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CASO BINDER - Bagnaia: "Per la MotoGP servirebbe una superlicenza"

Mir: "servono punizioni severe perché non accada più". Miller garantista: "tutti commettiamo errori, Darryn sente una grande pressione"

MotoGP: CASO BINDER -  Bagnaia:

Oggi Darryn Binder è finito sotto i riflettori ancora una volta per i motivi sbagliati. Il sudafricano ha centrato all’ultimo giro della gara di Moto3 a Portimao Dennis Foggia, chiudendo così la sfida mondiale a favore di Acosta. Il pilota del team Petronas non è nuovo a essere la causa di certi incidenti e il prossimo anno sarà in MotoGP, cosa che a più di uno fa storcere il naso.

Bagnaia, su questo punto, è stato il più netto nel suo giudizio: “io penso che bisognerebbe avere una superlicenza, come in Formula1 - la sua proposta - Bisognerebbe fare determinati risultati prima di passare di categoria. Quello che è successo oggi è la normalità per Binder e il prossimo anno sarà in MotoGP, su una moto ben più veloce. Spero che non accadano più certi episodi, ma bisogna riflettere”.

Per Mir ci vorrebbe una punizione esemplare: “non è la prima volta che quel pilota fa una cosa del genere - ha ricordato - La cosa più importante ora è penalizzarlo e non solo per questa gara, altrimenti succederà di nuovo. Per fortuna nessuno si è fatto male, ma poteva accadere”.

Più garantista Miller: “può capitare di fare un errore, tante volte ci tocchiamo in gara - la sua opinione - Oggi non è successo nulla di diverso di quanto accada normalmente in Moto3. Sicuramente non è stato bello per Foggia e nemmeno per Acosta, che non ha potuto lottare fino alla fine per il titolo contro il suo avversario. Non penso però che dobbiamo essere preoccupati perché Binder arriverà in MotoGP, è un altro livello e poi tutti facciamo errori.

Per quanto riguarda una possibile squalifica di Darryn per Valencia, Pecco preferisce non esprimersi. “Ci sono gli Steward a occuparsi di questo, sono fortunato a non dovere prendere certe decisioni”.

Joan, invece, pur concedendo qualche attenuante a Darryn, pensa serva severità. “Sono d’accordo con Jack quando dice che gli incidenti di gara possono succedere, come sono anche consapevole che Binder sente una pressione incredibile per il passaggio in MotoGP e questo non aiutata a prendere le decisioni giuste - ha spiegato il pilota della Suzuki - So anche che il fatto che abbia deciso il titolo renda questo errore più grande, però, se parliamo di sicurezza, allora deve diventare un esempi per gli altri piloti in modo che non capiti più. Servono penalizzazioni più rigidi”.

Miller, invece, ha continuato nel suo ruolo di avvocato difensore. Non perché l’australiano voglia assolvere Binder, ma perché cerca di mettersi nei suoi panni.

Darryn è un pilota un po’ selvaggio, ma tutti possono fare errori del genere. Anche Valentino, che è il più grande di tutti, ne ha commessi - la sua arringa - La pressione per la MotoGP è grandissima e non sa ancora cosa lo aspetta, sta solo grattando la superficie. A dirla tutta, non ero d’accordo neanche per la squalifica a Oncu. Quello che succede in Moto3 penso non sia un problema di età, quanto di rispetto. Io e Mir abbiamo avuto qualche problema recentemente, ma lo rispetto e ho capito il suo punto di vista”.

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