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MotoGP, Bastianini VS Martin: lotta ad armi (im)pari per il miglior debuttante

Separati da 11 punti in classifica, hanno entrambi stupito al loro primo anno in MotoGP. Una Ducati più evoluta avvantaggia Jorge, ma le piste sono per Enea

MotoGP: Bastianini VS Martin: lotta ad armi (im)pari per il miglior debuttante

C’è un titolo che Ducati sapeva avrebbe conquistato uno dei suoi piloti ancora prima dell’inizio della stagione, quello di Rookie of the Year, debuttante dell’anno. Tutti gli esordienti in MotoGP nel 2021 sono infatti alla guida di una Rossa e fin dall’inizio si era capito che ci sarebbe stato da divertirsi, con il campione del mondo Moto2 in carica Bastianini, il suo vice Marini e un talento come Martin.

Lo spagnolo, in questa sfida, partiva avvantaggiato, potendo disporre della Desmosedici più evoluta, ma Jorge ci ha messo del suo. Ha centrato la pole position alla seconda gara in Qatar e si è ripetuto poi nelle due al Red Bull Ring. Martin, però, non si è dimostrato veloce solo nel giro secco, salendo sul podio a Losail e poi vincendo il GP di Stira (con un 3° posto sullo stesso circuito la domenica successiva). L’unica pecca nella sua stagione è stata la brutta caduta a Portimao, che gli ha fatto perdere 4 gare e di cui porta ancora qualche conseguenza. Pagato (a caro prezzo) lo scotto dell’inesperienza, Jorge ha dimostrato di non avere perso la sua velocità, anche se con qualche alto e basso di troppo, seppur comprensibile per un debuttante.

Enea ha fatto in un certo senso il percorso opposto. Anche il riminese era partito bene in Qatar con una Top Ten alla prima gara, si era confermato a Portimao, poi aveva avuto maggiori difficoltà. La svolta è arrivata ad Aragon dove, per la prima volta, è riuscito a entrare in Q2 nelle qualifiche. La gara gli ha consegnato un 6° posto che ha migliorato nel GP successivo, a Misano, con il primo podio. Ad Austin un’altra brutta qualifica, ma anche una rimonta che lo ha portato fino al 6° posto.

Bastianini è spesso all’opposto di Martin, è più a suo agio sulla distanza che sul giro secco, un punto debole che deve migliorare e che per cui ha sofferto negli ultimi anni. Nel 2020 vinse il titolo Moto2 partendo solamente 3 volte in prima fila e senza fare nessuna pole position. In MotoGP, però, una buona posizione sullo schieramento è ben più importante e quello è un punto su cui lavorare.

Del resto, sia lui che Jorge, hanno due capotecnici di grandi esperienza e qualità. Lo spagnolo nel team Pramac ha al suo fianco Daniele Romagnoli, già con Danilo Petrucci, mentre l’italiano in Avintia può contare su Alberto Giribuola, braccio destro di Dovizioso negli anni in Ducati. Due tecnici di primo livello, segno che Ducati ha guardato fin da subito con attenzione ai due giovani pensando al futuro.

Si può dire che Bastianini e Martin abbiano già meritato la promozione in questo loro primo anno di MotoGP, ma come detto c’è un titolo che si possono giocare. A tre gare dalla fine Jorge è in vantaggio di 11 punti su Enea, 82 a 71, ma l’italiano negli ultimi 3 GP gliene ha rosicchiati 39.

La differenza tecnica è a favore dello spagnolo, che può contare su una Desmosedici 2021 mentre l’italiano guida una 2019 con qualche aggiornamento. Le piste, però, sorridono a Bastianini: Misano è quella di casa e dove ha conquistato il primo podio, mentre a Portimao, come detto, Martin non aveva corso. Valencia, invece, sarà nuova per tutti su una MotoGP.

Non resta che concludere con il più classico dei ‘vinca il migliore’, con il pensiero che anche in futuro li potremo vedere ancora testa a testa per giocarsi qualcosa di ancora più importante.

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