English
Italiano
“Nuovo anno, nuovo progetto”: è questa la didascalia che accompagna l’immagine di un dettaglio ciclistico difficile da decifrare di primo acchito, ma che ad un occhio più attento e con un minimo di conoscenza della storia di Bimota risulta come un messaggio chiaro. In cantiere molto probabilmente c’è una nuova moto, sicuramente rivoluzionaria visto l’hashtag #therevolutioncontinues che chiude il post.
La foto
Il dettaglio mostra un doppio link sovrapposto che fa a pensare ad un quadrilatero deformabile o ad un forcellone anteriore oscillante, comunque tutto al di fuori di una sospensione “canonica”. Andando a scovare nei nostri archivi abbiamo cercato di “unire i puntini” e capire cosa potrebbe bollire nella pentola di Bimota. Tornando al 2020, quando l’acquisizione del marchio da parte di Kawasaki era ancora fresca, la Casa di Akashi aveva brevettato un mozzo sterzante che sfrutterebbe il sistema Horizontal Back Link di Kawasaki. In pratica un forcellone anteriore monobraccio con mozzo sterzante interno e ammortizzatore orizzontale montato dietro la ruota anteriore e azionato tramite leveraggi. Ma anche scavando più a fondo è bene ricordare che Kawasaki nel 2015 studiò un forcellone anteriore bibraccio e nel 2013 lavorò al Concept-J, triruota elettrico.
Cosa ci dobbiamo aspettare?
Di tutto verrebbe da rispondere, visto che lo sviluppo dei prodotti Bimota non sembra essere tanto legato al mercato quanto alla passione dei fan del marchio. Sia la Tesi H2 che la KB4, i due modelli che hanno segnato la nuova era della Casa riminese, sono stati realizzati in edizione limitata, quindi non è da escludere la possibilità di vedere un triruota sovralimentato con il motore delle H2 così come una nuova sportiva con un sistema di sospensioni rivoluzionario. Sicuramente, per come ci hanno abituato in Bimota, se qualcosa in cantiere c'è lo scopriremo a breve seguendo le pagine sociale del marchio, e speriamo arrivi durante il 2022.
