Guardando i risultati odierni all’Autódromo Internacional do Algarve in quel di Portimao, sorge quasi spontaneo sottolineare che la scivolata di Francesco Bagnaia nel precedente round di Misano si è rivelata un’autentica manna dal cielo per il fresco campione Fabio Quartararo, autore del primissimo zero del 2021. Meglio adesso che in precedenza verrebbe da dire, palese. Costretto fin da subito ad inseguire dalla terza fila dello schieramento, con l'iride già in tasca il portacolori Monster Energy Yamaha ha vissuto il momento più complicato della stagione, tanto da restare imbottigliato nel traffico dell’ora di punta nella pancia del gruppo.
“Sapevo di avere tra le mani un ottimo ritmo, sarei potuto andare molto più forte. Purtroppo, oltre alla posizione di partenza, mi ha penalizzato il fatto di non essere riuscito a sorpassare le Ducati. Sono rimasto per 15 giri negli scarichi di Martin - ha confessato - infatti, ho commesso tanti errori nel tentativo di attaccarlo e, quando sono caduto, semplicemente mi trovavo al limite. Lo scorso aprile, Pecco è riuscito facilmente a rimontare, invece io no. Senza velocità di punta diventa impossibile adottare questa strategia”.
Che la quattro cilindri di Ywata non sia la moto di riferimento del lotto sul rettilineo è cosa risaputa e oggi lo si è visto alla perfezione. L’alloro di questa stagione non deve illudere, la realtà è ben diversa e il francese lancia inequivocabilmente un campanello d’allarme a riguardo.
“Nella MotoGP moderna, se sbagli le qualifiche, diventa un’impresa ardua recuperare. Figuratevi nella nostra condizione, siamo troppo lontani dalle Ducati sotto questo punto di vista. Fino ad oggi ho ricevuto numerosi aggiornamenti tecnici, però nulla legato al motore per ovvie ragioni. Mi dispiace perché la moto si lascia guidare da sola, ma, avendo dei limiti in termini di velocità massima, non puoi permetterti alcun tipo di errore. Con ogni probabilità, scattando più avanti, mi sarei giocato la vittoria. Dobbiamo lavorare parecchio sulla potenza, altrimenti si prospetta un futuro in salita”.
Al di là della domenica avara di soddisfazioni sul piano prettamente personale, il 22enne esprime un giudizio sull’episodio avvenuto qualche ora prima in Moto3 tra Dennis Foggia e Darryn Binder. Un’ipotetica superlicenza in stile Formula 1 aiuterebbe a gestire la situazione?
“Esisteva qualcosa di simile due anni fa mi sembra, tuttavia, credo che andrebbe prestata maggiore attenzione nei confronti della categoria in sé, così come ai piloti che si giocano il titolo. Oggi non è accaduto e non la prima volta, è un peccato. Reputo difficile parlarne”, ha ammesso.