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QUANTO MI COSTA – Sym MaxSym 400 2021, il 400 che consuma meno?

Quest’anno si è rinnovato nel look e sottopelle, con un telaio più leggero di oltre il 18% e promette anche consumi del 15% più bassi. Lo abbiamo verificato con un test di quasi mille chilometri

Moto - Test: QUANTO MI COSTA – Sym MaxSym 400 2021, il 400 che consuma meno?

L’anello di congiunzione tra i medi e i maxi, di fatto gli scooter 400 cc sono diventati negli ultimi anni una via di mezzo, un po’ di nicchia. Con una chiave di lettura critica, hanno pesi, consumi e costi vicini ad un bicilindrico, ma senza le stesse prestazioni. Riflessioni condivise da molti, visto che abbiamo assistito ad una progressiva riduzione delle quote di mercato (e Yamaha, ad ulteriore conferma della strategicità “ridotta” dei 400, non ha ancora aggiornato ad Euro 5 il suo XMAX 400).

In controtendenza Sym lancia la sua sfida con un prodotto tutto nuovo, che mette sul piatto una riduzione di peso di ben 19 kg, un design moderno ed accattivante, oltre che prestazioni e dotazioni che non facciano sentire troppo la voglia di maxi scooter bicilindrico. A condire il tutto un prezzo interessante e consumi da 300, almeno sulla carta. Il candidato perfetto per una nuovo “Quanto mi costa”, in cui abbiamo provato a lungo il nuovo MaxSym 400 con un focus particolare sui consumi.

SYM MAXSYM 400 2021, CON L’EURO 5 CAMBIA TUTTO  

In passato poteva essere la scelta “furba” con un prezzo (magari al netto di qualche promozione) più contenuto della concorrenza e un buon mix tra prestazioni (da sempre è stato uno dei 400 più potenti) e comfort. Per questo 2021 Sym è però ripartita da un foglio bianco, perché il nuovo MaxSym 400 ha davvero poco in comune con la precedente generazione. Drastica la riduzione di peso (sono ora 215 i kg, contro i 234 di prima), con un telaio che scende del 18.5% sulla bilancia, ma garantisce prestazioni migliori. E poi si rifà il look, assomiglia di più al fratello maggiore bicilindrico (TL 508), guadagna fari a LED e diventa moderno ed accattivante, oltre che più compatto (4 cm in meno di lunghezza, con l’interasse che resta però identico a quota 1.555 mm).

Affinata la ciclistica, mentre il comparto freni vede il doppio disco da 275 mm all’anteriore, triplo considerando il posteriore, sempre della medesima dimensione. Migliora la dotazione, con il sistema Keyless (anche per l’apertura della sella e del tappo serbatoio), mentre sale l’altezza da terra della sella a quota 800 mm (dai 755 precedenti).

Il 399 cc scende a 34 cavalli (25 kW) lasciandone poco più di uno rispetto al passato, ma le prestazioni salgono (Sym dichiara di quasi il 10%), al netto della riduzione dei pesi e degli ingombri. Il nuovo MaxSym 400 promette anche di far durare molto di più i 13 litri di benzina che il serbatoio può contenere, al punto di garantire autonomie superiori, pur avendo a disposizione 1.2 litri in meno (erano 14.2). Meriti anche di una curva di erogazione più favorevole, come dimostra la coppia massima, ora disponibile a 5.250 giri (- 1.500) con ben 39.5 Nm (erano 36.8), grazie ad una rivisitazione importante nel propulsore, soprattutto lato distribuzione.

QUALCHE IMPRESSIONE DI GUIDA, PRIMA DEL FOCUS SUI CONSUMI

Alcuni elementi ci fanno subito capire l’attenzione e la cura costruttiva di questo prodotto. Ad esempio il comodo sistema per ripiegare gli specchietti in parcheggio per non danneggiarli, oppure l’intelligente soluzione (già vista in casa BMW) che collega il cavalletto laterale al freno di stazionamento. Il parabrezza è protettivo ed offre una gradita regolazione manuale, da effettuare da fermo, che consente una copertura molto buona anche per un utilizzo autostradale. Pratici e dalla buona capacità i due vani portaoggetti frontali, di cui quello destro dotato di un utilissimo spazio ricavato nello sportellino, ma nessuno dei due sotto chiave. Nota dolente è invece la strumentazione. Per essere un modello aggiornato proprio quest'anno, è troppo scarsa come dati disponibili. Ad esempio, non c'è alcuna indicazione proprio sul fronte dei consumi e dell'autonomia. Spazioso il vano sottosella, che ospita comodamente due caschi e che non è particolarmente sciancrato nella zona centrale. Si riescono quindi ad alloggiare anche uno zaino con un PC ed oggetti ingombranti. Il sistema keyless è completo ed è anche uno dei più pratici come utilizzo. Si “arma” con una pressione e dopo alcuni secondi di inutilizzo si spegne da solo. A livello estetico non ci è poi piaciuto troppo il tasto del traction control, è quasi "aggiunto" sotto al blocchetto sinistro, quasi fosse after market.

Alla guida spiazza inizialmente la sella piuttosto alta, con una pedana che resta larga anche nella zona delle gambe, a differenza di un Suzuki Burgman 400 (qui la nostra recente prova del nuovo modello) che è sciancrato invece proprio in quella zona, per favorire l’appoggio a terra dei piedi. Stabile, con un feedback immediato e piacevole nella guida, grazie anche alle leve regolabili dei freni, che danno una sensazione motociclistica, il MaxSym 400 è un connubio quasi perfetto delle due anime urbana ed extraurbana. In città è infatti comodo il giusto, decisamente pratico dal punto di vista dei vani a disposizione e del comfort in sella, anche per il passeggero. La sospensione posteriore è sostenuta, ma non si segnalano risposte troppo secche, come spesso accade per gli scooteroni. Dà il meglio sul misto veloce, dove questo scooter è quasi chirurgico. Meno entusiastico il nostro giudizio sullo stretto, dove abbiamo trovato l’anteriore un po’ pesante in ingresso curva. Occorre quindi accompagnarlo in discesa in piega, mentre ad andature più elevate questa sensazione viene meno e tutto si fa più naturale. Promossi anche ABS e controllo di trazione, ben tarati e non troppo invasivi nella loro azione. Non manca nemmeno un sistema di sicurezza che azione le quattro frecce per frenate brusche oltre i 70 km/h, mentre il sempre più diffuso (anche su cilindrate inferiori) traction control qui ha la sua utilità, complice una erogazione corposa fin dai bassi, che su fondi scivolosi metterebbe facilmente in crisi l’aderenza della gomma posteriore. Le misure rispetto alla precedente generazione sono confermate. Troviamo infatti un 160/60 14 dietro, mentre all’anteriore un 120/70 15.

MODALITÀ DI CALCOLO

Ormai siamo piuttosto esperti nel rilevare i consumi, ma questa volta la tecnologia non ci è stata troppo di supporto, costringendoci ad optare per metodi più empirici e alzando quindi i chilometri percorsi per ottenere dei dati realmente attendibili. Il MaxSym 400 non offre infatti alcun riscontro su consumi ed autonomia sul quadro strumenti, che si presenta con i classici contagiri e tachimetro analogici, arricchiti da un display centrale piuttosto scarno rispetto alla migliore concorrenza e comandabile con i classici due tasti sul quadro stesso. 

Abbiamo provato ad utilizzare un connettore Bluetooth collegato alla presa OBD 2 (si trova nel vano sottosella ed è uno standard presente da circa 20 anni nelle auto, che da poco è disponibile anche sulle moto, a volte con un cavo di collegamento che viene consegnato insieme al mezzo), sia per provare a verificare i consumi istantanei, ma anche per "curiosare" su altri parametri. Attraverso un'app sul telefono e infatti possibile controllare e registrare una miriade di informazioni. Tra queste, oltre ad uno 0-100 km/h che abbiamo rilevato in meno di 10 secondi, è interessante vedere la conferma di una impressione che avevamo. L'erogazione piena fin dai medio - bassi, consente infatti di usare quasi sempre solo una parte del gas, con il corpo farfallato che si apre raramente oltre il 15%. Questo ovviamente influenza positivamente i consumi, che come vedremo sono davvero molto buoni anche nell'uso cittadino, malgrado stazza e cilindrata del MaxSym 400.

Vendendo a noi, nemmeno la porta OBD 2 ci è stata utile, perché i dati sul consumo istantaneo indicati non sono reali. Ci sono, ma non essendo utilizzati per “passarli” alla strumentazione, probabilmente si tratta di qualche altro dato, che l’applicazione da noi utilizzata etichetta erroneamente come litri per 100 km percorsi. Viene indicato un valore prossimo ai 5 km/l in autostrada, che poco varia anche ad andature ridotte. Siamo quindi tornati ai due classici metodi del calcolo da pieno a pieno e, per le velocità costanti, di un litro di benzina misurato, aggiunto dopo l’accensione della spia della riserva. Alla successiva riaccensione abbiamo appuntato i chilometri percorsi ad una determinata velocità.

UN 400 DAI CONSUMI DA MEDIO E NON DA MAXI

Veniamo al dunque e concentriamoci sui consumi. Come detto il serbatoio ha una capacità di 13 litri, mentre il dato dichiarato è di 28,5 km/l nel ciclo WMTC (prima erano 4,1 km/l, quindi circa 24,4 km/l). Al termine della nostra prova abbiamo rilevato un ottimo 24,5 km/l come dato medio, sicuramente migliorabile con una guida più spostata verso percorsi extraurbani non autostradali o anche ad un utilizzo urbano. Abbiamo infatti constatato che il consumo più elevato è quello alla classica andatura autostradale (percentualmente prevalente nel nostro test), con un 21,5 km/l a 130 km/h, mentre in città, a seconda dello stile di guida adottato, si va dai 22 fino addirittura ad oltre 26 km/l, che per un 400 è davvero un valore irrisorio.

Non appaiono quindi troppo ottimistiche ciò che dichiara Sym: una media più bassa del 15%, con picchi oltre il 30% di alcuni valori specifici. Passando alle velocità costanti, questi sono i risultati del nostro test:

  • a 60 km/h abbiamo percorso 47 km/l;
  • a 70 km/h abbiamo percorso 43 km/l;
  • a 80 km/h abbiamo percorso 40,5 km/l;
  • a 90 km/h abbiamo percorso 37 km/l;
  • a 100 km/h abbiamo percorso 33,5 km/l;
  • a 110 km/h abbiamo percorso 31 km/l;
  • a 120 km/h abbiamo percorso 27 km/l;
  • a 130 km/h abbiamo percorso 21,5 km/l;
  • a velocità massima (160 km/h indicati) abbiamo percorso 13,7 km/l.

LE NOSTRE CONCLUSIONI

Ottimi voti sulla prova consumi quindi, che alzano il nostro giudizio complessivo sul MaxSym. Un 400 che riesce ad avere consumi e caratteristiche vicine a quelle di un medio (300-350 cc), ma con una vocazione che lo porta ad essere a suo agio sia in città che in un viaggio lungo. Anche i costi sono più contenuti di molti avversari di segmento, grazie anche alla promozione in corso, che abbatte di 500 euro il prezzo di 6.699 euro da listino (scende quindi a 6.199). Quattro i colori, con questo blu che viene affiancato da un grigio chiaro, un antracite ed un bianco.

ABBIAMO UTILIZZATO UN CASCO NOLAN N21 VISOR JETFIRE 70 FLAT BLACK


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