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MotoGP, Rins: "Voglio tornare quello del 2020, nel 2021 aspettative troppo alte"

"Suzuki ha lavorato molto nell'inverno e lo stesso ho fatto io. Correrò gara per gara, non c'è un solo avversario da battere ma tanti"

MotoGP: Rins:

Oggi ha tolto il velo dalla sua Suzuki e domani la guiderà per scoprire se sotto la carena c’è quello che cerca. Rins ha bisogno di riproporsi come uno dei protagonisti della MotoGP dopo un 2021 sotto le aspettative e, se lo scorso anno la GSX-RR non ha brillato, anche il pilota spagnolo ha avuto le sue colpe. Alex ha però imparato la lezione e vuole farsi trovare preparato per questa stagione.

“Il mio obiettivo è ritrovare quelle sensazioni che avevo nel 2020 - afferma alla vigilia dei test di Sepang - Due anni fa ero stato abbastanza veloce, le brutte cose che mi sono successe nella scorsa stagione devo usarle per imparare. Durante l’inverno ho lavorato sia sul lato fisico che su quello mentale. Voglio fare una bella stagione. Suzuki ha lavorato tanto e lo stesso ho fatto io”.

Pensi che gli ingegneri giapponesi abbiamo risolto i difetti della moto?
In questo test,  più che provare novità abbiamo bisogno di conferme. Lo scorso anno, a Jerez, avevano portato il nuovo motore ed ero stato abbastanza concento. Poi, negli scorsi giorni, Sylvain ha provato delle nuove ali che sembrano un passo in avanti”.

Hai parlato con Guintoli dopo lo shakedown?
Sì, ma non molto perché non voglio correre il rischio di farmi influenzare. Voglio farmi le mie opinioni con la mente libera”.

Cinque giorni di test prima di iniziare la stagione saranno sufficienti?
Non lo so, anche perché il primo giorno a Mandalika servirà ad imparare la pista, sarà sicuramente una bella sfida. Dopo il congelamento allo sviluppo, in questo inverno hanno potuto lavorare sul motore e bisognerà stare molto attenti. Per questo il lavoro fatto da Guintoli e Tsuda, i nostri collaudatori, è ancora più importante”.

Pensi che la GSX-RR sia cambiata molto?
So che è cambiata un po’, ma non so quanto. Penso che vedremo la realtà dei fatti solo nella prima gara”.

L’anno scorso avevate di problemi in uscita di curva, avete capito la causa?
Ci abbiamo lavorato a Jerez, cercando più grip, ma abbiamo capito che non il problema non era dovuto a quello, ma all’aerodinamica. La nostra moto impenna molto e abbiamo chiesto a Suzuki di lavorare su quel punto. Sylvain ha provato delle nuove ali e sembra che il progresso sia avvertibile”.

Manca ancora il nome del sostituto di Brivio, quando sarebbe importante una figura come la sua?
Molto, serve qualcuno che faccia quel lavoro e con cui ci sia una bella relazione. Alla fine è la persona con cui parli di più e il rapporto deve essere ottimo, come quello con Davide, che mi dava la fiducia e la forza per  spingere”.

A fine anno saresti contento se…
Vincessi il campionato! (ride) Scherzi a parte, correrò gara per gara, nel 2021 avevo avuto delle aspettative troppo alte. Nel 2020 avevo finito il campionato al 3° posto ma forse vincere il titolo lo scorso anno non era realistico”.

Chi ti spaventa di più fra i tuoi possibili avversari?
Nessuno, ma non c’è solo un nome da fare, ogni anno il livello in MotoGP si alza ed è difficile indicare un solo pilota. Quando ero arrivato nella classe regina, nel 2017, c’erano Marquez, Lorenzo e Valentino, basta. Ora invece sono in tanti, è perfino diventato difficile qualificarsi bene. Dire chi mi spaventa non è l’espressione giusta, ma so che sarà dura”.

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