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Test Ferrari F40 con Andrea Montermini: il mito in pista

VIDEO - La Ferrari F40 rappresenta la vera icona delle supercar stradali, una belva che è stata in grado di entrare nell'immaginario collettivo diventando mito

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Quando si parla della Ferrari F40 non ci si riferisce semplicemente ad un’auto, quanto piuttosto alla pura incarnazione del mito Ferrari su quattro ruote. Nata bella e ignorante come una supercar dovrebbe essere essere, questa meravigliosa creatura ha sempre incarnato al meglio tutto il patrimonio costruito dalla Casa di Maranello nell’arco della propria storia. 

Maledettamente bella, tecnologica e soprattutto eccitante. Tutto questo era la F40 quando fu presentata nel 1987 e paradossalmente oggi, quando sono trascorsi 34 anni da quel giorno, questo autentico gioiello tutto Made in Italy riesce a condensare ancora meglio di allora questi concetti. Gli anni non hanno affaticato la sua bellezza, le prestazioni riescono ancora oggi a zittire chiunque e dopo tutto questo tempo, che avrebbe potuto sbiadirne i contorni, questa vettura colpisce ancora nel segno di chiunque. 

Enzo Ferrari diceva sempre che quando chiedi ad un bambino di disegnare una macchina, la farà rossa. Oggi potremmo forse dire che quando chiedi ad un bambino di disegnare l’auto dei suoi sogni, questo disegnerebbe una Ferrari F40. Ovviamente rossa. Abbiamo chiesto ad Andrea Montermini di tornare ad essere bambino per un giorno, di capire se quanto la F40 promette da ferma nel box è poi confermato dall’adrenalina della pista. 

Questo è il suo racconto di un’esperienza vissuto al volante della Ferrari F40 sull’autodromo di Modena. 

"Oggi tornare a guidare questa auto sul circuito di Modena mi ha dato la possibilità di capire ancora una volta che questa è una macchina maschia, vera, dove frenare può già diventare un problemino. Però resta una macchina che ti fa sentire tutto, l’asfalto, le reazioni del volante. Sulla F40 è tutto vero, tutto incredibilmente vero.

Senti ogni singola asperità del terreno. Non c’è l’idroguida, quindi senti la connessione diretta tra quello che fai e il modo in cui la macchina risponde. Lo sterzo è preciso, diretto. In una parola vero. Quando entri in curva sai che quello che fai diventa automaticamente quello che succede sulla vettura. 

Quando freni senti tutta la modulazione della franata, ogni singola millimetro di movimento sul pedale, ogni chilo di pressione in più che metti. Sai cosa fa la macchina. Poi qui devi usare il punta tacco, una tecnica che oggi sulle auto moderne non esiste più. Questa tecnica su questa macchina devi usarla per forza e ti da un grandissimo controllo su quello che succede. 


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