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SBK, Redding: “L’asfalto in Argentina? Se sarà rischioso non correrò”

“La mia vita è preziosa e vale più dell’assegno che prendo a fine mese. Non sono certo qua per farmi del male, chi rischia è perché non ha cervello"

SBK: Redding: “L’asfalto in Argentina? Se sarà rischioso non correrò”

I riflettori sono pronti ad accendersi al Villicum e non manca l’attesa per questo penultimo round della Superbike, che come ben sappiamo potrebbe rivelarsi decisivo per il titolo. Tra i pretendenti compare anche Scott Redding, nonostante il gap che lo separa dalla Yamaha di Toprak Razgatlioglu.

Proprio in questi ultimi giorni, l’alfiere Aruba è tornato a parlare in merito alla protesta accaduta due anni fa a San Juan, quando sei piloti decisero di non correre per le condizioni di sicurezza del tracciato. A tal proposito il 45 ha commentato: “A dir la verità non ho capito il motivo per cui alcuni piloti hanno voluto correre il rischio – ha detto – le corse occupano un posto importante per noi piloti, ma non sono tutto. Per noi le corse sono un lavoro e quando vai a lavorare non vuoi certo farti del male, ma pensi a tornare a casa tutto intero. La mia vita è preziosa e vale più dell'assegno che ricevo a fine mese per il mio lavoro”.

Parole chiare e trasparenti quelle del numero 45, che ha inoltre aggiunto: “Nel caso in cui l'80% dei piloti volesse scioperare, ci sono degli altri senza cervello che corrono comunque, perché pensano che così facendo possano vincere. Questi ragazzi, che magari trovi poi sul podio, sono quelli che solitamente li trovi tra il 10° e il 15° posto. Io non ho intenzione di correre solo per vedere il mio nome impresso su una lista qualora non ci fosse la giusta sicurezza”.

Al momento problemi non sembrano esserci in Argentina, dal momento che le previsioni per il weekend indicano sole fino a domenica. Non resta quindi che incrociare le dita.

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