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MotoGP, Dall'Igna: "Con Dovizioso finita la fiducia, i piloti fanno la differenza"

"Bagnaia mi ha sorpreso, sarà protagonista nei prossimi anni. Valentino sulla Ducati? Lui può fare quello che vuole. A Jerez avremo il nuovo motore"

MotoGP: Dall'Igna:

I numeri non dicono tutto, ma molto. Questa è stata la migliore stagione per Ducati per numero di podi, 24 per 5 piloti diversi, è stata il costruttore ad avere vinto di più (7 gare), per la prima volta in MotoGP ha messo tre piloti sul podio e in ogni GP c’è stata almeno una Desmosedici in prima fila.

Sono contento del lavoro che abbiamo fatto tutti insieme quest’anno” afferma soddisfatto Gigi Dall’Igna, il direttore generale delle rosse da corsa. L’ingegnere veneto era arrivato a Borgo Panigale in tempi non facili, ma ora la ‘sua’ moto è il riferimento della categoria. “È vero, quando ero arrivato la moto non era molto competitiva, ma siamo migliorati anno dopo anno - continua - Ora si adatta a diversi stili di guida, siamo stati competitivi in tutte le gare. Siamo contenti, ma non abbiamo ancora raggiunto la destinazione finale sorride.

Qualche rimpianto per non avere vinto il titolo piloti?
Non se ne possono avere dopo una stagione così, passerà alla storia come una delle nostre migliori. Con il senno di poi si possono fare mille dietrologie, ma servono molto a poco. Io sono contento di avere contribuito a fare crescere un pilota e una moto che potranno giocare da protagonisti non nel prossimo, ma nei prossimi anni. Questa è la cosa più importante”.

"Bagnaia, Martin e Bastianini hanno fatto un fantastico lavoro, da Miller mi aspettavo più continuità"

Stai parlando di Bagnaia, è il pilota che ti ha stupito di più?
Penso che sia lui che Martin e Bastianini abbiano fatto un fantastico lavoro. Jorge ha fatto la pole position alla sua seconda gara, ha vinto alla stagione del debutto, non è per niente facile. Pecco è stato incredibile, nell’ultima parte della stagione è stato probabilmente il pilota migliore, ha vinto 4 gare su 6 e potevano essere 5 senza la caduta a Misano. Migliora in continuazione, quando ha raggiunto un livello altissimo riesce ancora a fare un passo in avanti, è quello che mi ha sorpreso di più. Enea aveva la moto del 2019 e anche con quella è riuscito a fare delle gare brillanti, nel finale è competitivo quanto i migliori. Deve progredire in prova” .

Non hai citato Miller.
Data la sua esperienza era il pilota chiamato a fare un po’ di più. Il lavoro del pilota non è però semplice e spesso non si raggiunge l’obiettivo per qualche banalità. Jack ha vinto due gare, è stato spesso sul podio, ma ci aspettavamo da lui maggiore continuità. Siamo comunque convinti che sia un pilota forte e che non gli manchi nulla per giocarsi qualcosa di importante”.

La Ducati ora va bene con tutti, mentre prima sembrava una ‘mangia piloti’. È diventata la moto più facile?
Anche in passato avevamo vinto con piloti diversi, Lorenzo, Petrucci, Iannone, in tanti avevano fatto bene, come Bautista, non siamo andati bene solo questa stagione. Come sempre si tratta di un insieme di cose, ma il mio obiettivo non è mai stato fare una moto che andasse bene con un solo pilota.

Però lo scorso anno sembrava avere mille problemi, ora essere quasi perfetta.
“Non c’è mai una sola tessera che mette a posto tutto il puzzle. L’anno scorso eravamo arrivati a una fine di una storia (con Dovizioso ndr) e non c’era più quella fiducia reciproca che è importante per raggiungere certi risultati. In questa stagione si è ricostruito quel rapporto tra tecnici e piloti e viceversa, questo ha fatto la differenza. La moto è cresciuta e i nostri piloti, soprattutto, Bagnaia, hanno fatto un passo in avanti”.

Anche Valentino la vorrebbe provare.
Non gli ho ancora parlato, ma chiedergli qualcosa in questo momento sarebbe poco intelligente perché non conosco i suoi rapporti con Yamaha e se abbia programmi con loro. È giusto lasciargli la possibilità di decidere, lui sa che in questo mondo può fare quello che vuole”.

"La tecnica è nulla senza il pilota giusto"

Il pilota fa ancora la differenza in MotoGP?
È il vero giocatore, ne sono convinto. La tecnica è nulla se non hai il pilota giusto”.

Vedere tuoi piloti che cambiano moto e faticano però ti convince della bontà del tuo progetto?
Statisticamente è stato così, ma anche Lorenzo aveva faticato ad adattarsi alla Ducati, anche se poi ci era riuscito. Da un punto di vista umano, però non mi dà soddisfazione, per esempio sono affezionato a Petucci e mi è dispiaciuto vederlo in difficoltà. Da un punto di vista professionale, invece, è un piccolo indizio, ma preferisco la tripletta di Valencia per avere conferme”.

Cosa manca ancora alla Desmosedici?
In questa stagione abbiamo avuto delle buone prestazioni, ma anche alcune mancanze. Non sono contento dell’ingresso nelle curve veloci, come è successo ad Assen e in Qatar, cercheremo di migliorare in quell’area. Il turning è un problema che ho dal mio arrivo e voglio risolverlo, anche lo abbiamo migliorato anno dopo anno. Poi, alla fine dei conti, sono i piloti a dovere fare la differenza e quest’anno ci sono riusciti.

"Otto Ducati in pista portano più vantaggi che problemi"

Nel 2022 ci saranno 8 Ducati in pista, sarà un problema?
“Possono sembrare tante, ma sono più i vantaggi che i problemi. I dati statistici sono importanti per lo sviluppo e più ne hai e meglio è, ti permettono di capire meglio cosa fare. Gestire 8 moto piuttosto che 6 è solo una questione di organizzazione e Ducati ha la capacità di farlo”.

Cosa vedremo in questi test a Jerez?
Cose abbastanza normali, evoluzioni di parti che avevamo già provato e messo da parte per svilupparle con più calma. Inoltre avremo il motore 2022, che sarà completamente nuovo e non ancora nella sua versione definitiva. Bagnaia e Milller ne avranno uno a testa, mentre il team Pramac uno che condivideranno i due piloti.

"Stoner coach? Troppo difficile da realizzare"

Si è parlato tanto di Stoner come coach, è solo un sogno?
“È molto complicato iniziare una collaborazione con una persona che vive e ha la propria famiglia dall’altra parte del moto. Sono pragmatico, è troppo difficile da realizzare.

Stai già pensando alla nuova MotoE made in Ducati?
È qualcosa di nuovo e penso sarà una bella storia da scrivere. Un ingegnere ha tante cose con cui divertirsi, non vedo l’ora di lavorarci”.

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