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MotoGP, Guidotti: "Marquez in KTM? Honda è stata brava a blindarlo"

VIDEO - Francesco ospite del nostro Bar Sport: "Punto a tenere gli attuali piloti anche per il 2023, per Acosta è troppo presto per parlare di MotoGP. Evoluzioni per la moto, ma non rivoluzioni"

MotoGP: Guidotti:

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Lo shakedown di Sepang non coinvolge solo le moto, ma anche gli uomini nei box. Oltre ai rookie che per la prima volta salgono sulle MotoGP, ci sono anche gli uomini nei box che magari hanno cambiato il colore della propria divisa durante l'inverno e devono adattarsi al nuovo incarico. Tra questi c'è Francesco Guidotti, che dopo dieci anni passati alla corte di Paolo Campinoti e Pramac ha accettato la sfida di KTM, che l'ha fortemente voluto nel ruolo di team manager per tentare di entrare definitivamente nel ristretto gruppetto dei migliori della categoria. 

Guidotti ha accettato di essere nostro ospite al termine delle prime due giornate di test, che gli sono servite per iniziare ad acclimatarsi nei box KTM e prendere anche le misure all'impegno che lo attende in questa e nelle prossime stagioni. La prima domanda girata a Francesco riguarda ovviamente la scelta di lasciare Pramac per passare in KTM.

"Con Ducati non c’è mai stata nessuna trattativa per il mio lavoro - ci ha spiegato Guidotti - Non poteva esserci neanche questa volta, io ho dovuto giustamente rendere conto solo a Paolo Cmapinoti ma a Ducati ho solo comunicato la mia decisione. Nel team ufficiale Ducati sono già strutturati, non avevano bisogno di me. Ognuno ho fatto la propria strada, mi è dispiaciuto per Pramac, dove sono stato benissimo per dieci anni, ma questa era una opportunità a cui non potevo rinunciare". 

Come sono andate le due prime giornate di test, ti sei fatto un'idea del livello attuale di KTM?
"Come tutti i test di sviluppo sono un po’ un discorso a parte. Fa comodo avere il riferimento degli altri, ma più per capire le condizioni della pista. Poi ognuno va avanti con il proprio programma di lavoro e si perde di vista il resto. Ti chiudi in una bolla e cerchi di portare avanti il tuo lavoro, con tutti gli imprevisti del caso che accadono sempre. Non è il mio shakedown personale, non è proprio così". 

Ducati è un'azienda importante ma con numeri relativamente piccoli. Hai notato grandi differenze con KTM?
"Definire piccola la Ducati mi sembra sbagliato. Come azienda, è una grande azienda con diverse centinaia di dipendenti. Le realtà sono abbastanza affini con KTM, vive nel contesto di primo livello. Il gruppo KTM è allo stesso livello, fa un prodotto diverso ed è impegnato su più fronti. Sono due organizzazioni diverse, distinte e con storie diverse. Hanno obiettivi simili, perché entrambe vogliono vincere nello sport, mentre affrontano il mercato in maniera abbastanza diversa". 

Ma qual è la diferenza fondamentale tra queste due realtà in pista?
"La differenza è il tempo passato in MotoGP e l’esperienza. L’organizzazione ed anche la struttura sono diverse. Non si tratta solo di tempo, ma questo fa la sua parte. Strutturarsi negli anni fa una grande differenza, soprattutto in un momento in cui anno dopo anno il livello della MotoGP si alza di parecchio. Difficile anche per un’azienda grossa come la KTM inserirsi tra i grandi del mondo, come la Ducati e gli altri avversari". 

Che obiettivi ti sei posto e soprattutto, stai già pensando ad eventuali nuovi piloti per il futuro?
"Deve funzionare il pacchetto, quindi si dovrà lavorare sia sulla moto che sui piloti. Secondo me hanno fatto vedere di meritarsi questa posizione in KTM, hanno vinto delle gare sia Oliveira che Binder. Hanno saputo sfruttare il momento e questa è una caratteristica importante di un pilota. Anche se la stagione non è andata benissimo, hanno sfruttato le migliori chance che hanno avuto. Secondo me se riusciamo a dargli una moto più costante nel comportamento, i risultati arriveranno. Al momento siamo molto concentrati su quello che dobbiamo fare sulle moto, anche perché se hai una moto che funziona non devi andarti a cercare i piloti, ma vengono loro a bussare alla tua porta. La priorità quindi è mettere a posto la moto al meglio e fare bene con gli attuali piloti. L’idea è poi di coltivare tutto il vivaio KTM e tenerlo bello vivo". 

Quindi Marquez in KTM magari con Fernandez al suo fianco è uno scenario irrealizzabile?
"Honda è stata brava a bloccare Marquez per quattro anni e non si possono fare programmi troppo a lungo termine nell'attuale MotoGP".

Ed una eventuale promozione di Acosta già l'anno prossimo la vedi possibile?
"E’ presto per parlare di Acosta in MotoGP. Farà molto bene in Moto2, ha già fatto vedere qualcosa di buono nei test ma portarlo così presto in MotoGP sarebbe rischioso. Io conto di andare avanti con i piloti che abbiamo anche nel 2023, poi i conti si devono fare durante l’anno ma parlare di Acosta in MotoGP la vedo prematura". 

Una domanda riguardo un tuo ex pupillo. Avresti tenuto Petrucci anche nel 2022?
"E’ troppo semplicistica come domanda. Per decidere se tenere un pilota o meno, si deve conoscere bene il contesto ed io non ero qui nel momento in cui sono state prese delle decisioni. Mi è difficile rispondere, ma vado di pancia. Per l’amicizia che c’è con Danilo lo avrei confermato, però è una risposta da bar ecco". 

Che impressione ti sei fatto invece di Garnder e Fernandez?
"Le loro prestazioni non sono giudicabili. Già per un rookie è difficile, se pensiamo che Remy ha anche un problema al polso destro, si deve solo apprezzare lo sforzo che sta facendo. Raul è partito molto bene ieri, anche oggi ha fatto un buon lavoro provando parecchie cose per cercare di capire le reazioni della moto ai cambiamenti di assetto. Siamo partiti, ora serve solo continuare al meglio con entrambi". 

Ci sono delle novità tecniche importanti sulla RC16 del 2022?
"
Non ci sono tantissime novità sulla RC16, c’è stato un lavoro con Sterlacchini per rifare il punto della situazione ed hanno scelto una strada più prudente perché già c’era parecchio materiale da provare. E’ stato preferito riprovare alcuni componenti meglio e prendersi il tempo necessario per valutare meglio le cose fatte. Lui era fuori dalla Ducati dal 2019, quindi era già lontano da parecchio tempo da quel mondo". 

 

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