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MotoGP, Rossi non c'è, Marquez in 'pausa': il 2022 parte con la caccia all'erede

Chi riuscirà a inaugurare una nuova era? Quartararo inizia da campione, Bagnaia e Ducati da favoriti, Mir insegue, Martin e Bastianini sognano in grande

MotoGP: Rossi non c'è, Marquez in 'pausa': il 2022 parte con la caccia all'erede

Ancora poche ore e l’ultimo foglio del calendario 2021 cadrà per lasciare posto al primo del 2022. Un anno nuovo che la MotoGP si prepara ad affrontate con le dovute precauzioni a causa del Covid, tanto che si stanno preparando test blindati in Malesia e Indonesia, ma ormai non è più una novità quanto un’abitudine. Lasciando da parte l’emergenza sanitaria che riempie giornali e TG, meglio concentrarsi sullo sport.

Il 2022 che verrà sarà la prima stagione senza Valentino Rossi, un pilota che ha segnato gli ultimi due decenni (molto abbondanti) del nostro sport. Dall’altra parte, non si sa ancora se e quando Marc Marquez tornerà sulla sua Honda. Lo spagnolo sta sfruttando le vacanze invernali per riprendersi dalla diplopia e, se l’ultimo comunicato pre-natalizio ha lasciato intendere che un’operazione dovrebbe essere scongiurata, non si hanno date certe sul suo completo recupero.

La stagione, quindi, potrebbe iniziare senza due dei suoi simboli e, in questo caso, i pretendenti alla corona non mancano. Non c’è bisogno di ricordare che negli ultimi due anni il Dottore negli ultimi due anni non era stato competitivo come nei tempi d’oro, mentre Marquez era stato costretto a saltarne uno e a correrne un altro iniziandolo in ritardo e terminandolo in anticipo.

Sull’albo d’oro sono comparsi quindi prima il nome di Joan Mir e poi quello di Fabio Quartararo. Due piloti giovanissimi con già un alloro al collo, ma ancora lontani da quello dominio che i due illustri predecessori avevano imposto per anni. Se l’era di Valentino è definitivamente finita e quella di Marquez è quanto meno in pausa, chi sarà il loro successore?

Quartararo ha la palla in mano, ha vinto il titolo monopolizzando tre quarti di stagione, senza sbagliare e limitando i danni alla perfezione quando serviva. Al contrario di Mir, che nel 2020 si era preso il campionato più grazie alla costanza che alla pura velocità e che lo scorso anno non ha potuto difendere il titolo, colpa anche di una Suzuki per nulla brillante.

La coppia è questa, ma il pilota più in forma nel finale del 2021 non è stato nessuno di loro due. Perché è stato Bagnaia a imporsi, con 4 vittorie e 5 podi nelle ultime 6 gare, e una quinto successo sprecato per un errore. Senza contare che la Ducati, a detta di tutti, è al momento la moto migliore. Così, c’è chi dice che potrebbe essere alle porte l’inizio di un’era in rosso.

Ad augurarselo sono i ducastisti, che aspettano dal 2007 di festeggiare nuovamente un titolo mondiale piloti, ma parlando di Bagnaia anche tutti gli italiano, perché l’ultimo azzurro iridato è stato Valentino, nel 2009. Finalmente, sembra essere giunto il momento di fare quell’ultimo passo che è sempre mancato e Pecco è in cima alla lista dei favoriti.

Questi quindi i tre favoriti d’ufficio, anche perché sono i piloti che hanno chiuso sul podio il campionato appena  finito, ma dovranno guardarsi alle spalle. Il ricambio generazionale è ormai una realtà e non mancano le nuove stelle in attese di brillare. Rimanendo in casa Ducati, Jorge Martin ed Enea Bastianini sono i nomi caldi, con il primo che ha vinto una gara nel suo anno di debutto e il secondo che è salito sul podio con una moto vecchia di due anni. La nuova infornata porterà poi i due mattatori della Moto2, Gardner e Raul Fernandez, sperando che la KTM riesca a migliorare. Ripassando alla Rossa, Bezzecchi e Di Giannantonio non hanno particolarmente brillato nel 2021 e dovranno sfruttare questa opportunità nel migliore dei modi.

Ci sono però anche tanti piloti che devono riscattarsi. Forse non è il termine giusto per Morbidelli (che ha visto il suo 2021 prima compromesso da una M1 poco competitiva e poi dall’infortunio al ginocchio) ma Franco ora è nel posto  giusto (il team ufficiale Yamaha) e deve riprendere da dove aveva finito il 2020. Non bisogna poi dimenticare Alex Rins, dotato di un indubbio talento che non è riuscito a concretizzare, o ancora Miller, messo in ombra dal compagno di squadra. Poi, Dovizioso, protagonista di un ritorno a sorpresa, o Vinales, che ha abbandonato la Yamaha per l’Aprilia.

Il nuovo anno deve ancora iniziare e non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà.


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