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MotoGP, Allarme cadute: Dorna al lavoro per avvertire i piloti di moto in pista

Messaggi sul cruscotto e luci i segnali al vaglio, ma bisogna capire come automatizzare gli avvertimenti, attraverso i sensori negli airbag o sulle moto

MotoGP: Allarme cadute: Dorna al lavoro per avvertire i piloti di moto in pista

Dorna e FIM stanno lavorando su vari fronti per migliorare la sicurezza delle gare dopo i tre incidenti mortali che hanno tristemente segnato il 2021. Fra le varie novità regolamentari ci sono l’innalzamento dell’età minima a 18 anni, l’utilizzo obbligatorie di tute con airbag in tutte le categorie e anche l’introduzione di un sistema automatico che segnali eventuali cadute.

Quest’ultimo punto è il più complicato da tradurre in realtà e sono al vaglio diverse soluzioni, come ha spiegato Peter McLaren sulle pagine di crash.net. L’obiettivo è quello di avvertire i piloti quando una moto rimane in pista dopo una caduta, in modo da dare loro la possibilità di evitarla. Come è successo quest’anno al Red Bull Ring, quando Savadori investì la moto di Pedrosa scivolato pochi secondi prima.

In questi casi il tempismo è fondamentale: serve un allarme ben visibile e soprattutto tempestivo. I più attenti avranno notato che nel penultimo GP dell’anno, a Portimao, le moto hanno girato con la luce posteriore rossa accesa nonostante non piovesse: è stato un esperimento per capire quanto quel segnale fosse visibile ai piloti. Oltre a questo, ci sono anche i messaggi sul cruscotto, che la Direzione gara può inviare ai piloti. Il primo problema è come automatizzare questi avvertimenti, perché il passaggio dalla Direzione Gara farebbe perdere secondi importanti.

Così si passa al secondo problema: su cosa basarsi per fare partire l’allarme. I sistemi airbag potrebbero inviare il segnale in caso di attivazione, ma forse non è il metodo migliore. In primo luogo perché ci possono essere cadute, come scivolate a basse velocità, in cui l’airbag non si attiva, in secondo si potrebbe attivare anche senza caduta.

L’alternativa sarebbe quindi montare dei sensori sulla moto. Alcuni che potrebbero essere utili ci sono già, come quelli che spengono il motore in caso di caduta per prevenire rotture. Il loro funzionamento si basa sull’inclinazione della moto, ma la loro attivazione non è immediata.

Le idee sono molte, bisogna solo capire quale strada seguire e adeguare la tecnologia alle esigenze. Per una volta, l’elettronica sarà un’alleata di tutti i piloti.

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