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MotoGP, Luca Marini: "sto maturando, mi ha aiutato sfidare Pecco con la Panigale"

Luca Marini centra la terza casella della griglia nelle qualifiche di oggi su un tracciato che ha visto in difficoltà piloti del calibro di Quartararo. "Ci siamo sfidati con Pecco su questo tracciato a colpi di cronometro". Le gomme? un mondo in cui l'esperienza fa la differenza.

MotoGP: Luca Marini:

Le qualifiche di oggi sul circuito di Misano non potevano andare meglio per la Ducati, sia per il monopolio nelle prime posizioni in griglia, sia per Luca Marini, che centra il terzo miglior tempo alle spalle delle due Ducati ufficiali di Bagnaia e Miller.

All'inizio della Q2 pensavi di poter centrare questo risultato?
"Avevo intuito - ci racconta il giovane rookie -che con le condizioni della pista ciò che avrebbe fatto la differenza sarebbe stato mantenere i nervi saldi. Ho provato a mettere assieme tutti i tasselli facendo del mio meglio in ogni settore ed alla fine quando ho passato la bandiera a scacchi mi sono reso conto del risultato. E' stata una bellissima sensazione anche in considerazione di tutto il lavoro svolto col team durante l'anno. Una stagione il cui inizio non è stato dei più facili per me avendo faticato a trovare il giusto feeling con la moto. Spero di poter continuare a questi livelli per il resto della stagione".

Quale sarà il tuo obiettivo per la gara di domani?
"Se si dovesse correre sull'asciutto mi rendo conto che non sarà facile stare al passo delle Ducati ufficiali, ma già essere qui e correre coi più veloci in campionato è un grande risultato. Farò del mio meglio per approfittare di questa opportunità per imparare quanto più possibile da loro e poter crescere come pilota, ma se riuscissi anche a chiudere la gara tra i primi dieci mi riterrei soddisfatto".

Nelle ultime gare il tuo livello è aumentato molto. Possiamo aspettarci risultati simili già nelle prime battute del prossimo campionato?
"Sicuramente sto migliorando, ma penso che ciò che sia cambiato drasticamente sia stata la confidenza con la moto. Nelle prime gare di questa stagione ero a mio agio sulla moto ma mancava sempre qualcosa. Penso che negli ultimi test a Misano abbiamo trovato delle nuove soluzioni che mi permettono di correre meglio con lo stile di guida che piace a me. Credo sia lo stesso anche per gli altri piloti Ducati come ad esempio Bastianini. Ovviamente mi rendo conto che il risultato di oggi in parte è dovuto anche alle condizioni del tracciato, ma il mio obiettivo rimane quello di continuare a migliorare per tutto il resto della stagione".

Quanto conta per te questo risultato?
"Credo di esser maturato molto come pilota di motoGP considerando l'inizio di stagione, ho più esperienza non solo con la moto ma anche nell'affrontare i vari tracciati nelle varie condizioni, ma c'è ancora da lavorare. Sicuramente ringrazio anche il team che hanno lavorato duramente tutta la stagione. I giorni di test sono sicuramente molto produttivi al riguardo, potersi concentrare solo sul migliorare il pacchetto moto, facendo molti giri, è altrettanto importante quanto correre in gara".

Hai menzionato il fatto di riuscire a guidare meglio quando riesci a sfruttare il tuo stile di guida, puoi spiegarti meglio?
"A inizio stagione c'è stato un periodo di assestamento in cui ho cercato di abituarmi alla moto, ma il primo ostacolo con cui mi sono scontrato era che la moto non curvasse come volevo, per cui ho chiesto di lavorare su quello, e così facendo ho perso in frenata. In seguito abbiamo trovato un compromesso e siamo migliorati su entrambi i fronti. Anche le gomme in motoGP sono diverse rispetto alla moto2 in cui è più facile essere veloci, è un mondo a parte in cui l'esperienza aiuta molto".

So anche che ti sei allenato assieme a Pecco su questo circuito con la Panigale, avete lavorato assieme oppure ognuno seguiva un suo programma personale?
"Ci siamo allenati assieme, sfidandoci a colpi di cronometro, entrando sul tracciato a turni cercando di fare sempre meglio. E' stata una bella esperienza che sicuramente aiuta molto a crescere come pilota, ma tra la Panigale e la MotoGP c'è un abisso quindi c'è anche un limite a quanto si possa imparare fuori dalle gare".

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