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Abilità, giovani e programmazione: ecco come Dosoli ha rilanciato Yamaha in SBK

Andrea non ha sbagliato un solo colpo! Ha costruito un progetto vincente attorno a Toprak, togliendolo subito dal mercato in estate e rilanciando Locatelli. Al suo fianco Dening, Canepa e l’ex braccio destro di Bernie Ecclestone

SBK: Abilità, giovani e programmazione: ecco come Dosoli ha rilanciato Yamaha in SBK

Non possiamo che fare i complimenti ad Andrea Dosoli, perché se nella festa Yamaha c’è un tocco di tricolore il merito è soprattutto suo. Andrea è un politically correct e nel paddock lo prendiamo in giro per questo suo aspetto che lo contraddistingue: “In futuro potresti fare l’ufficio stampa”, così gli diciamo a volte per ridere e scherzare quando lo incontriamo.

La cosa che più ci piace, oltre alla sua disponibilità, è che non si sottrae mai alle battute e anche a qualche piccola provocazione, come quando lo scorso febbraio, in occasione dei test di Misano, gli abbiamo detto: “Andrea, il vostro pilota ha talento, però a questa R1 serve qualche cavallo in più per stare là davanti con la Ducati”. Lui ci rispose col sorriso: “Devi credere più in noi, aspettiamo e vediamo”.

La stagione si è conclusa e la Yamaha ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Più di così era davvero difficile fare. Se domenica 21 novembre rimarrà una data per sempre impressa nelle mente di Toprak Razgatlioglu, lo stesso discorso vale anche per Andrea Dosoli e il suo instancabile lavoro portato avanti nel tempo.

Un percorso partito da lontano dopo le esperienze maturate in Forward e BMW fino ad arrivare a Crescent, che ha deciso di puntare forte sul manager lombardo, tanto che Yamaha gli ha affidato il programma legato alla derivate. La missione non è certo stata semplice viste tutte le difficoltà incontrate sul percorso e una moto che faticava a tenere il passo della concorrenza. I primi raggi di luce sono giunto con van der Mark, ma serviva di più per arrivare là davanti a giocarsi qualcosa di importante.

A dare la svolta ci ha pensato quindi Toprak, che nel 2020 ha iniziato a gettare le basi per un 2021 da protagonista. Andrea lo ha messo al centro del progetto, andando incontro a qualunque tipo di richiesta del turco, che come ben sappiamo predilige una guida particolare che sforza sull’anteriore e fa della staccata il proprio punto di forza.

Lo sviluppo della R1 è stato quindi portato avanti seguendo questa linea con Dosoli che ha lavorato in pista e fuori. Se da una parte c’è il lato tecnico e ingegneristico, dall’altra c’è quello manageriale, grazie al quale Andrea ha tolto immediatamente Toprak dal mercato, respingendo sul nascere ogni attacco della concorrenza con quel biennale firmato in estate. Ha così blindato il giovane campione turco e al tempo stesso deciso di puntare sui giovani, come nel caso di Andrea Locatelli. Due anni fa il bergamasco era una semplice comparsa in Moto2, nel giro di due stagioni eccolo invece diventare rivelazione della Superbike in sella alla R1 ufficiale, compiendo quella metamorfosi che in pochi si sarebbero aspettati.

Yamaha e Dosoli hanno quindi scommesso sulla linea verde che comprende tra l’altro anche Garrett Gerloff. Una scommessa che ha sciolto dubbi e interrogativi iniziali, in attesa che l’americano ritrovi quella fiducia venuta a mancare nel corso di questa stagione dopo i fatti di Assen.

Il Mondiale vinto a Mandalika non avrà certamente cambiato la vita di Dosoli, ma di sicuro rappresenta il coronamento di un percorso caratterizzato da salite e discese. In Yamaha è ormai una certezza. Il presidente Éric de Seynes lo considera infatti un punto di riferimento, così come l’ex braccio destro di Bernie Ecclestone. Non stiamo parlando di Pasquale Lattuneddu, ma di Herbie Blash, consulente Yamaha con cui Andrea si intrattiene spesso durante i weekend di gara, nonché la prima persona a cui ha dato il cinque dopo la vittoria del Mondiale.

Non può quindi farci piacere che nel giorno di Toprak ci sia anche un po’ di Italia a fare festa. Adesso per Andrea un po’ di relax in quella Liguria che tanto ama e che quando può non rinuncia a raggiungere. Poi il 2022 con i test invernali e una sfida ancora più grande da affrontare, ovvero confermarsi.  


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