Abbiamo iniziato questo lungo viaggio a fine dicembre ed eccoci arrivati all’ultimo appuntamento con il Diario della Dakar di Danilo Petrucci. Con la prova odierna che ha visto la carovana approdare a Jeddah si è infatti conclusa la 44^ edizione della Dakar e Petrux può finalmente togliersi casco e tuta dopo due settimane a dir poco massacranti.
La sua avventura è andata oltre ogni aspettativa, tanto da aver vinto una tappa ed essere entrato nella storia come il primo pilota a trionfare sia al Raid che in MotoGP. Peccato che la seconda settimana si sia rivelata a dir poco massacrante, a tal punto da metterlo con le spalle al muro tra cadute e continui problemi tecnic. Danilo ha però stretto i denti, arrivando alla conclusione.
Ecco il suo ultimo contributo audio dal campo gara in Arabia prima che domani rientri a Roma con volo aereo al mattino.
“Dopo la botta di ieri alla spalla oggi volevo gestire – ha esordito – a 25km dalla fine temevo ci fosse un problema alla moto sulla gomma posteriore, infatti ho rallentato. Purtroppo non è bastato, perché a 3km dalla fine sono caduto perché si era rotto il link della sospensione. Ho sbattuto il polso e non capisco tutte queste rotture, dato che la seconda settimana si è rivelata incredibile per tutto quello che mi è capitato. Fatico infatti a crederci e spero non sia nulla di grave al polso. A parte ciò sono felice di aver finito la Dakar e aver vinto una tappa, anche se sono stato tempestato dai problemi tecnici. Non pensavo di aver tutti questi problemi e non vedo l’ora di tornare a casa”