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MotoGP, Beirer (KTM): "Vedremo chi proverà a portarci via Pedro Acosta"

"Siamo orgogliosi del nostro programma giovanile ma non possiamo obbligare i piloti a rimanere con noi. Petrucci è un amico di KTM, parleremo del futuro se vorrà"

MotoGP: Beirer (KTM):

A chiudere la giornata di KTM, iniziata nella mattinata di ieri con la presentazione delle livree 2022 del team ufficiale e della squadra cliente Tech3, ci ha pensato Pit Beirer direttore della parte racing della Casa austriaca. KTM si presenterà ai blocchi di partenza della MotoGP da costruttore per la sesta stagione ed il tabellino recita un totale di cinque vittorie (tre con il team ufficiale e due con Tech 3) e 13 podi. Un bottino che non ha convinto a pieno la dirigenza che ha quindi deciso di cambiare qualcosa portando a Mattighofen Francesco Guidotti come nuovo team manager. 

“Non eravamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto e di come stava andando il progetto e allora abbiamo deciso di fare dei cambiamenti nel management della squadra. Abbiamo iniziato con questo progetto abbiamo dovuto costruire tutto da zero in poco tempo e poi negli anni tutto è diventato piano piano più stabile e professionale. Lo scorso anno ancora sviluppavamo la moto durante il weekend di gara perché abbiamo perso le concessioni, cosa che ha cambiato completamente il nostro modo di lavorare. Quindi, ho pensato che questo fosse il momento giusto per fare un passo in avanti. Tutto il lavoro di test passerà al nostro team di collaudatori, abbiamo il miglior tester del mondo, Dani Pedrosa, e insieme a Mika Kallio fanno davvero un bel lavoro e hanno bisogno di farlo direttamente con la Casa che avrà tutta la responsabilità di sviluppo. Durante le gare dovremmo pensare a gareggiare, come fanno tutti gli altri e per questo Francesco Guidotti è la persona perfetta. Con lui la nostra squadra dovrà tirare fuori il massimo da ogni weekend e smettere di usare il venerdì mattina come una sessione di test”.

Oltre ad un nuovo team manager KTM porta nella sua famiglia della MotoGP anche due nuovi piloti, Gardner e Fernandez che correrarnno per il team Tech3. Alla fine della scorsa stagione, in piena lotta per il mondiale Fernandez si era reso protagonista di alcune uscite non proprio “felici” nei confronti del team, dimostrandosi un pilota forse eccessivamente “caliente”. 

“Abbiamo due piloti fantastici che lo scorso anno hanno combattuto per lo stesso obiettivo, e in questi casi, lo sappiamo, sorgono delle frizioni e ognuno prova a portare il team dalla sua parte. Aki Ajo ha sicuramente fatto tutto bene, in quei momenti sarebbe meglio non fare commenti e calmarsi. Tutta la pressione e la tensione che c’era al termine del campionato, comunque, è una cosa buona: in Austria ci siamo seduti con tutti e quattro i nostri piloti e i team manager ed è andata bene, vediamo cosa ci riserva il futuro”. 

"Non possiamo costringere i piloti a rimanere, vedremo con Acosta"

Quanto è importante la lealtà dei piloti per KTM?

“Noi lavoriamo molto, mettiamo il cuore per i nostri piloti e vogliamo che siano contenti e che si esprimano al meglio. Facciamo questo in tutte le competizioni dove KTM è coinvolta e vinciamo praticamente ovunque. Mettiamo molta passione in tutti i progetti e proviamo a mantenere con noi i piloti per il maggior tempo possibile ma non sempre è possibile. Raul Fernandez, per esempio, è un ragazzo giovane e talentuoso che è cresciuto molto in fretta ed è molto sensibile, è un nostro compito convincerlo che il posto dove è ora è quello giusto per lui”. 

Sempre a questo proposito scotta già il contratto di Pedro Acosta per il 2023. 

“Facciamo un grande lavoro sui giovani e per questo tiriamo su grandi piloti. Pedro è molto talentuoso, ha un contratto con noi per un paio d’anni. Io spero che lui voglia rimanere perché vede in KTM un buon partner, vedremo chi proverà a prenderlo il prossimo anno, noi non possiamo costringerlo a rimanere ma vogliamo convincerlo con il lavoro”. 

"Petrucci? Ci vedremo per parlare del futuro"

Chi in Tech3 ci ha corso è Danilo Petrucci che è reduce dall’esperienza della Dakar. Danilo ha portato una grande fetta di pubblico (anche quello più generalista) a riappassionarsi al rally RAID più famoso del mondo avvicinandolo anche al marchio KTM. Come sappiamo Petrux tornerà in Ducati per correre nel MotoAmerica, di chi sono le responsabilità di questo divorzio?

“Ha fatto qualcosa di incredibile. Quando abbiamo annunciato che avrebbe fatto la Dakar tutti hanno pensato ad una mossa di marketing ma io sapevo che lui poteva fare bene. Era il suo sogno, noi vogliamo bene a Danilo come persona e visto che non potevamo più continuare con lui in MotoGP gli abbiamo regalato la Dakar. Non avevamo bisogno di un altro pilota alla Dakar, è stato veramente un regalo da parte nostra per lui. Il fatto che abbia vinto una tappa è una cosa fuori dal comune. Quando abbiamo fatto il contratto con Danilo per la Dakar gli abbiamo detto che non avremmo pagato i bonus per i piazzamenti, il suo unico bonus era legato al finire la gara. questo per far si che non prendesse troppi rischi e si godesse l’esperienza. Non potevamo offrirgli nulla sull’asfalto e ora si è aperta una porta per lui e ha preso questa opportunità. Non so se lui voglia cominciare una carriera nel rally dopo aver visto quanto è pericoloso con la Dakar, è un amico di KTM e in futuro ci vedremo per parlarne”. 

Tornando alla MotoGP, cosa si aspetta KTM da Guidotti? Cosa portà portare al vostro progetto?

“Come fanno altri team manager mi aspetto che si occupi della forza “umana” del team. Non vogliamo nessuno del top management discutere su questioni tecniche durante le serate del weekend di gara, ci vuole una direzione e avremo anche Pedrosa più spesso in pista con noi. Un’altra cosa importante sarà la gestione dei piloti, vogliamo che siano felici e dobbiamo essere onesti con loro dal punto di vista tecnico. Francesco dovrà essere il capo del team, non dal punto di vista tecnico, dovrà gestire tutto quello che ruota intorno alle persone che ci lavorano”. 

"Vorrei che non si vedessero differenze tra il team ufficiale e Tech3"

Guidotti prende il posto di Mike Leinter che rimarrà come consulente. 

“Mike si sta godendo un po’ di calma al momento, lui per noi è stato più di un team manager per quello che ha fatto. Abbiamo raggiunto un buon livello in questi anni ed era il momento di cambiare qualcosa. Con Mike abbiamo parlato del suo ruolo e in questo momento quello del consulente, che possa dare consigli dal punto di vista tecnico, è il migliore. Ha ancora un contratto con noi, lavorerà con meno pressione dopo che per anni ha messo tutto se stesso in questo progetto”. 

Una cosa particolare è che KTM si esprime sempre come se avesse quattro piloti ufficiali a differenza delle altre Case. È davvero tutto così “uguale” Binder, Oliveira, Gardner e Fernandez?

“Si, noi abbiamo quattro piloti sotto contratto. Uno dei nostri punti di forza è l’avere una vera e propria Academy per la MotoGP che parte dalla Red Bull Rookies Cup. Avere quattro piloti e considerarli allo stesso modo non è facile perché richiede una gran quantità di materiali e di persone. Con Poncharal abbiamo una visione aperta, stiamo facendo questo percorso insieme tanto che delle nostre persone sono nella sua squadra. Io vorrei che i piloti non vedessero differenze tra un team e l’altro, non so se sarà possibile ma noi diamo tutto il supporto possibile al team satellite. La nostra è una piattaforma per quattro piloti e nessuno ha limiti dal punto di vista tecnico”. 

"Fieri del nostro programma per i giovani. Dei 250 milioni di investimento..."

Siete in MotoGP ormai da 6 anni. Come è cambiata la categoria e più in generale il motomondiale? KTM sta lavorando in qualche modo per cambiare le cose all’interno del paddock?

“Noi siamo arrivati in MotoGP con molto rispetto, facciamo un lavoro professionale e non abbiamo la presunzione di cambiare la MotoGP, non è il nostro ruolo al momento. KTM vuole solo essere competitiva in questa classe e stiamo spingendo molto per farlo. La MotoGP impone a tutte le Case di cambiare ogni giorno, perché se non si cambia si torna indietro e ci si ritrova ultimi in griglia. Siamo orgogliosi del lavoro che facciamo in tutte le categorie, diamo supporto ai piloti giovani. E stiamo facendo dei pensieri anche sulla Red Bull Rookies Cup per rendere ancor più semplice l’ingresso dei giovani talenti in questo mondo”. 

Quando KTM è entrata in MotoGP avevate 250 milioni di euro di budget per cinque stagioni. Ora quel tempo è passato, 50 milioni a stagione sono bastati?

“L’ultima volta che ho controllato il salvadanaio non era vuoto – ha detto Beirer scherzando – Il budget che abbiamo avuto e che avremo è buono, abbastanza per avere dei buoni risultati. KTM è cresciuta molto dal punto di vista economico, è una azienda più solida e ha raggiunto risultati importanti. Il marchio può utilizzare la MotoGP come vetrina sia dal punto di vista dello sviluppo che del marketing. Questa categoria è molto rischiosa ed è per questo che altre Case non ci sono, si può anche portare una brutta pubblicità e perdere un grande budget. In questi anni il budget non è stato abbastanza alto per vincere il campionato anche se in realtà non riguarda solo i soldi, è più una cosa di esperienza e conoscenza, noi abbiamo tutto quello che ci serve per essere pienamente competitivi”. 


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