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MotoGP, Razali: "vogliamo Dovizioso in top 6: è un pilota ufficiale Yamaha”

Il boss del neonato team WithU parla dei suoi piloti da Sepang: "Andrea avrà tutto il materiale di Quartararo e Morbidelli, con Binder vogliamo vincere il titolo di miglior debuttante dell'anno"

MotoGP: Razali:

La MotoGP è tornata ufficialmente in Malesia dopo due anni di assenza. Quest’oggi, infatti, è andata in scena la prima giornata di “shakedown” con collaudatori e debuttanti che hanno potuto girare sulla pista di Sepang. Ad impressionare è stato Raul Fernandez che con il tempo di 2’00.898 ha sorpreso tutti mettendosi al primo posto davanti alla Ducati di Pirro. Settima posizione, invece, per Darryn Binder anche lui osservato speciale in quanto catapultato in top class dalla Moto3 per giunta dopo annate non particolarmente fortunate. Responsabile del “salto” è sicuramemte Razlan Razali, boss del team WithU Yamaha RNF nato dalle ceneri di Petronas. 

“Penso che per Darryn sia stata una giornata positiva – ha detto Razali - abbiamo sviluppato un programma che stiamo seguendo per questo test. Darryn non sta spingendo, ha usato gomme medie per trovare le sensazioni giuste sulla moto. Lui aveva guidato a Sepang con la Moto3 che è una cosa completamente diversa e molto più sfidante. Dietro di lui ci sono molte belle persone e noi non gli stiamo mettendo alcun tipo di pressione o di fretta”. 

Dall’altra parte del box, a partire da sabato, ci sarà Andrea Dovizioso che Razali vorrebbe in top 6 a fine campionato. 

“Stare tra i primi sei è l’obbiettivo che ci siamo posti per Dovizioso. Credo che per lui sia stato molto importante correre le ultime cinque gare del 2021. Certo, era su una moto vecchia ma è sempre meglio che non correre. È tornato e ha capito nuovamente quanto sia competitiva la MotoGP. Andrea ha abbastanza esperienza ed intelligenza per prepararsi al meglio ad una stagione in questa categoria, si sta allenando molto. Lui è a tutti gli effetti un pilota ufficiale della Yamaha perché sarà sulla stessa moto di Quartararo e Morbidelli. Io indico la top 6 come obbiettivo perché non credo che lui sia tornato in MotoGP per stare fuori da quelle posizioni”

Gli altri obbiettivi per la stagione quali sono?

"Vincere il titolo di debuttante dell’anno con Binder e quello di miglior team indipendente della MotoGP. Sappiamo di dover anche essere fortunati per fare i risultati del 2019 e 2020 ma crediamo che tutto sia possibile”. 

Con Darryn Binder portate un giovane pilota in MotoGP, c’è qualche altro talento che state osservando?

“La mia priorità è avere piloti giovani, è la filosofia della squadra. Lo scorso anno abbiamo imparato che ci deve essere un equilibrio tra gioventù ed esperienza; quindi, la nostra strategia continuerà in questo senso. Quando abbiamo iniziato l’esperienza di questo team c’erano molti piloti giovani che volevano far parte del progetto e le motivazioni sono riconducibili a quello che ha fatto Quartararo con noi e Yamaha. Ci sono molti piloti giovani là fuori che vorrebbero far parte della squadra”. 

Per il 2023 quindi quali sono le idee?

“Ora parlare del 2023 è forse presto ma noi abbiamo Binder e non vedo perché non dovremmo confermarlo se dovesse fare bene. Il piano è questo”. 

Nelle scorse settimane c’è stata una piccola polemica tra Beirer e Tardozzi e, allargando il discorso, tra KTM e Ducati sulla Red Bull Rookies Cup con la Casa di Borgo Panigale che ritiene un vantaggio per gli austriaci poter mettere sotto contratto in anticipo i nuovi campioni. Che ne pensi?

“Sicuramente è un vantaggio per KTM avere la Rookies Cup perché poi portano i piloti in Moto3 e poi in Moto2. In MotoGP, però, i loro posti sono comunque quattro e quindi qualcuno deve sempre essere spostato o mandato via. Credo che le altre Case debbano lavorare per sviluppare i loro programmi giovanili”.

 

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