e la frase pronunciata da Fabio Quartararo alla fine di test è quanto meno eloquente.

“Forse ad Iwata non hanno più cavalli”

Un’affermazione piuttosto pesante da parte di Fabio, che nel 2021 è stato in grado di vincere il mondiale probabilmente grazie ad un incredibile inizio stagione, visto che da metà anno in poi la competitività della M1 è sembrata evaporare come neve al sole, almeno se si parla di rettilinei. 

Perché occorre ricordarlo: la M1 è spinta da un 4 in linea ed ha un DNA da sempre votato alla ricerca della massima guidabilità, più che alle prestazioni mostruose in rettilineo. Pensata per trovare l’equilibrio perfetto, incarnando per molti piloti la moto dei sogni in griglia. In passato questo approccio ha sempre pagato, visto che i piloti Yamaha sono stati in grado di vincere anche su piste sulla carta assolutamente antitetiche alle caratteristiche della M1. Basta ricordare il doppio trionfo in Qatar di Vinales prima e Quartararo poi ad inizio 2021 per rendersene conto. 

Ma dopo quelle due gare, Ducati ha lavorato per mettere definitivamente a punto la Desmosedici GP21 ed i riusultati sono arrivati in maniera impressionante e forse anche annichilente per gli ingegneri giapponesi. I test di Sepang avrebbero devoto segnare il punto di svolta, con Quartararo che ha più volte affermato di voler capire il livello della M1 prima di firmare un nuovo contratto con la Yamaha. Fabio è giovane ed ha fame di vittoria e non si accontenterebbe di un bell’assegno per restare dov’è, ma vuole garanzie di poter confermarsi campione anche negli anni a venire. 

Nella moderna MotoGP la potenza è diventata sempre più importante e da quando Ducati ha introdotto gli abbassatori, la sensazione comune nel paddock è che il vecchio problema di riuscire a scaricare la maggiore potenza a disposizione sia stato se non risolto, arginato notevolmente, facendo compiere un netto passo in avanti alla moto italiana anche su piste sulla carta difficili per la Desmosedici. La dimostrazione più chiara è probabilmente la doppietta del 2021 a Jerez, una pista che di certo non può definirsi ‘motore-centrica’. 

Il motore giapponese di Iwata resta probabilmente uno dei più equilibrati del lotto, ma mentre gli ingegneri di Hamamatsu sono riusciti a far compiere dei passi in avanti alla Suzuki GSX-RR anche sotto il profilo della potenza pura, in Yamaha sembra che da questo punto di vista siano ancora al palo. 

Quartararo ha beccato 7 km/h a Sepang da Bastianini, Morbidelli 12 km/h

A Sepang Quartararo ha incassato 7 km/h in fondo al rettilineo dal riferimento di Bastianini, ed è andata anche peggio a Morbidelli, Dovizioso e Binder, che arrivano a quota 12 km/h di distacco. Un valore che fa tremare soprattutto in caso di gara di gruppo, perché con un gap di potenza tanto evidente risulta difficile immaginare per i piloti Yamaha passare gli avversari e far valere le doti della M1 sul guidato.

Il problema è sempre lo stesso, la strada scelta dagli ingegneri di Iwata e Hamamatsu è diversa da quella di tutti i rivali in pista, ed anche il modo di affrontare la pista per i piloti in sella a moto spinte da 4 in linea piuttosto che da V4 cambia moltissimo. I primi entrano forte in curva, fanno grande velocità a centro curva ed utilizzano traiettorie sostanzialmente perfette, almeno sulla carta. Quelli che invece hanno da sfruttare la potenza dei V4 devono puntare sul pick up, ovvero la manovra necessaria per rialzare la moto il prima possibile in curva per poi scaricare tutta la potenza sulla posteriore a moto quasi dritta. 

Sono due tecniche molto diverse che possono dare risultati simili in termini di tempo sul giro, a patto che i piloti non si ostacolino a vicenda. Ma in una gara di gruppo, cambia tutto. I piloti in sella alle M1 non possono sfruttare i punti forti della moto, ma sono costretti a subire il tappo degli altri in ingresso curva visto che difficilmente sono in grado di passarli in rettilineo, per poi vederli andare via grazie alla maggiore accelerazione dei V4. Questo fenomeno si sta acuendo ogni anno di più e per quanto visto a Sepang la situazione pare anche peggiorata rispetto al passato. 

Ad Iwata insomma occorre fare un bel lavoro di ricerca per ritrovare i cavalli perduti. Il cowboy Quartararo ne ha bisogno per tentare di difendere il titolo ed anche per convincersi a restare in sella alla M1 anche in futuro. 

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