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GPOne Test - Le moto migliori che abbiamo provato nel 2021

Maxi o di piccola cilindrata, carenate o dual sport: ecco un bilancio delle moto migliori che abbiamo provato nel 2021

Moto - Test: GPOne Test - Le moto migliori che abbiamo provato nel 2021

Il 2021 è stato un anno difficile, inutile nasconderlo. Il mondo ha dovuto imparare a convivere con la pandemia dopo i primi mesi dell’emergenza, e anche il mondo delle moto ha dovuto fare i conti con vari problemi: dalla crisi dei componenti ai rincari folli delle rotte commerciali. Nonostante tutto però le novità non sono mancate, e anzi il 2021 per alcuni marchi ha rappresentato l’anno di una piccola grande rivoluzione. Allora senza troppi indugi ecco le moto migliori che abbiamo provato in questo 2021.

Ducati Panigale V4S

Partiamo col botto e con una delle ultime novità che ci ha visto impegnati in pista. La Ducati Panigale V4 ha trovato la sua evoluzione definitiva: più facile, perché rivista in alcuni dettagli ergonomici e d’elettronica che la rendono possibile anche per gli amatori, ma sempre più attenta alle performance, perché nel suo DNA ci sono le corse, senza se e senza ma.

Honda NT1100

Passiamo dalla brutale velocità di una superbike all’attenzione per la comodità che una tourer deve avere se vuole avere successo sul mercato. E Honda, che di successi se ne intende, ha finalmente trasformato in realtà uno dei sogni più frequenti dei suoi clienti: avere tutti i pregi di una best-seller come l’Africa Twin in una moto dalla ciclistica dedicata alla strada. La NT1100 è molto di più, e per scoprirlo basta guardare il video.

Aprilia Tuareg 660

Dalla strada passiamo all’off-road, con una delle novità più attese dell’anno: Aprilia Tuareg 660. E’ l’ultima nata dalla piattaforma delle medie di Noale, espressione palese che dalla bancata anteriore del potentissimo V4 può nascere anche una saltafossi. E’ facile e divertente, ha tanta tecnologia e un look inconfondibile ed è l’indiziata numero 1 per contrastare il successo trasversale della Yamaha Ténéré 700.

Harley-Davidson Pan America 1250

Da un graditissimo ritorno come quello della Tuareg viaggiamo, rigorosamente senza confini, verso una novità assoluta: Harley-Davidson Pan America 1250, la prima maxi-enduro della Casa di Milwaukee. Studiata a puntino per essere competitiva sui mercati europei, dove le endurone vanno fortissimo, condensa comfort, tecnologia, ciclistica solida e un motore tutto nuovo: il Revolution Max da 1.250 cc capace di oltre 150 CV. E’ lei che ha aperto la nuova era del marchio americano.

Ducati Monster

Da una rivoluzione iniziata Oltreoceano ad una tutta italiana: Ducati ha preso il 2021 come l’anno della svolta. Dopo aver presentato la Multistrada V4, che ha abbandonato la distribuzione desmo e il doppio cerchio da 17” per trasformarsi in una crossover vera, ha stravolto un monumento come il Monster: via il telaio a traliccio e tanti altri stilemi che ingolfavano l’evoluzione della naked per eccellenza, con buona pace degli integralisti. Il risultato è l’esempio di una nuova era.

BMW M 1000 RR

La superbike di Monaco è l’esempio di come crescendo si possa cambiare anche il nome: la M 1000 RR è l’anello di congiunzione tra la tradizione automobilistica dell’Elica e l’impegno nelle gare del marchio tedesco. La prima M a due ruote, che evolve e migliora la base tecnica collaudatissima di una protagonista del segmento come la S 1000 RR.

Aprilia RSV4

Rimaniamo tra i cordoli perché quando si parla di supersportive lei rimane un riferimento assoluto: Aprilia RSV4. Il 2021 della carenata di Noale è stato all’insegna della continuità, con gli ingegneri Aprilia impegnati nel migliorare l’elettronica e i dettagli del V4. Il risultato? Una moto incredibile, come succede ormai da parecchi anni

Triumph Speed Triple 1200 RS, Aprilia Tuono V4, BMW S 1000 R

Un trittico di di maxi-naked, molto diverse tra loro, che abbiamo deciso di riunire in un solo capitolo per un motivo ben preciso: sono state le protagoniste della nostra comparativa dove abbiamo cercato di capire pregi e difetti del loro carattere, e soprattutto a che tipo di motociclista si rivolgono Triumph Speed Triple 1200 RS, Aprilia Tuono V4 e BMW S 1000 R.

KTM RC 390

L’appellativo di “migliore” non deve riguardare solo le grandi cubature, si può essere “piccole” ma costituire un riferimento, come fa la KTM RC 390 che è tornata senza rivoluzioni ma con un affinamento generale che ne migliora non solo la performance, ma anche la guidabilità e la eleva a vera e propria arma d’allenamento per gli smanettoni del trackday.

Ducati Streetfighter V2

Piccola di certo non è, ma l’aggettivo se lo ritrova incollato addosso in riferimento alla sorellona: a furor di popolo è arrivata la Ducati Streetfighter V2, che riprende linee e Joker Face dalla sorellona ma porta il Superquadro da 955 cc e oltre 150 CV. Tanta tecnologia, la solita maniacale attenzione ai dettagli di Ducati e un carattere a dir poco pepato. In pratica una hyper-naked a tutti gli effetti, ma più facile e accessibile.

Suzuki GSX-S1000

Lo aspettavamo da tanto il rinnovamento della naked di Hamamatsu, che nel 2021 è tornata conservando alcuni cardini del suo progetto, come il quattro in linea K5, ma condendolo di una nuova piattaforma elettronica e soprattutto di un look che la rende distintiva e capace di competere con le dirette avversarie. Non è una nuda tutta “nervi e cavalli”, ma proprio per questo insieme a poche altre, come la Honda CB1000R, ha senso di esistere sia nella sua versione standard che nella più turistica GT.


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