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MotoGP, Dovizioso: "I giovani piloti pensano a fregare invece che a imparare"

"Sono disposti a rischiare troppo per arrivare, è un atteggiamento sbagliato e per me inconcepibile. Un buon fine settimana per me, ma Quartararo dimostra che c'è margine"

MotoGP: Dovizioso:

Andrea Dovizioso è uno dei piloti più esperti nel paddock, oltre che uno dei più analitici, ma proprio non riesce a spiegarsi cosa stia succedendo in Moto3. Anche oggi, ad Austin la situazione è parsa “completamente fuori controllo”, per usare le parole di Valentino Rossi, e a tutti è ormai chiaro che bisogni fare qualcosa.

Io non credo che il problema sia una gara di 5 giri, ma il fatto che questi ragazzi debbano capire come si corra - ha iniziato il Dovi - Non si diventa campioni del mondo facendo delle manovre aggressive, così non si arriva da nessuna parte e chi si comporta in questo modo non ha capito nulla di questo sport. Non dico che non si possa essere aggressivi, ma c’è un limite e non è comunque comportandosi così che si vince un titolo, al limite una battaglia”.

L’incidente provocato oggi da Oncu è ancora più grave perché il motociclismo ha pianto da poco Dean Berta Vinals.

I giovani devono essere più tranquilli - ha continuato Andrea - Andare al 100% senza pensare minimamente a quello che potrebbe accadere non va bene, bisogna trovare il modo di sensibilizzarli e cambiare la loro mentalità. Certe cose non posso accadere volontariamente, le lotte sono bellissime ma non puoi affrontarle pensando di essere disposto a rischiare la vita.

Il pilota di Petronas non vuole entrare nel merito delle decisioni prese dagli Steward e nelle loro penalizzazioni.

Però c’è bisogno di una sensibilizzazione, sapendo che non è una singola sanzione a fare la differenza - ha sottolineato - Il problema è che sono disposti a rischiare troppo per arrivare e questo è un atteggiamento sbagliato, non sono razionali e maturi. Per me è qualcosa di inconcepibile”.

C’è chi dice che i giovani arrivino nel Mondiale con troppa poca esperienza.

Io non riesco a capire cosa gli passi per la testa - ha spiegato Andrea - Dove vogliono andare usando solo l’aggressività? Si può rischiare per andare più forte, è una decisione ch riguarda te stesso, ma farlo con altri piloti per me è inconcepibile. Hanno anche lo stesso atteggiamento nelle prove, non lavorano per imparare, ma cercano di fregare”.

Per il Dovi non è tardi per cambiare le cose.

Non è facile cambiare la mentalità di una persona, ma se vieni penalizzato duramente ci pensi due volte prima di rifarlo - la sua opinione - Se non ci arrivi da solo, qualcun altro te lo farà capire. È come la questione della penalizzazione per passare sul verde all’ultimo giro, c’è chi si lamenta ma se c’è un regolamento lo devi rispettare”.

Andrea ha anche parlato della sua gara ad Austin, in cui ha guadagnato i primi punti sulla Yamaha.

Sicuramente sono stato più veloce di Misano, ho lottato con piloti che la scorsa gara vedevo solamente col binocolo - ha affermato - Però Quartararo sta facendo qualcosa di pazzesco, quindi significa che c’è ancora molto margine, anche se guido una moto diversa dalla sua e non so quanto lo sia. Sono solo deluso del fatto che avrei potuto lottare per stare nei primi 10, invece sono arrivato 13°. La moto mi si è quasi spenta in partenza, non so se sia stato per un problema, è scesa molto di giri, e la mia M1 ha delle caratteristiche per cui è difficile superare. Comunque, in generale, è stato un fine settimana positivo”.

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