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Fernandez: "KTM, il passato è passato, ora devo imparare la MotoGP"

Lo spagnolo torna sulle accuse fatte da lui stesso al termine della scorsa stagione alla Casa austriaca che, a suo modo di vedere, avrebbe favorito Gardner nella lotta al titolo Moto2. "Il nostro rapporto è ottimo, ma non siamo amici"

MotoGP: Fernandez:

La MotoGP è tornata (finalmente) sul circuito di Sepang, due anni dopo l’ultima volta e proprio come l’ultima volta per una sessione di test. Se nel mese di febbraio del 2020 l’attesa più grande era quella delle prime prove di Jorge Lorenzo in sella alla Yamaha nella veste di tester dopo tre stagioni passate tra Ducati e Honda, quest’anno molta attenzione si focalizzerà sul ritorno in pista di Marc Marquez. Altro tema importantissimo, però, sarà quello dei debuttanti con Di Giannantonio e Bezzecchi in sella alla Ducati, Binder sulla Yamaha e la coppia Gardner-Fernandez sulla KTM del team Tech3. 

Tra i due, lo sappiamo, non scorre buon sangue dopo il finale al fotofinish della scorsa stagione in Moto2, tanto che Fernandez accusò il team Ajo e KTM di favorire il figlio del campione del mondo 500cc del 1987. 

“Il passato è passato, e la mia relazione con Remy, al momento è incredibile – ha detto Fernandez – Non siamo amici, certo, ma facciamo molte cose insieme per il team. Questo è un progetto incredibile e io sono contento di continuare con KTM anche in questa stagione. Per me sarà importante guardare me stesso ed il mio percorso senza fare paragoni con Remy. Devo continuare per la mia strada”. 

Gli occhi di molti, in questi primi giorni di test dedicati ai debuttanti e ai collaudatori, saranno sulla KTM di Raul Fernandez e sul verificare le sue prestazioni dopo una stagione a dir poco incredibile in Moto2. La pressione influirà sul rendimento in pista del vice campione del mondo della classe intermedia?

Non voglio mettermi nessuna pressione addosso e per questo non mi sono dato obbiettivi né per la stagione né per questi test”. 

Il tuo compagno di squadra Gardner, però, ha dichiarato di voler vincere la palma di debuttante dell’anno. Tu non ci pensi?

“Ovviamente si, diciamo che è una visione comune a tutti i rookies, ma io so di dover imparare giorno per giorno, continuando a lavorare senza guardare Remy”. 

E allora quali saranno i “compiti” più urgenti da svolgere in pista, tenendo conto che a Sepang hai girato una sola volta nel 2019 con la Moto3, e ora sei su una MotoGP?

“È vero, è come se questa fosse una pista nuova per me. Non ricordo nulla, a partire dalle linee e dei punti di frenata. Inizierò prendendo confidenza con le curve e poi proverò a migliorarmi sempre di più. C’è molto lavoro da fare, non ho esperienza e quindi non posso concentrarmi su una sola area. Devo focalizzarmi davvero su tutto il pacchetto: frenata, elettronica, gomme, accelerazione, sarà un processo lungo da fare giorno dopo giorno e gara dopo gara”. 

Per la vostra crescita KTM vi ha anche messo a disposizione un collaudatore con i fiocchi: Dani Pedrosa. Pit Beirer ha dichiarato che sarà presente in misura maggiore nel corso di questa stagione, quanto potrà aiutarti?

“Dani sarà super importante. Un pilota come lui, anche se non gareggia più, può trovare dei dettagli incredibili su una moto e so di poter chiedere qualcosa se ne avrò bisogno”. 

Fai il famoso “salto” dalla Moto2 alla MotoGP, un passaggio non solo tecnico ma anche fisico. Come sono cambiati i tuoi allenamenti?

“Drasticamente. Con il mio personal trainer abbiamo rivisto tutto il piano. Lo scorso anno ci concentravamo soprattutto sul cardio mentre ora ho iniziato a fare tanti pesi per mettere su massa muscolare. Non ho molto tempo a disposizione perché dopo Sepang andremo in Indonesia e poi subito dopo inizierà la stagione, dovrò essere al 100% in Qatar. L’aspetto migliore è che a differenza della Moto3 e anche, seppur in misura minore, della Moto2 potrò concedermi qualche extra nel cibo”. 


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