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MotoGP, Joan Mir: "questa Ducati non ha punti deboli, è stato frustrante"

Mir: "ho provato di tutto, non ho trovato punti deboli da sfruttare, la Ducati ha guadagnato 15" in un anno, la cosa mi preoccupa". Rins: "ora pensiamo ai test, abbiamo molte cose su cui poter lavorare"

MotoGP: Joan Mir:

L'ultima gara della stagione sul circuito di Valencia ha un sapore amaro per la Suzuki. In mattinata Joan Mir dettava il passo nel warm up, e per buona parte della gara i due piloti spagnoli tenevano i ritmi alti nel gruppo di testa circondati dalle Ducati. Poi la caduta di Rins ed un sorpasso di Miller hanno chiuso definitivamente per Joan Mir la possibilità di terminare la stagione con una nota alta, chiudendo così la gara appena fuori dal podio. La frustrazione è visibile per entrambi i piloti, che ora affronteranno i prossimi test a Jerez con l'obiettivo di porre un limite alla marea Ducati contro cui dovranno lottare nella prossima stagione.

"Sono molto dispiaciuto, dopo stamattina non mi aspettavo questo risultato - ci racconta Joan Mir - pensavo che questa fosse la nostra giornata, anche le prove durante il fine settimana erano andate bene, ma alla fine non c'è stato nulla da fare. Ho avuto qualche problema di aderenza con l'anteriore ed al contempo non avevo alcun vantaggio su cui poter fare leva per combattere le Ducati. E' una situazione frustrante".

Quale pensi sia stato il punto di forza delle Ducati in questa gara? Pensi che senza quel problema all'anteriore avresti potuto tenergli testa?
"In mattinata avevo un ottimo passo, purtroppo mi sono ritrovato solo in mezzo alle Ducati, e senza opzioni per recuperare terreno su di loro. Ho iniziato bene la gara superando anche Bagnaia, ma poi mi hanno ripreso. Una volta superato da Miller ho realizzato che ormai la gara era finita. L'anno scorso scorgevo ancora dei punti deboli, adesso nonostante tutta quella potenza che in precedenza a fine gara li obbligava a gestire le gomme che si usuravano più in fretta, e quindi a stare più attenti nel curvare, tutto questo non succede più. Anzi sembra che anziché perdere performance guadagnino nelle ultime fasi di gara, a me accade l'opposto com'è logico, non riesco a capirne il motivo e la cosa mi preoccupa. Sono in grado di guidare ed essere veloce con diversi stili di guida ma non vedo punti deboli da sfruttare, non ci resta che lavorare duramente nei prossimi test".

Quindi per tenere il passo con le Ducati hai dovuto sforzare molto l'anteriore?
"Esattamente, ma il problema è che non correvo contro una sola Ducati, c'erano Ducati ovunque guardassi. Normalmente quando si insegue qualcuno si consuma di più l'anteriore, loro non sembrano avere questo problema. La cosa curiosa è che se si fa una comparazione tra i tempi di gara della corsa di quest'anno e quelle della scorsa stagione 2020, in cui vinsi, nella prima gara fummo 20-25 secondi più lenti di come ho corso oggi, e nella seconda vinse Morbidelli davanti a Miller, ed io arrivai comunque 2 secondi dopo di quanto abbia fatto oggi. In sostanza la Ducati ha guadagnato 15 secondi dall'anno scorso, se si analizza la cosa hanno fatto un salto in avanti incredibile".

Pensi che questo vantaggio della Ducati sia dovuto al fatto che la Suzuki debba recuperare il tempo che loro guadagnano sui rettilinei?
"Non saprei dire se freno meglio di loro, ma in questa gara ho perso molto all'apice delle curve, l'unica cosa che avrei potuto fare in questa gara sarebbe stata cadere o finire quarto. Ho rischiato di cadere diverse volte, è molto frustrante, ma devo anche dire che nei box l'atmosfera è buona, i miglioramenti frutto del lavoro in Suzuki sono evidenti, credo molto nel progetto ed i prossimi test saranno fondamentali, ma non posso, in quanto pilota, non dirmi dispiaciuto per questo risultato".

Guardando nel complesso a questa stagione, non aver vinto alcuna gara deve essere stato uno shock per te come pilota quanto per il team, sembra che la Ducati abbia tagliato molti dei vostri punti di forza. Nella prossima stagione vedremo una Suzuki più competitiva?
"Quello che posso dire, è che probabilmente non sono riuscito a tirare fuori il 100% da questa moto, ma penso di aver dato il massimo durante tutta la stagione. So che c'è chi dice che io non abbia difeso degnamente il titolo, ma bisogna vivere in certe situazioni prima di poter puntare il dito. La frustrazione non è solo mia come pilota, ma anche per tutto il team Suzuki, ma credo anche che da questa stagione ne usciremo tutti rafforzati. Bisogna dare il 120% per poter vincere il titolo, e questo vale anche per me come pilota".

Hai detto di non aver trovato punti deboli alla Ducati durante questa gara, ti riferivi alla moto in senso strettamente tecnico o più in generale?
"No, ovviamente parlavo del pacchetto Ducati in generale, stiamo parlando di piloti di altissimo livello e di cui ho grande stima, questo è fuori discussione".

Quale pensi che possa essere il punto chiave su cui lavorerete nei prossimi test per poter affrontare al meglio la prossima stagione?
"La cosa più importante nei prossimi test non sarà essere veloci, ma girare il più possibile, e provare soluzioni diverse. Cercheremo di raccogliere più dati possibili anche grazie ai due tester della Suzuki, anche loro hanno diversi test da effettuare. Per nostra fortuna nei prossimi test avremo davvero tante cose nuove su cui poter lavorare, al di là dei dettagli tecnici della moto. Questa gara era importante ma i prossimi test lo saranno ancora di più adesso che lo sviluppo dei motori sarà nuovamente possibile, credo che avremo un buon margine di miglioramento andando verso la prossima stagione".

Alex Rins: "ora pensiamo ai test"

Un finale di stagione da dimenticare anche per Alex Rins, che dopo essersi imposto nei primi giri nel gruppo di testa, è scivolato e ha terminato con una nota negativa un'annata non facile.

"E' un vero peccato chiudere in questo modo la stagione - interviene Alex Rins - avevo un buon passo, ho sbagliato la linea e sapevo che sarei caduto, ma non è stato facile in mezzo a quelle Ducati. Ora dovremo affrontare i test con ancora più determinazione".

Cosa vi aspettate dai prossimi test?
"Personalmente vorrei ancora più potenza rispetto ai test di Misano, ovviamente questo comporterà delle modifiche in tutti gli altri comparti, dall'elettronica all'aerodinamica".

Le cadute sono state un tuo grosso ostacolo in questa stagione, è un qualcosa su cui lavorerai quest'inverno?
"Abbiamo analizzato i dati della caduta nei box, la pressione dei freni era giusta, ma la traiettoria era sbagliata rispetto all'angolazione della moto, sicuramente sarà un altro elemento su cui continuerò a lavorare".

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