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MotoGP, Rossi: "Avrei bisogno di una controfigura per concentrarmi sulla gara"

"È bello ma ho tanti impegni in questi ultimi GP. Età minima a 18 anni? Non risolverà tutto, è l'atteggiamento in pista dei giovani a dovere cambiare"

MotoGP: Rossi:

Tutti vogliono un po’ di Valentino in queste ultime tre gare che segneranno la fine della sua carriera. Così fra interviste, eventi e quant’altro il Dottore è costretto al super lavoro prima della pensione. Non la migliore situazione per prepararsi nel migliore dei modi alla gara.

Effettivamente è un po’ difficile - ammette Rossi - Un pilota deve concentrarsi per dare il massimo in pista, ma mi chiedono di fare tante cose importanti perché sono i miei ultimi GP. L’unica possibilità sarebbe trovare una controfigura, in modo che io possa guidare la moto e l’altro Valentino partecipi ai vari eventi - scherza - Alla fine, però, è bello e spero che domenica ci siano il sole e tanti tifosi”.

Qual è stato il segreto del tuo successo?
Funziono mediaticamente, risulto simpatico alla gente, anche a chi non segue le moto. Soprattutto ho molto successo con le nonne di 80 anni! (ride)”.

Speri nel sole per domenica, oggi le prove sono state sull’acqua.
“Provo sensazioni diverse, in FP1, con la pista completamente bagnata, non ero molto lontano dai primi 10. Nel pomeriggio, con l’asfalto che ha iniziava ad asciugarsi, ho sofferto molto.,In quelle condizioni siamo sempre nei guai, la M1 diventa difficile da guidare”.

È una questione tecnica?
Per un pilota è naturale andare veloce sull’asciutto, mentre la maggior parte devo allenarsi per farlo sul bagnato, anche io ero lento sull’acqua a inizio carriera. Però ora è un problema tecnico, la M1 non va male con l’asfalto completamente bagnato, ma quando diventa umido soffriamo. Io penso che in quelle condizioni non riusciamo a fare lavorare bene le gomme, soprattutto la posteriore, e non abbiamo grip. Yamaha dovrà lavorare per cercare di migliorare.

Cosa pensi della proposta di portare l’età minima nel motomondiale a 18 anni?
Per la Moto3 sarà un grande cambiamento, perché tutti vogliono iniziare il più presto possibile. Due anni in più sono molti, sarà meglio per la sicurezza, ma non sono sicuro che solamente questo risolverà tutti i problemi. I giovani devono avere il giusto atteggiamento a prescindere dall’età, devono seguire le regole.

A proposito di giovani, Binder prenderà il tuo posto il prossimo anno.
Darryn va forte, ma il passaggio dalla Moto3 alla MotoGP sarà complicato per lui. Però la Yamaha potrebbe aiutarlo, perché la M1 magari non è la moto più competitiva ma è sicuramente quella più naturale da guidare”.

La tua squadra però non rimarrà con lui.
David Munoz e Matteo Flamigni verrano a lavorare nel mio team in MotoGP, uno con mio fratello Luca e l’altro con Bezzecchi, mentre Idalio Gavira sarà il coach di entrambi i piloti. Sono tutte persone con molta esperienza e la loro presenza sarà importante”.


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