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QUANTO MI COSTA – Suzuki Burgman 400 2021

Da poco aggiornato ad Euro 5, dopo averlo provato in anteprima ora lo abbiamo messo alla frusta per capirne i consumi reali

Moto - Test: QUANTO MI COSTA – Suzuki Burgman 400 2021

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Il Burgman 400 ha alle spalle oltre vent’anni di carriera, con un cambio di rotta circa 4 anni fa, con il debutto del modello il cui look è sostanzialmente quello attuale. Si tratta di uno scooter che piace molto ai suoi proprietari, come abbiamo potuto constatare noi stessi. Dopo averlo provato in anteprima pochi mesi fa (qui l’articolo ed il video), abbiamo infatti provato a cercarne uno usato, scoprendo che non se ne trovano a prezzi tanto lontani da quello del nuovo. Una testimonianza concreta e tangibile di quanto la sua qualità “100% made in Japan” non sia solo un vanto, ma un valore realmente apprezzato dal pubblico. Questa volta però siamo risaliti in sella per approfondire il tema dei consumi, quindi lasciamo all’articolo del link tutte le altre informazioni e puntiamo dritti al tema.

MODALITÀ DI CALCOLO

Fortunatamente per noi il Burgman 400 offre i dati sui consumi medi ed istantanei, dettaglio che ci ha consentito di raccogliere le informazioni in modo più rapido e completo, salvo poi effettuare le dovute verifiche in modo empirico. Pompa della benzina e calcolatrice alla mano abbiamo infatti rilevato mediamente un 4% circa di differenza tra i valori indicati sulla strumentazione (più ottimistici) ed il dato effettivamente rilevato. La tecnica è la solita, semplice quanto efficacie. Si fa il pieno, si azzera il parziale del contachilometri e al successivo pieno si calcola il valore medio del consumo, dividendo i km per i litri di benzina.

Dopo un buon numero di test effettuati quest’anno, dobbiamo dire che involontariamente o meno, le nostre abitudini alla guida si sono in parte modificate. Abbiamo infatti avuto modo di scoprire che spesso il rendimento dei motori è studiato per offrire il meglio in alcune specifiche condizioni, ma di contro in altre i consumi sono ben più elevati di quanto ci si potrebbe attendere. In pratica, i tecnici lavorano soprattutto sull’uso urbano (per uno scooter almeno è sicuramente così), al limite per tratte extraurbane percorse ad andature contenute. Così non è strano constatare che alle tipiche velocità autostradali (i 130 km/h di legge) a volte si ottengono valori non proprio lusinghieri, in alcuni casi addirittura più elevati di moto di grossa cilindrata. Proprio con il Burgman riflettevamo sul fatto che, passati i 130 km/h, si consuma di più di una GSX-S 1000 GT (moto quattro cilindri da oltre 150 cv che abbiamo recentemente provato). Ecco che allora il consumo medio che abbiamo rilevato è stato positivamente influenzato da un utilizzo autostradale prevalentemente a 110-120 km/h, perché a nostro avviso diventa sconsigliabile andare oltre tale soglia.

UN 400 CHE SA ESSERE PARCO, A PATTO CHE…

Veniamo al dunque, se nell’utilizzo urbano il Burgman 400 è promosso (con un dato che oscilla tra i 21 ed i 24 km/l a seconda dello stile di guida adottato), nella media riesce a fare ancora meglio, con un dato rilevato a fine prova di 24,9 km/l. Come detto è stato ottenuto con parecchi chilometri ad andature costanti in autostrada, dove fino a 120 km/h lo scooter di Suzuki è in grado di essere molto parco. Oltre si scende in modo repentino, con un 20 km/l (dato discreto, ma non da lode) già a 130 km/h, mentre insistendo con l’acceleratore si ottiene ben poco di positivo. Da un lato si consuma un litro ogni 13 km percorsi, dall’altro la velocità non sale oltre quota 140 km/h indicati.

Ma ecco nel dettaglio i consumi alle varie andature:

  • a 60 km/h abbiamo percorso 44 km/l;
  • a 70 km/h abbiamo percorso 38 km/l;
  • a 80 km/h abbiamo percorso 35 km/l;
  • a 90 km/h abbiamo percorso 30,5 km/l;
  • a 100 km/h abbiamo percorso 29 km/l;
  • a 110 km/h abbiamo percorso 26,2 km/l;
  • a 120 km/h abbiamo percorso 25,2 km/l;
  • a 130 km/h abbiamo percorso 20 km/l;
  • a velocità massima (poco più di 140 km/h indicati) abbiamo percorso 13 km/l.

LE NOSTRE CONCLUSIONI

Il nuovo Suzuki Burgman 400 conferma le ottime impressioni che avevamo dopo averlo provato in anteprima. Svetta in positivo per una qualità generale da primo della classe e per una sofisticata sospensione posteriore, che regala da un lato un comfort da lode sulle asperità, dall’altro la possibilità di alzare l’andatura sul misto anche veloce, senza temere nulla. Stabile e confortevole quindi, è maneggevole e facile in città grazie alla sella molto bassa. Il vano sottosella non è enorme (nel 2017 il nuovo look ne ha tagliato in parte la capacità), ma siamo riusciti a farci stare uno zaino con PC portatile ed un casco jet. L’atleta elegante (come lo hanno appellato in Suzuki) offre un look marcatamente votato alla pulizia delle linee e con il solo vezzo di una sportiva colorazione blu dei cerchi (che richiama le sportive di casa). Parte di questa impronta un po’ tradizionale è anche la strumentazione dall’aspetto automobilistico, che però pecca nei due tasti (posti sulla strumentazione stessa), ormai un pochino fuori dai tempi e decisamente meno comodi di un comando sui blocchetti al manubrio. Si tratta di una delle pochissime pecche (ci aggiungiamo la connettività), di un prodotto che per il resto regge ancora molto bene il confronto con la concorrenza. Di fatto un rivale diretto non esiste, proprio per alcune peculiarità del Burgman 400, che lo rendono più unico che raro nel suo segmento, non ultimo per il posizionamento a livello di prestazioni, di fatto una via di mezzo tra un 300 ed alcuni dei più performanti rivali di cilindrata (è allineato di fatto al dato di un SH 350, con 29,2 cavalli dichiarati, contro i 34-35 dei più potenti 400).

ABBIAMO UTILIZZATO UN CASCO NOLAN N21 VISOR JETFIRE 70 FLAT BLACK

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