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SBK, San Juan e l’incubo asfalto: nel 2019 il gran rifiuto a correre

Due anni fa sei piloti decisero di non schierarsi al via di Gara 1 in segno di protesta, questa volta non si potrà ricadere nello stesso errore

SBK: San Juan e l’incubo asfalto: nel 2019 il gran rifiuto a correre

L’immagine che vedete in copertina è quella di Gara 1 risalente all’edizione 2019. Due anni dopo la Superbike torna di nuovo in azione sul tracciato di San Juan, che per l’occasione ospita il penultimo appuntamento del Mondiale.

L’ultima edizione rimane ancora oggi impressa nella mente per quella che è stata la storica protesta da parte dei piloti. Poco prima del via di Gara 1, in sei decisero infatti di non salire in sella alle proprie moto e scendere in pista. Stiamo parlando di Chaz Davies, Marco Melandri, Eugene Laverty, Ryuichi Kiyonari, Sandro Cortese e Leon Camier.

Il motivo? Molto semplice: al centro dell’accusa le condizioni dell’asfalto argentino in stato pessimo con tanta sabbia a terra e l’aderenza prossima allo zero. Il  malcontento si era manifestato al venerdì nelle libere per poi esplodere al sabato mattina prima della Superpole. In seguito la decisione netta da parte dei sei di non presentarsi ai blocchi di partenza.

Con un Mondiale ancora da decidere e con i recenti fatti che hanno messo la sicurezza sotto la lente d’ingrandimento, una situazione surreale come quella verificatasi due anni fa non può nuovamente accadere. Sarebbe una macchia non da poco per questo Mondiale 2021 pronto a giungere al gran finale.

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