Tu sei qui

SBK, 2022, l’anno della verità del CIV Superbike: target 18-20 moto al via

La seconda stagione dell'era MoTec deve rappresentare il "dentro o fuori" per il rilancio del CIV Superbike. Qualcosa si sta muovendo tra graditi ritorni e ingressi di respiro internazionale in cui potrebbero rientrare Lorenzo Savadori, Randy Krummenacher e Bradley Smith

SBK: 2022, l’anno della verità del CIV Superbike: target 18-20 moto al via

Inutile nascondersi dietro ad un dito, da un quadriennio abbondante a questa parte il CIV Superbike ha registrato un notevole calo a livello di iscritti. Svariate ragioni ne costituiscono la causa, specie di natura economica, un fattore culminato lo scorso anno con la presenza di appena dieci moto alla gara conclusiva di Vallelunga e che spesso ha fatto scivolare in secondo piano il verdetto della pista. Se qualitativamente parlando non è mai stato messo in discussione, nonostante un infinito “tira e molla”, la recente introduzione della centralina unica MoTec ha avuto il chiaro obbiettivo di equiparare le prestazioni e di conseguenza rinvigorire il parco partenti. Sebbene il 2021 abbia fornito una quantomeno doverosa stagione di rodaggio, l’anno venturo si propone quale il definitivo “dentro o fuori” in cui un’ulteriore griglia falcidiata dal punto di vista numerico sarebbe sinonimo di un’assoluta debacle. Non tutto il male vien per nuocere e qualcosa di positivo si sta finalmente muovendo tra graditi ritorni e ingressi di respiro internazionale, perché un CIV Superbike che funziona porterebbe nuova linfa all’intero movimento motociclistico italiano. Con il calendario già diramato (inizio previsto il 2-3 aprile prossimi a Misano, QUI il pezzo), in base alle indiscrezioni raccolte si sta verificando un incremento in linea con le ambizioni della FMI (18-20 unità), una quota partenti adeguata in rappresentanza di sette delle principali Case costruttrici del calibro di Ducati, Honda, Aprilia, Yamaha, Kawasaki, BMW e Suzuki.

Ducati - Pirro il riferimento, occhio alle sirene francesi

Assaporato per la quinta volta in carriera il gusto del tricolore dopo l’anno più complicato di sempre, salvo cataclismi Michele Pirro sarà ancora il caposaldo del progetto Ducati nel Barni Racing Team. Monopolizzata la scena grazie allo sbalorditivo ruolino di 11 successi su 12 gare nell’anno inaugurale della MoTec, a fianco del binomio plurivittorioso non mancherà il Broncos Racing Team, in cui però non dovrebbe figurare Lorenzo Zanetti, in procinto di passare in pianta stabile al Mondiale Endurance con ERC Ducati. In aggiunta, in almeno tre round il CIV SBK accoglierà ai nastri di partenza persino il vincitore della 24 Ore di Le Mans classe SuperStock, Guillaume Antiga, sulla V4-R preparata da LCS Racing Team.

Honda - Tre punte di qualità

Alla vigilia del 2021 indicata come una delle moto in grado di beneficiare maggiormente del cambio di regolamento, la CBR 1000 RR-R ha compiuto senza dubbio un notevole passo in avanti (vedi Alessandro Delbianco), anche se l’ambito hurrà che manca addirittura dal 2008 non è arrivato. Nella speranza di sfatare questo tabù, nel 2022 il marchio di Tokyo farà di nuovo affidamento sulla coppia composta dalla Scuderia Improve e da Luca Vitali, mentre il DMR Racing è già all’opera per trovare soluzioni alternative al sorprendente addio di AD52, magari corteggiando un alfiere ex Nuova M2. Perso l’Althea Racing Team, al suo posto subentrerà il Blacksheep Racing Team schierando due Fireblade via Firenze Motor analogamente alla struttura di Walter Durigon.

Aprilia - Colpo Delbianco... e Savadori…

Segnata una pagina di storia col primo titolo di Noale nel contesto nazionale, quest’anno il Nuova M2 Racing ha faticato più del previsto l’adattamento alla inedita centralina elettronica: il piatto piange, i tre podi all’attivo non rendono onore allo squadrone di Enzo Chiapello. Perciò si è deciso di sognare in grande in ottica futura stagione, tanto da accordarsi nientemeno che con il vicecampione in carica Alessandro Delbianco, indiscutibilmente la notizia di principale interesse del momento. Le sorprese non sono certo finite qui tant’è che, oltre al riconfermato Alex Bernardi, voci da “radio paddock” parlano di un clamoroso rientro di Lorenzo Savadori. Nonostante i programmi in via di definizione sul fronte MotoGP, la voglia di rimettersi in gioco del Campione 2020 di categoria è palpabile e la possibilità di rivederlo in sella alla RSV4 1100 (se non nell’intera stagione 2022, perlomeno a qualche round) è assai concreta.

Yamaha e Kawasaki - I ritorni dei colossi giapponesi

La prossima stagione si assisterà ai ritorni dai propositi ambiziosi di Yamaha e Kawasaki dopo un breve periodo di assenza. Pronti-via subito a podio nella seconda parte del 2021, la Casa dei Tre Diapason rinnoverà in primis la fiducia al Keope Motor Team. Malgrado la forte volontà di proseguire con Niccolò Canepa, complice la scomoda concomitanza nel mese di settembre con la 24 Ore del Bol D’Or, ultimamente si sono intensificati i colloqui con Randy Krummenacher, alla ricerca di una sistemazione prioritaria da affiancare all’EWC. Intanto che lo svizzero avrebbe il pieno supporto della filiale nostrana di Iwata, non è escluso che Stefano Morri possa affidare una seconda R1 proprio a Canepa per 3-4 round in modo da favorirne lo sviluppo. Spazio pure al team Speed Action, pronto a conferire una R1 a un giovane proveniente dal CIV SS600. Situazione simile nel box di Akashi dove, test di Jerez a parte, il Black Flag Motorsport deve ancora sciogliere le riserve. Con Kevin Manfredi impiegato esclusivamente nel ruolo di tester, gli indizi lasciano portare a Bradley Smith: le trattative sono in fase avanzata, ma permangono dei dubbi (porterà avanti sia MotoE che CIV?).

BMW e Suzuki - Cercasi riscatto

Con ogni probabilità la grande incompiuta, il contribuito della M1000RR non ha portato ai risultati sperati, giusto un misero podio all’attivo e doti velocistiche mostrate a sprazzi. Pertanto, la futura stagione deve sancire la svolta. Il Guandalini Racing Team dovrebbe restare fedele alla supersportiva tedesca, sulla stessa falsariga del B-Max Racing Team (quest’anno con Gabriele Ruiu), il cui focus però è prendere parte a quante più gare europee possibili del World Superbike. Mentre il Bike & Motor Racing Team sta valutando se promuovere dal National Trophy 1000 Daniele Zinni, vincitore del “CIV Project” (riservato ai piloti senza precedenti in gare dell’italiano e/o mondiali avente come premio l’iscrizione gratuita al CIV 2022). Discorso analogo per Suzuki e Penta Motorsport, ansiosi di dimenticare presto un travagliato 2021 sotto vari punti di vista, tuttavia, concluso in crescendo insieme ad Alex Sgroi. Tenendosi in serbo la chance di schierare anche una seconda GSX-R 1000, la collaborazione con la base operativa di Yoshimura resta intatta, adesso basta trovare … qualche cavallo in più!

Photo credit: daniguazzetti.com

Articoli che potrebbero interessarti