Il Mondiale Superbike si è concluso da circa dieci giorni e in Ducati Aruba è tempo di guardare al 2022. Per l’occasione la squadra capitanata da Stefano Cecconi ha deciso di giocare d’anticipo, scendendo in pista a Jerez tre giorni dopo il round di Mandalika per affilare le armi in vista della nuova stagione.
Nei box c’era infatti grande attesa per il ritorno di Alvaro Bautista in sella alla Ducati V4 dopo il biennio trascorso in Honda. Di questo test e molto altro ne abbiamo parlato con Serafino Foti, team manager della squadra tricolore.
“Non posso parlare più di tanto di questo test, anche se posso dire che Alvaro era molto felice del lavoro svolto e col sorriso in volto – ha esordito il team manager – abbiamo deciso di fargli provare la moto prima della fine dell’anno, in modo da riprendere tutti gli automatismi e capire se ci fossero o meno delle esigenze particolari. L’obiettivo del test era infatti quello di riprendere fiducia con la V4 e valutare tutte le sensazioni, senza andare alla ricerca del tempo sul giro. Abbiamo quindi svolto un lavoro di una giornata e mezza, viste le condizioni meteo, e siamo soddisfatti”.
Serafino, che Ducati ha ritrovato Alvaro nel box?
“Ha ritrovato una Ducati V4 con lo stesso carattere del 2019, ovvero una Panigale con un carattere che conosce bene. In questi due anni la moto è cambiata, migliorata, ma la sua priorità è stata quella di focalizzarsi sull’ergonomia. Con Alvaro abbiamo parlato, ci siamo confrontati e non è stato necessario apportare particolari stravolgimenti. Sono contento del fatto che abbiamo avuto l’occasione di girare subito e sono convinto che Alvaro farà un Natale felice insieme ai suoi cari”.
Serafino: come mai la Ducati ha scelto Alvaro e non ha trattenuto Redding?
“Con Scott sono stati due anni importanti, che per sempre rimarranno impressi. Abbiamo infatti condiviso un percorso di grandi soddisfazioni e la cosa è reciproca. Tra l'altro c'è stata grande riconoscenza per l'impegno da parte di entrambi. Purtroppo non siamo riusciti a trattenere Scott perché non c’è stato un punto di incontro, di conseguenza lui ha optato per un’altra Casa. Noi abbiamo quindi scelto Alvaro perché era la scelta migliore, considerando anche quanto fatto da lui in passato con la Ducati”.
Quelle vittorie nessuno se le dimentica.
“Esatto. Alvaro ha avuto un impatto incredibile con la Ducati, vincendo, ma soprattutto realizzando dei riscontri cronometri che in certi casi ancora oggi non sono ancora stati battuti. Al tempo stesso posso comprendere dubbi e perplessita in merito alla scelta. Vedremo però cosa ci aspetta il 2022.”.
L’obiettivo sarà il Mondiale?
“Cercheremo di provare a lottare per il titolo contro una concorrenza sempre più forte. Ci sarà Rea, ma soprattutto Toprak, che con la Yamaha ha formato un connubio incredibile, tanto da vincere il titolo al secondo anno. Razgatlioglu è un pilota talentuoso e fortissimo, penso che questo 2021 sia stata la conferma di tutto ciò per lui”.
Aruba dovrà puntare anche su Rinaldi, attualmente alle prese con l’infortunio post Mandalika.
“Esatto. Purtroppo ci dispiace per quel brutto highisde di Mandalika, infatti speriamo recuperi al meglio dal problema al collo. Penso che Michael sia un pilota valido e al tempo stesso molto sensibile. Lui per dare il 100% deve sentirsi la moto in mano, come accaduto a Misano, dove ha vinto, oppure Barcellona. Nel 2022 dovrà avere un po’ più di costanza per lottare con i migliori e cercare di essere in lotta per il podio in tutte le gare”.
Il prossimo anno la Ducati avrà ben otto moto in MotoGP. Non pensi che questa cosa possa influire sulla Superbike?
“No, perché l’impegno in SBK sarà come sempre garantito. Ducati è una Casa che non si ferma mai e porta avanti il proprio processo di evoluzione in campo tecnico. A Borgo Panigale stanno infatti già lavorando per il 2022 nonostante il regolamento Superbike consenta una finestra molto ristretta di intervento rispetto alla GP”.
A proposito di impegno, vedremo Aruba anche in SuperSport.
“Sarà un Campionato nuovo, dove entreremo in punta di piedi. Sento dire che Ducati sarà super favorita e a tal proposito ci tengo a dire due cose”.
Certo.
“La prima è che Dorna non vuole certo favorire la Ducati V2, ma farà di tutto perché il Campionato sia equilibrato, consentendo a tutte le Case di lottare alla pari. La seconda è che la nostra Panigale non sarà la favorita. Per noi la SuperSport sarà un Mondiale completamente nuovo, di conseguenza ci saranno da capire molte cose e la Yamaha rimane senza dubbio la favorita, vista l’esperienza accumulata negli anni”.
Con Aruba correrà Bulega, il quale ha definito scioccante questa prima presa di contatto con la V2.
“Il termine scioccante aveva una valenza positiva, nel senso che Nicolò era rimasto colpito dalla nuova moto. Ricordiamo infatti che mai ha corso in vita sua con bicilindrico e questo è stato un impatto non da poco. Siamo contenti che anche lui abbia provato la nuova moto e un passo alla volta cercheremo di crescere e migliorare per farci trovare pronti in vista della nuova stagione”.