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MotoGP, Gran Premio di Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Piange Quartararo per il titolo, piange Bagnaia per la caduta, piangono i tifosi di Valentino. Marquez ride. La festa di Misano

MotoGP: Gran Premio di Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Una domenica, troppe emozioni. Le lacrime di Quartararo campione del mondo, il calore che ha investito Valentino nella sua ultima Misano, la soddisfazione sul volto di Marquez, la tristezza negli occhi di Bagnaia. Storie che si incrociano, si sovrappongono e a volte si scontrano. Storie di piloti diversi, giovani e meno giovani, scritte con la stessa passione. Quella che ha volte fa gioire, altre soffrire.

È la MotoGP, più semplice viverla che raccontarla.

IL BELLO – Quarantadue anni uno, 22 l’altro, la fine e l’inizio, il giallo e il blu, una ballata romantica e la techno martellante. Valentino Rossi e Fabio Quartararo si sono specchiati l’uno dell’altra. Misano è loro, per diversi motivi. Per il Dottore l’addio alle corse davanti al popolo giallo, per El Diablo la vittoria che lo mette nell’Olimpo. Ministri e presidenti si sono congratulati con loro, l’abbraccio più bello che hanno ricevuto è stato quello dei tifosi. Un giorno che nessuno dei due si dimenticherà.

IL BRUTTO – Ha sbagliato la partenza, è caduto coinvolgendo Petrucci, ha abdicato senza mai essere in ballo per una nuova incoronazione. La Suzuki non è più quella dell’anno scorso e nemmeno Joan Mir. Il campione uscente è l’ombra di se stesso, l’interruttore della luce deve essere nascosto da qualche parte, in lui o nel box. C’è tutto un inverno per trovarlo.

IL CATTIVO – In Moto2 è stato un testa a testa fra Fernandez e Gardner, per chi riusciva a perdere il titolo. Raul si è steso, Remy si è meritato una penalizzazione. Non c’è più nessuno in classifica a potere approfittare dei loro errori e di questo possono ringraziare il cielo. Rimangono due gare, sperando che lo spettacolo sia migliore.

LA DELUSIONE – Dovizioso sperava che la Yamaha fosse la moto dei suoi sogni, a Misano sembrava quella dei suoi incubi. La giuria concede tutte le attenuanti alla terza gara sulla M1, ma il verdetto del cronometro è spietato. Sulla moto più facile (come narra la leggenda) la sua gara più difficile.

LA CONFERMA – Bastianini è allergico al giro secco, su quello non ci sono dubbi. Enea si esalta in gara, anche questo è a prova di smentita. Sono i due volti della Bestia, che si fondono nel sorriso sul podio. Chissà cosa succederà quando anche le qualifiche usciranno col buco. Un’idea ce l’abbiamo.

L’ERRORE – Chi cade paga, raccoglie i cocci del campionato ed è una punizione più che sufficiente. Logico che Bagnaia non doveva cadere, logico che doveva provare a vincere. In questo impasse del pensiero rimane la consolazione di averci provato.

LA SORPRESA – Marc Marquez è diventato bipartisan, vince sia a destra che a sinistra, nel senso delle curve. Cosa non così scontata, anzi inaspettata. Come una doppietta Honda, che non si vedeva dai tempi di Pedrosa. Elegantemente Marc ha lasciato i riflettori a Quartararo, ma adesso sa che può lottare per riprenderseli.

IL SORPASSO – Tutti quelli di Dennis Foggia, missile di nome e di fatto. Continua la sua collezione di podi e vittorie, si avvicina sempre più ad Acosta e a questo punto nulla è impossibile. Un’altra prova di forza.

LA CURIOSITA’ – Per Petrucci una torta per festeggiare il compleanno e (forse) l’ultimo suo GP in Italia. Peccato che Mir l’abbia fatta cadere.

IO L’AVEVO DETTO – Dopo il 15° posto in qualifica Quartararo aveva già rimandato la festa: “se non succederà nulla di strano chiuderò il campionato a Portimao”. Contento di essersi sbagliato.


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