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MotoGP, Pirro: “Dieci anni fa nessuno voleva la Ducati, oggi tutti ci copiano”

“Il segreto è aver costruito una moto per tutti e non solo per uno come accaduto in passato con Stoner. Contano però i fatti e non tornare indietro”

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È arrivato con il primo volo disponibile. Archiviati i test di Jerez in sella alla Ducati, Michele Pirro ha fatto visita nella giornata di venerdì a Eicma. Un’accoglienza calorosa ad attenderlo allo stand della Polizia di Stato, che in questi giorni sta portando avanti quella che loro definiscono una sorta di “Rivoluzione Culturale”.

Tra i temi affrontati e che hanno visto coinvolto anche Michele c’è infatti la guida in stato d’ebrezza e tutti i rischi che essa comporta. Chi voleva poteva infatti affrontare un percorso disegnato presso lo stand indossando degli occhiali con diversa gradazione che andavano a limitare quella che era la vista: “Sono contento di tornare di nuovo a EICMA – ha esordito Michele – sono qua in rappresentanza della Fiamme Oro, ovvero la Polizia di Stato. Per me è un grande onore portare avanti valori come il rispetto delle regole, in pista e fuori. In questi giorni viene messa sotto la lente d’ingrandimento il rischio che comporta la guida in stato di ebbrezza e soprattutto il rispetto altrui”.

L’attenzione si sposta poi sulla pista, in particolare su questa Ducati GP22 che ha catturato tutti i riflettori nei recenti test.

“Contano solo i fatti e niente di altro. In Ducati i responsabili sanno bene ciò che è stato fatto in questo periodo e non serve aggiungere altro. Personalmente sono felice, perché la Ducati è un punto di riferimento in pista e tutto ciò mi rende orgoglio Ovvio che poi c’è una sfida grande, come il Mondiale, dove l’obiettivo sarà conquistarlo”.

A Jerez i test hanno fatto calare il sipario sul 2021, ma lo sguardo è già rivolto all’anno che verra.

“In Ducati credo sia stato svolto lavoro importante. Noi però dobbiamo continuare a lavorare perché non sappiamo cosa stanno facendo le altre Case. Questa è un po’ la storia dello sport, così come della vita di tutti giorni, dove l’obiettivo è andare alla ricerca del meglio. Si può sempre fare di più, senza però compiere passi indietro e commettere errori solo perché si cerca qualcosa a tutti i costi”.

Sta di fatto che Bagnaia ha dichiarato che Ducati è riuscita a migliorare una moto perfetta. Chissà mai cosa ci sarà da aspettarsi a Sepang.

“L’importante sarà ripartire da dove abbiamo finito, dato che la moto non ha bisogno di stravolgimenti. Di sicuro i test di Sepang saranno interessanti. Ci tornerò dopo due anni e sono curioso di comparare i dati dell’ultima volta con quelli di oggi. Di sicuro ci sarà qualcosa di nuovo”.

Intanto, nell’ultima uscita, la Honda ha mostrato alcune componenti che richiamano la Rossa di Borgo Panigale.

“Dieci anni, quando sono arrivato in Ducati, nessuno voleva la nostra moto. Adesso invece siamo diventati il riferimento e anche i giapponesi hanno iniziato a prendere spunto e copiare. È bello vedere moto che assomigliano alla Ducati a conferma del lavoro svolto. Prima magari la Ducati era una moto costruita solo su un pilota,  tipo Stoner, adesso invece è molto versatile”.

Nella stagione che verrà, ci si aspetta poi il ritorno di Marc Marquez, che come ben sappiamo è alle prese con la diplopia. 

“Da sportivo mi dispiace, anche perché sono consapevole di cosa significhi stare male. Con lui le gare sono emozionanti e divertenti. Lo aspetto da Sepang perché è bello riaverlo in pista”.

Infine una battuta sul ritorno di Bautista con la Panigale V4.

 “Ho rivisto Alvaro col sorriso, era contento e si è divertito. Ha guidato bene nei test di Jerez e sono convinto che sarà in lotta per il Mondiale nel 2022”.

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