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MotoGP, Vive la France! Quartararo primo re della classe regina...dopo Pons

Oggi ci sono pochi piloti francesi nel motociclismo al top, ma negli anni a cavallo fra gli 80 e '90 erano un nugolo ed hanno vinto tanto, a partire da Patrick, re della F750

MotoGP: Vive la France! Quartararo primo re della classe regina...dopo Pons

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Con Fabio Quartararo la Francia ha finalmente il primo campione del mondo della classe regina, ma sbaglia chi pensa che i nostri cugini d’Oltralpe non siamo stati ben rappresentati nelle grandi cilindrate.

Quando infatti la classe 500 era considerata la classe regina, fu superata dalla Formula 750, con le sue superpotenti quattro cilindri due tempi che poi, ironia della sorte, quando Yamaha con la 750 TZ diventò dominante nella serie, ne decretarono la fine.

Barry Sheene ne fu uno dei primi interpreti, nel 1973, ma fu solo nelle ultime tre stagioni, che la lotta si accese: l’americano Steve Baker la vinse nel 1977, poi fu la volta del venezuelano Johnny Cecotto e quindi a trionfare fu Patrick Pons, il più veloce dei piloti francesi.

Si può dunque dire che Pons, che poi rimase tragicamente ucciso a Silverstone l’anno successivo a Silverstone, travolto dall’amico e compatriota Michel Rougerie, fu il primo campione del mondo della massima cilindrata e quindi Fabio Quartararo, domenica scorsa, ne ha degnamente seguito le orme.

Patrick Pons con Christian Sarron

Ma anche se è vero che nelle ultime stagioni il motomondiale non ha prodotto moltissimi campioni francesi - l’ultimo Johann Zarco ha dominato la Moto2 nel 2015-16 - ci sono stati degli anni in cui la marsigliese ha risuonato molto spesso sul podio.

L’amico e compagno di colori di Pons, Christian Sarron, iridato nella 250 nel 1984, preceduto da Jean Louis Tournadre nel 1982 e da Olivier Jacque nel 2000, finì per ben due volte terzo nel mondiale della mezzo litro, alla guida di una Yamaha 500 con i colori Gauloises nel 1985 e 1989. Mica anni di brocchi: gli americani post dominio di Kenny Roberts c’erano tutti, da Lawson a Spencer, passando per Mamola, Rainey e Schwantz. Christian, che vediamo spesso nel paddock, vinse un solo Gran Premio, nel 1985 ad Hockenheim sul bagnato, dove batterlo era difficilissimo.

In quell’epoca di piloti francesi forti, annidati prevalentemente nelle classe 250 e 350, ce ne era a bizzeffe tanto da formare più di un terzo dello schieramento.

Qualche nome oltre a quello di Christian: Hervé Guilleux, Thierry Espie, Eric Saul, Jean Francois Baldè, detto Mister Sorriso, un personaggio unico, velocissimo, che corse con la Chevallier motorizzata Yamaha e le Kawasaki, vicecampione del mondo nel 1981. E a proposito: Alan Chevallier, il geniale costruttore telaista nel 1983 finì secondo nel mondiale marche alle spalle della casa di Iwata dopo aver pianto, tre anni prima, la scomparsa del fratello Olivier, pilota di talento.

Ma la lista di piloti è lunga: Jacque Bolle, Patrick Fernandez, Jean Luis Guignabodet, Guy Bertin, Bernard Fau, l’elegante Christian Estrosi, passato poi anche alla 500, sempre ricercato con al fianco la bella Catherine, immancabilmente avvolta in una nuvola di profilo Opium. E a proposito: attualmente Estrosi è nientemeno che sindaco della città di Nizza!

E il numero potrebbe crescere ancora: Dominique Sarron, fratello di Christian, Sibille e mi scuso se non li cito tutti: erano tantissimi e formavano un gruppo affiatato, come oggi gli spagnoli.

In quegli anni ’80 i francesi andavano forte: Raymond Roche, che poi avrebbe vinto il mondiale Superbike nel 1990 con la Ducati, fu terzo nel mondiale 500 con una Honda alle spalle di Lawson e Mamola, non proprio gli ultimi arrivati. Per ritrovare un altro campione francese la SBK dovette aspettare il 2014 con Sylvain Guintoli.

Pian piano, e dobbiamo ancora scoprirne i motivi, il numero di piloti francesi diminuì, si rarefece. Arnaud Vincent vinse il mondiale 125 nel 2002, Mike di Meglio lo imitò nel 2008, entrambi alla guida di una Aprilia.

Questi sono quelli che ricordo, ma non posso non citare Alain Michel, anche se per vincere il suo titolo iridato con il suo LCR Krauser nel 1990 ebbe bisogno di tre ruote e della compagnia di Simon Birchall  e Jean-Marc Fresc Del resto i sidecar fecero parte a lungo della liturgia del motomondiale quando con orgoglio ci si dichiarava appartenenti al Continental Circus!.

Foto da Internet, non ne conosciamo gli autori

 

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