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Intellias: dall'Ucraina un'altra moto che si guida da sola

Al CES di Las Vegas la start-up ucraina ha presentato il concept di una moto che sta in piedi da sola e ha guida autonoma a bassa velocità. Ma è quello che i motociclisti vogliono?

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La sfida di oggi quando si parla di tecnologia applicata al settore automotive è sicuramente la guida autonoma. Le auto di domani si guideranno da sole, i taxi e gli autobus non avranno conducente e magari in autostrada sarà frequente incontrare automobilisti che dormono, leggono un libro o mangiano mentre sono al volante. Un futuro che mette i brividi per alcuni, ma su cui le grandi aziende del settore stanno spingendo molto.

Se parliamo di moto però il discorso cambia: la guida autonoma non avrebbe molto senso per tanti fattori diversi: dall'imprevedibilità delle situazioni all'emozione di guida. Eppure c'è chi continua a scommetterci, come la start-up ucraina Intellias, che al CES di Las Vegas ha da poco presentato un concept che sta in piedi da solo e si muove da sola.

I dettagli

L'idea non è certo nuova: Honda in passato aveva presentato un concept in grado di stare in piedi da sola, così come avevano fatto altre aziende più piccole. Stesso discorso per la guida autonoma, ma Intellias è la prima a cercare di dotare una moto di entrambe le tecnologie. Al momento il concept è solo “self-balance”, ovvero è in grado di stare in piedi da sola, ma il sistema è progettato per arrivare ad avere il controllo del mezzo anche a basse velocità. Un obiettivo possibile grazie a dei sensori che monitorano l'angolo di deviazione dell'asse verticale e la velocità di discesa in piega, con tanto di spostamento del manubrio. La domanda rimane una sola però: a chi serve? Non di certo agli appassionati, che malvolentieri digeriscono l'elettronica attuale, figurarsi la guida autonoma. Magari ai neofiti e a chi sceglie uno scooter come mezzo di trasporto, ma in entrambi i casi una tecnologia del genere non sarebbe certo a buon prezzo, allontanando quindi parte degli utenti. Magari una piattaforma simile potrebbe riportare o far avvicinare i disabili al mondo delle due ruote. Al momento però le nostre ipotesi che non troveranno risposta facilmente.

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