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MotoGP, Quartararo, il pilota che visse due volte: dall'inferno al paradiso

QUARTARARO MOTOGP WORLD CHAMPION 2021 El Diablo fu accolto come un fenomeno nel motomondiale e messo da parte dopo poco. La rinascita in MotoGP, fino a diventare il primo campione del mondo francese nella classe regina

MotoGP: Quartararo, il pilota che visse due volte: dall'inferno al paradiso

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Diavolo di un Quartararo, il primo pilota francese campione del mondo nella classe regina. Chapeau, come si dice dalle sue parti. Che Fabio fosse un predestinato, lo si era capito presto, da quando papà Étienne (campione nazionale francese in 125, tanto per confermare il detto che il DNA non è un’opinione) lo mise in moto, una Yamaha PW da cross, dicono le cronache. Al piccolo Quartararo (cognome italiano, i bisnonni erano siciliani) la cosa piacque, come anche vincere. Così suo padre capisce che Nizza non è il posto giusto per fare crescere una stella del motociclismo e prende armi e bagagli verso la terra promessa dei piloti, la Spagna.

Lì si guadagna il soprannome El Diablo per un diavoletto che portava disegnato sul casco e la vita dei suoi avversari diventa un inferno, nel senso che vince tutte le categorie minori ed entra nel CEV, con Emilio Alzamora e lo Junior Team Estrella Galicia a puntare su di lui. Praticamente il meglio del meglio. Fabio non li delude: vince nel 2013 e nel 2014. Non resta che passare al Mondiale, ma il francesino non ha l’età minima di 16 anni. Nessun problema, mamma Honda chiede e riceve una deroga che varrà per tutti i campioni del CEV, diventato Mondiale Junior.

Anno 2014: Fabio Quartararo vince il suo secondo titolo nel CEV

Nel motomondiale viene accolto come il nuovo Marc Marquez ed effettivamente il curriculum è di quelli giusti. Il primo podio alla seconda gara conferma la sua nomea, come la pole position alla quarta, un altro podio arriva ad Assen. A Misano, però si rompre una caviglia, e la stagione finisce nel peggiore dei modi. Decide inoltre di abbandonare la Honda e la squadra con cui aveva tanto vinto nel CEV per passare al team Leopard. Lo fa nel momento peggiore, perché la squadra italo-lussemburghese aveva deciso di correre con KTM, moto con cui aveva esperienza e che abbandonerà a fine anno. La stagione di Quartararo è sottotono e, di nuovo a sorpresa, sceglie di passare subito in Moto2, senza avere vinto nemmeno una gara in Moto3.

Fabio Quartaro in azione con la SpeedUp in Moto2

La squadra è buona, il Team Pons, i risultati no. Nel 2017, a soli tre anni dall’ingresso nel Mondiale, la stella di Fabio sembra essersi eclissata. Nessuno crede più in lui, o meglio, quasi nessuno, perché Luca Boscoscuro lo fa (QUI trovate una nostra chiacchierata con lui sulla GPOneCar). Le porte del team SpeedUp di aprono per il francese e, dopo un inizio complicato, le cose iniziano a girare nel verso giusto. A Barcellona, dopo 56 Gran Premi dal suo esordio nel Circus iridato, vince la sua prima gara, prima della fine dell’anno otterrà un altro successo in Giappone, ma verrà squalificato per pressione irregolare delle gomme. Poco importa, perché in quel momento il suo futuro è già scritto: andrà in MotoGP.

Qui, bisogna dirlo, la fortuna ha giocato un ruolo importante, ma la buona sorte è sempre amica dei campioni. Il team Petronas era praticamente già fatto, con Pedrosa e Morbidelli come piloti, ma Dani decide di ritirarsi e i malesi si ritrovano con una sella vuota e poca scelta. Più per necessità che per lungimiranza, puntano sul Diablo e fanno jackpot.

Quartararo sembra essere nato per guidare la M1, alla prima gara in Qatar fa segnare il giro più veloce, alla quarta gara a Jerez parte per la prima volta in pole, a Barcellona (7° GP dell’anno) è sul podio. Nella seconda metà della stagione accarezza spesso e volentieri il sogno della prima vittoria, ma deve vedersela con Marquez in versione cannibale. Tutta esperienza, però.

Prima pole position in MotoGP e Marc Marquez 'cura' il rivale...

Il 2020 sembra essere il suo anno. Prima di iniziare firma con Yamaha per entrare nel team ufficiale nel 2021 al posto di Valentino e ottiene come ‘bonus’ una moto Factory già per il 2020. Pronti via, vince due volte a Jerez, mentre Marquez cade, si infortuna e inizia un lungo calvario che lo terrà lontano dalle corse per l’intero anno. Sembra fatta, ma fra il dire e il fare c’è di mezzo tutta una stagione. Da una parte la M1 2020 ha qualche difetto, dall’altra Fabio non riesce a reggere la pressione e sbaglia tanto. Vincerà solo un’altra volta (a Barcellona) e chiuderà il campionato 8°, surclassato dal compagno di squadra Morbidelli, vice-campione con la Yamaha dell’anno prima.

Nel 2020, vittorioso a Jerez

Quartararo capisce che deve migliorare, nell’inverno si prepara fisicamente ma anche mentalmente con l’aiuto di uno psicologo sportivo. Il 2021 deve essere diverso, e lo sarà. Veloce lo è sempre stato, ma è diventato anche costante. Al netto della sindrome compartimentale che gli rovina la gara di Jerez, della tuta aperta a Barcellona e di qualche problemi alle gomme ad Aragon, la sua è una stagione quasi perfetta.

Così il fenomeno che nessuno più voleva è ridiventato un fenomeno.

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