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MotoGP, Quartararo: "La prima volta che Ducati mi ha superato mi sono spaventato"

VIDEOINTERVISTA - "Yamaha non deve fare una moto facile ma veloce. Nel 2022 non userò il numero 1. Rossi può fare quello che vuole, per me rimarrà il numero 1"

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Sorridente e senza voce, così Fabio Quartararo si è presentato a pochi giorni dal titolo mondiale vinto a Misano nell'intervista concessa a GPOne, che potete vedere integralmente nel video qui sopra. Un’impresa storica, mai riuscita prima a un pilota francese, che è obbligatorio celebrare nel migliore dei modi. “Ho finito di festeggiare alle 5 di lunedì mattina, penso che la mia voce sia ancora a Misano - scherza - È stato veramente un momento bellissimo. Pensando a tutta la stagione, abbiamo fatto un lavoro bellissimo, anche a Jerez dove ho avuto il problema al braccio e a Barcellona con la tuta, ho vinto con due gare di anticipo”.

"Mi spiace per Bagnaia, ma quest'anno il titolo era mio"

Un trionfo, ma Quartararo concede l’onore delle armi al suo principale avversario.

“È un peccato per Bagnaia, lo penso davvero - garantisce - Anche se avesse vinto la gara, sarei stato 5°, un ottimo risultato in vista di Portimao, ma la cosa più importante è che Pecco non si sia fatto male. Penso comunque che questo titolo fosse mio”.

Pensi che il prossimo anno sarà più dura contro Marquez?
Sto spingendo molto con Yamaha, la moto va molto bene e io sono felice, ma ci sono due o tre cose da migliorare, la prima è la potenza. Gli ingegneri sanno che dovranno concentrarsi sul motore, se riusciremo a migliorare la nostra velocità sarà meglio per noi e più facile in gara. In alcune piste, come Austin e altre con rettilinei lunghi, questo limite si sente sul giro secco, ma soprattutto in gara perché è difficile superare”.

Ci sono dei tifosi che vorrebbero vederti in Ducati.
Per il momento è tutto aperto per il futuro, dobbiamo ascoltare tutti, ma ora sono concentrato sulle ultime gare, è troppo presto per parlare del 2022. C’è il mio manager Eric (Mahé ndr) che gestisce tutte queste cose”.

Sei un grande appassionato di tatuaggi, ne farai uno nuovo per il titolo?
“Certo, ho già parlato con un tatuatore spagnolo che sta già lavorando. Lo farò sul braccio”.

"Valentino può fare quello che vuole, per me rimarrà sempre il numero 1"

C’è un motivo per cui sei stato l’unico pilota Yamaha a essere sempre competitivo?
“Non lo so. Morbidelli ha iniziato l’anno con la moto 2019, poi si è infortunato. Valentino già l’anno scorso aveva avuto qualche difficoltà, ma lui può fare quello che vuole e per me sarà sempre il numero 1. Dovizioso è tornato a correre dopo tanto tempo, arrivando da Ducati e Aprilia. Ci sono stati un po’ di problemi, io penso di essere nel momento migliore della mia carriera, Valentino è in una fase calante, Franco si è fatto male e Dovi è tornato dopo molto tempo. Io sono stato il più veloce in Yamaha, ma gli altri non hanno avuto un anno facile. A parte l’operazione al braccio, ho avuto meno problemi”.

Domenica hai raccontato dei momenti difficili della tua carriera in Moto3 e Moto2, c’è stato un momento in cui avevi pensato di smettere?
Sono sincero, anche quando ero lontano, da Leopard e da Pons, poi all’inizio con SpeedUp, non ho mai pensato di smettere e ho sempre creduto di potere vincere e stare davanti. Ero molto irregolare, se la moto non era perfetta non andavo bene, ma quando la moto funzionava sapevo di potere vincere. Luca (Boscoscuro ndr) è stato l’unico che mi aveva detto: ‘vedo che stai lavorando tanto e bene, non ti metto nessuna pressione, fai quello che vuoi’. Per me è stato un gesto molto gentile e mi ha fatto acquistare tanta fiducia”.

"Yamaha non deve fare una moto facile, ma veloce"

Da anni Yamaha non ha un test team di riferimento, Rossi ha detto che gli piacerebbe guidare la M1 ma non fare il collaudatore. Potrebbe essere utile per Yamaha avere un suo giudizio o è il pilota che ha vinto il Mondiale a dovere guidare lo sviluppo?
“Nella nostra situazione, Yamaha sa che non deve fare una moto per me. Non deve fare una moto facile e poi veloce, ma una moto veloce, se poi sarà anche facile ancora meglio. Se Vale vorrà fare uno, due, tre… 54 test, non penso che per Yamaha sarà un problema. C’è Cal che è lì per aiutarci a sviluppare la moto, ho parlato tanto con lui e sa dove è il problema. Abbiamo poca potenza, mi ricordo in Qatar, quando Martin mi ha passato in rettilineo mi ha fatto paura, sembrava un aereo. Non ci può essere così tanta differenza, 5 o 6 Km/m vanno bene, ma non così”.

Non temi che con più potenza la M1 possa perdere il suo proverbiale equilibrio?
Se Ducati non l’ha persoo non lo faremo anche noi. Dobbiamo migliorare velocità massima e accelerazione, anche se perderemo sul giro secco. La cosa più importante è la gara”.

Bagnaia si allena molto sulla Panigale V4S e dice che ha sensazioni simili alla MotoGP, vale anche per te con la R1?
Non mi piace allenarmi con le moto stradali, già quando ero in Moto2, perché sono molto facili da guidare, vai subito veloce. Poi, quando torni su una MotoGP o su una Moto2 è tutto più rigido, potenza, freni, elettronica sono totalmente diversi. Mi piace tanto guidare la R1, ma quando torno sulla M1 mi servono tanti giri per riabituarmi. La R1 è una moto divertente e che va molto bene, lo si vede anche con Toprak”.

Il prossimo anno userai il numero 1?
No, non lo metterò nemmeno piccolo, le moto sarà uguale a quella di quest’anno”.

"Per il 2022 vedo bene Bastianini, ma non so chi sarà il favorito"

Il prossimo anno sarà più semplice perché avrai più esperienza o più difficile perché i tuoi avversari miglioreranno?
“Prima di tutto voglio divertirmi in queste ultime due gare prima di pensare alla prossima stagione. So che tutti pensano che avendo vinto quest’anno dovrò farlo anche il prossimo, ma per me non è così. Lavorerò nello stesso modo. Nelle ultime gare, da Aragon, ho visto guidare molto bene Bastianini, in maniera aggressiva e non è facile farlo su una MotoGP. Enea ci sarà, Martin se diventerà più regolare, poi sicuramente Bagnaia, Miller, Marquez, Mir… ce ne sono tanti. Come quest’anno non so chi sarà il favorito”.

Una curiosità: perché non usi mai il sottotuta?
Quando lo indosso mi fa male il tricipite, è una cosa strana. In Moto2 era impossibile non usarlo, ora è il contrario, anche se ho provato diversi modelli. Nel 2019, in Australia, faceva freddissimo. Ero entrato nel box con la tuta chiusa e il mio ingegnere mi aveva detto: ‘oggi l’hai messo’. Invece non avevo niente (ride). Quando sei sulla moto va bene, ma poi sentivo veramente freddo”.

"Ho visto tutto il paddock contento per me: un grande grazie"

Hai ricevuto tantissimi messaggi in questi giorni.
Veramente moltissimi, anche dal presidente Macron, dai piloti di Formula1, dai calciatori. Voglio ringraziare tutte le persone che lavorano in MotoGP, non so se  fossero sinceri, ma li ho visti tutti contenti per me, compresi gli avversari. Li ringrazio perché è stato un momento unico”.

Christian Estrosi, sindaco di Nizza, la tua città natale, è un ex pilota. Gli farai provare la tua M1?
“Ci conosciamo e mi ha mandato anche lui un messaggio. Non decido io chi possa provarla, non credo che Yamaha sarà molto d’accordo (ride)”.

Non perderti l'intervista integrale, guarda il VIDEO!

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