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MotoGP, Bagnaia: "La scia a Valentino? È il minimo che potessi fare per lui"

"Ha dato tanto a me e agli altri piloti dell'Academy. Sono contento, ora a Valencia è tutto diverso da un anno fa, ma cado sempre alla curva 2"

MotoGP: Bagnaia: "La scia a Valentino? È il minimo che potessi fare per lui"

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Pecco Bagnaia ha dato in anticipo il suo regalo a Valentino Rossi. Prima in FP3 e poi in qualifica, l’allievo ha offerto la sua preziosa scia al maestro che ha molto apprezzato il gesto. Così, alla sua ultima gara il Dottore partirà dal 10° posto, mentre il pilota della Ducati sarà sulla seconda, in una prima fila tutta Ducati.

Non avevo parlato con Vale, nessuna strategia programmata prima - chiarisce Pecco - Semplicemente l’ho visto entrare in pista insieme a me ed era il minimo che potessi fare per lui dopo tutto quello che ha dato a me e agli agli piloti dell’Academy”.

Tu hai perso la pole position per poco e ha chiuso le qualifiche con una scivolata.
Rispetto allo scorso anno qui a Valencia per me è tutto diverso, solo una cosa non è cambiata: continuo a cadere alle seconda curva (ride). Mi sono sentito bene in qualifica, ma Martin si è meritato questa pole, ha fatto un ultimo settore incredibile. Sono molto contento anche delle FP4, mi sono trovato bene con le gomme usate”.

Da Assen in poi sei sempre stato in prima fila, qual è il segreto?
Sul giro secco ero stato veloce fin dal mio primo test in MotoGP, mi piace. Dal GP di Olanda ho acquisito più fiducia sulla moto, inoltre ho lavorato molto sul giro di riscaldamento, ma non so cosa sia cambiato rispetto alla prima parte dell’anno. Sicuramente la Ducati ha un potenziale molto alto e per noi è un po’ più facile essere veloci sul singolo giro”.

La Desmosedici ha ancora qualche difetto?
Questa pista ha un disegno non facile per la Ducati, possiamo fare meno differenza sia in accelerazione che in frenata. Non c’è molto grip e in staccata è facile bloccare l’anteriore e perdere il posteriore, però anche i nostri avversari faticano. Per quanto mi riguarda, ho studiato i dati di Miller dello scorso anno e ho capito meglio come dovevo guidare qui a Valencia. Bisogna essere più dolci con il gas, è uno stile diverso rispetto ad altre piste”.

In Ducati la collaborazione fra i piloti sembra fondamentale.
È così, vale anche per provare le gomme. Per esempio io oggi ho usato la morbida al posteriore e Jack la dura. Però penso che domani tutti useremo la media, è la migliore”.

Anche per lo sviluppo della moto l’unione fa la forza?
La cosa più importante è che tutti i piloti sulla moto ufficiale, quindi io e Jack e i due di Pramac, hanno una grande sensibilità. Quindi quando arriva qualcosa di nuovo i riscontri sono sempre chiari”.

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