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Fuoristrada illegale, FMI e ANCMA: " Norma incostituzionale"

L'associazione dei costruttori e la Federazione Motociclistica Italiana tuonano contro il Governo: "Si tratta di una norma miope e che ha possibili profili di incostituzionalità, oltre a danneggiare il settore"

Moto - News: Fuoristrada illegale, FMI e ANCMA:

A 24 ore di distanza dalla notizia che vedrebbe il fuoristrada vietato per legge, Confindustria ANCMA e FMI prendono posizione contro i contenuti del Decreto 28 ottobre pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 1 dicembre, che ha già fatto gridare allo scandalo e mosso parecchi dubbi circa la leggittimità di un simile provvedimento. Le due associazioni, insieme, fanno vibrare la protesta al termine di un anno che ha paradossalmente visto trionfare i piloti italiani proprio nella più importante manifestazione sportiva off-road a livello internazionale, la Sei Giorni di Enduro ospitata nelle colline dell’Oltrepò pavese.

La legge

Come abbiamo già scritto, il fuoristrada in moto, auto o bici, viene ostracizzato ormai da tempo dai legislatori: il decreto legge apparso lo scorso 1 dicembre in Gazzetta Ufficiale e firmato dai ministri Patuanelli, Cingolani e Franceschini infatti riprende il DL 34/2018 che già vietava la circolazione nelle strade ritenute di interesse forestale e/o silvo-pastorale. Oggi la norma viene inasprita e soprattutto non è chiaro chi debba sancire quali percorsi rientrino nelle aree di tutela e quali no.

I nimeri di una passione

Da una parte, quindi, l’industria delle due ruote che genera in Italia un valore complessivo di oltre 7 miliardi di euro e occupa nella sua filiera più di 100mila addetti, dall’altra tutta l’attività sportiva di settore con più di 117mila tesserati strutturati in 1760 Moto Club sul territorio nazionale. Si tratta di una norma miope, che può creare potenzialmente un grave danno economico al mercato, all’intera filiera, alle attività ludiche e sportive e a quelle legate all’accoglienza e al turismo. Vi sono inoltre possibili profili di incostituzionalità, perché manca evidentemente il bilanciamento degli interessi in gioco e di diritti costituzionali come la libera circolazione, il diritto alla libera iniziativa economica e quello di svolgere attività sportiva e ricreativa. ANCMA e FMI, in attesa di ulteriori iniziative, hanno attivato in queste ore un’interlocuzione con il Governo al fine di ottenere chiarimenti ed una correzione delle disposizioni contenute nel Decreto.

 

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