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Cevolini, Energica: "Quando ci saranno altri Costruttori, torneremo in MotoE"

"Noi siamo innovatori ed abbiamo capito che volevamo nuove sfide. La MotoE ha dato credibilità alle moto elettriche, ma il mio sogno resta una MotoGP elettrica, con tanti Costruttori a sfidarsi"

MotoE: Cevolini, Energica:

L'avventura di Energica in MotoE volge al termine alla fine del 2022, come annunicato da Dorna e dal Costruttore di Modena due giorni fa. La fine di una splendida storia che ha permesso al primo campionato dedicato alle moto elettriche di nascere, crescere ed affermarsi come una realtà più che concreta del panorama internazionale. 

Livia Cevolini, amministratore delegato di Energica, è una donna forte che ama le sfide e con enorme entusiasmo ha accettato di far parte di questo campionato offrendo una moto affidabile, veloce e che permettesse al neonato campionato di superare tutte le diffidenze di un pubblico forse troppo tradizionalista di base. Una vera mission, che oggi possiamo definire assolutamente compiuta e che lascia spazio alla giovane azienda per lanciarsi in uove sfide. La Cevolini ha partecipato ad un incontro con i giornalisti in cui ha fatto il bilancio di questa partnership con Dorna che si chiuderà al termine della prossima stagione, parlando di tantissimi argomenti. 

"Noi siamo innovatori e vogliamo fare solo cose nuove, mentre la MotoE non poteva più essere una innovazione - ha affermato la Cevolini -  Noi siamo piccoli come azienda, dobbiamo evolverci e vogliamo essere i primi in ogni mercato in cui andiamo. Siamo partiti e cresciuti a questo livello e dopo un anno ci siamo guardati attorno ed abbiamo capito che quello che stavamo facendo l’avrebbe potuto fare chiunque, quindi ci siamo chiesti cosa stessimo facendo perché era diventato inutile per noi, per la nostra strategia. Adesso siamo alla ricerca di altri progetti su cui concentrarci, nuovi mercati per noi come quelli legati alla micromobilità. Gli scooter, le e-bike, ne abbiamo parlato con i nostri investitori e stiamo facendo molto bene perché ci permettono di investire il nostro know how in mercati per noi importanti. Abbiamo parlato con Dorna, che per il futuro voleva dei volti nuovi e noi abbiamo deciso di terminare il 2022 come da contratto prima di andare ognuno per la propria strada. Quando ci saranno più Costruttori e una vera competizione, forse sarà interessante per noi tornare. Noi non possiamo fare tutto, dobbiamo scegliere cosa fare. Non vogliamo essere i follower, vogliamo essere i leader in quello che facciamo". 

Quale è stato il compito più difficile da assolvere in queste stagioni?
"Noi abbiamo iniziato con la MotoE quando avevamo già tanta esperienza, perché non eravamo nuovi con questo tipo di moto e con il racing. Il compito era fare non due moto, ma 20 moto tutte uguali. Adesso non voglio dire che chiunque possa copiarci, ma di certo chiunque può sfruttare il nostro modello per fare qualcosa di simile. Penso che chiunque lo faccia, farà un bel lavoro e lo spero perché non abbiamo bisogno di essere gli unici a fare cose del genere. Noi siamo qui per cambiare la mobilità, ci servono altri Costruttori per riuscire nella nostra mission. Penso sia una cosa ottima anche per il campionato, perché ci saranno altre sfide. Quando sarà possibile lottare con altri Costruttori e magari in quella circostanza sarà bello tornare". 

Che impatto ha avuto la MotoE sul mercato per voi?
"La MotoE è stata importante per lanciare il mondo delle moto elettriche in alcuni mercati. Questo campionato ha permesso di togliere alcuni dubbi a tanti, ha dato l’opportunità a questo mercato di crescere. Di certo non è la MotoGP, mi sarebbe piaciuto vedere quel tipo di attenzione mediatica. Siccome io sono una sognatrice e voglio cambiare la mobilità, sogno di vedere prima o poi una vera MotoGP elettrica. Ma finché questo non sarà possibile, almeno posso dire che la MotoE sia un buon inizio per andare in quella direzione. Ci vorrà tempo". 

E' stata una grande sfida, ma adesso ne arriveranno altre per voi. 
"Noi veniamo da una regione dove la competizione è tutto. Nessuna sfida ci spaventa, ci piace reagire velocemente ai problemi e trovare soluzioni. La MotoE ci è servita anche per dimostrare a noi stessi cosa potessimo fare. Quando per la prima volta mi parlarono della MotoE, io sono andata dai miei ingegneri ed ho detto semplicemente “dobbiamo farla!”. Siamo un gruppo piccolo, ma facciamo tutto assieme. Loro mi dissero che non avevamo la potenzialità per farla, che non avevamo i soldi necessari ma io gli ho risposto che avrei risolto, trovando nuovi tecnici e gli investimenti necessari. Avevo ragione, perché con il mio approccio gli ho dato la sicurezza di potersi mettere alla prova, di mostrare a loro stessi di cosa fossero capaci. Avevo ragione io e infatti oggi abbiamo maggiore consapevolezza. Siamo stati i primi a fare una cosa del genere e sappiamo di poterlo fare, questa è la cosa migliore che abbiamo imparato, soprattutto su noi stessi". 

In cosa vi impegnerete ora?
"Stiamo approcciando nuovi clienti in diversi segmenti. Abbiamo fatto un accordo con Dell’Orto che ha fatto nascere la Power Unit che stiamo vendendo a diversi clienti. Si parte dai 2 kw e si arriva ai 40 kw, quindi si passa dai monopattini alle moto elettriche. C’è tantissima ricerca dei fornitori da questo punto di vista. Questo è un ambito in cui non ci sono tante offerte ed abbiamo tanta richiesta e la trovo una nuova sfida per noi. Siamo partiti dal top di gamma, perché è l’ambito che conosciamo meglio. Ma adesso mi piace l’idea di applicare tutto il nostro know how ad un range di prodotti così ampio e caratterizzato da prodotti diversi". 

Cosa farete per il 2022 con la MotoE, arriveranno sviluppi?
"L’accordo con Dorna era quello di non sviluppare troppo la moto, perché l’idea era di far crescere il campionato. Dobbiamo anche pensare che i piloti ed anche i meccanici non conoscevano neanche le basi di questa tecnologia all’inizio, quindi sviluppare troppo la moto avrebbe reso ancora più difficile il lavoro per loro, per tutti. Era già tanto così, abbiamo introdotti nuove batterie ed altre cose, ma sempre per piccoli passi. Volevamo che le moto non avessero mai problemi, perché volevamo trasmettere un’idea di affidabilità ed è quello che abbiamo fatto. Non abbiamo mai avuto mai un problema in 3 anni ed è quello che continueremo a fare nel 2022. Abbiamo alcune idee da introdurre sulle moto, ma tutto concordato con Dorna. L’obiettivo qui è scegliere e seguire i suggerimenti di Dorna".

Quanto sta crescendo il mercato delle moto elettriche?
"Se guardi fuori dall’Italia, non ci sono mai state tanti veicoli elettrici come oggi. Il nostro problema attuale è che non riusciamo a consegnare tutti gli ordini che abbiamo. La domanda è enorme adesso, anche se naturalmente non è paragonabile a quello che c’è per i mezzi a benzina, ma sta crescendo più velocemente di quanto io mi aspettassi e io sono una persona molto positiva. E’ davvero impressionante. Mi piacerebbe che questo gap fosse ridotto in futuro, dobbiamo migliorare i nostri numeri di produzioni. Per questo vorrei che ci fossero altri Costruttori nella MotoE, perché questo darebbe maggiore credibilità al campionato ed a tutto il movimento della mobilità elettrica a due ruote. Ho sempre pensato che ci sarebbe stata una rivoluzione presto nella mobilità e credo che stia già iniziando. Cosa ci ha insegnato il Racing è questo, che non dobbiamo pensare che quello che facciamo per i piloti sia abbastanza. Ci ha insegnato ad andare sempre oltre, a chiederci continuamente cosa avremmo potuto fare per loro. Che poi sono le stesse richieste dei normali acquirenti, che vogliono una moto sempre più bella, più potente ed affidabile. Il Racing è una grande sfida ed essere vincenti lì, significa poi poter essere vincenti sul mercato. Noi siamo piccoli e l’unica cosa che ci fa crescere è affrontare sempre nuove sfide". 

Il sogno resta quindi una MotoE aperta a diversi Costruttori.
"E’ il mio sogno vedere una MotoE con tanti Costruttori e magari noi torneremo quando sarà così, ma oggi è semplicemente impossibile perché piloti, meccanici e team hanno bisogno di tempo. In futuro magari sarà possibile e forse ci saremo anche noi. Le vere gare sono tra diversi Costruttori, che sviluppano moto diverse. E’ il mio sogno, anche per la visibilità che darebbe e per la sfida tecnologica che porterebbe. Spingerebbe i limiti di tutti in tutte le direzioni. Farebbe andare tutti oltre i propri limiti, ma al momento penso che sarebbe troppo difficile per i team e i piloti". 

Energica era un business di famiglia, ma sembra che stia crescendo troppo per restare tale. 
"Mi piacerebbe che restasse un business di famiglia, ma le cose stanno crescendo troppo velocemente per riuscirci. A settembre eravamo 20, ora siamo 40. Le cose stanno cambiando, perché il mercato tra crescendo molto velocemente. Il campionato ha dato credibilità alle moto elettriche, e tutti si fidano di più adesso. Ha aiutato molto il nostro brand, ci ha dato tantissima credibilità. Il fatto che il mercato di auto elettriche stia crescendo così velocemente, sta ovviamente facendo da traino anche a noi. Le due cose sono collegate". 

E' arrivato il nuovo partner Ideanomics, un fondo quotato Nasdaq. Come incide sull'azienda. 
“Ideanomics ci ha aiutato molto, oggi noi siamo la testa di ponte del socio americano entrato a marzo, e in accordo con loro, a settembre, abbiamo lanciato un’Opa: Ideanomics potrebbe arrivare al 70 per cento. Si tratta dunque di un importante partner finanziario, noi restiamo la sede della progettazione e dello sviluppo”.


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