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MotoGP, Martin: “Buche incredibili, sembra una pista da motocross”

“Le buche sono presenti anche in curve veloci, un paio di punti sono pericolosi ma la pista in sé non lo è”. Zarco: “Potremmo chiedere di fare qualche giro in meno e non sarei contro quest'ipotesi”.

MotoGP: Martin: “Buche incredibili, sembra una pista da motocross”

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Il team Pramac ha chiuso il suo venerdì americano con una doppia top-10 grazie al settimo posto di Martin e all’ottavo di Zarco. Lo spagnolo, così come successo in altre occasioni precedenti, si è subito messo in mostra con un buon piazzamento: il suo 2.04.677 gli permette di essere a mezzo secondo dalla vetta, un risultato positivo considerando che è la prima volta che gira al COTA con la MotoGP.

“Oggi è stata una bella giornata, al mattino con le condizioni miste ho fatto veramente tanta fatica, ma avevo fiducia per il pomeriggio con l’asciutto. L’inizio è stato complesso, i tempi erano molto più lenti del solito – ha esordito Martin – Le buche sono incredibili, sembra una pista di motocross, è molto pericoloso perché sono presenti anche in curve veloci come curva 10 ad esempio, o anche curva 3. Ho rischiato di cadere in due occasioni, è una cosa pericolosa, ne parleremo in Safety Commission. Non capisco, hanno anche riasfaltato alcune parti della pista ma anche in quei punti sono presenti delle buche”.

La prima presa di contatto con la MotoGP sul COTA, tuttavia non ha tuttavia spaventato lo spagnolo, che già in varie occasioni ha dimostrato di adattarsi velocemente.

Non ho trovato piste difficili con la MotoGP, è solo diverso. Sono stato su tante piste nuove con la MotoGP, non ho fatto fatica ad adattarmi ad una pista nuova e per me non c’è differenza. Forse il terzo settore è più difficile, c’è tanta potenza ed è difficile gestire i cambi di direzione. Ma io mi sento bene, la MotoGP è meglio della Moto2, è sempre più semplice essere più veloci e io mi diverto con questa moto, non lo vedo un problema”. Tuttavia, qualche grattacapo potrebbe darglielo il setup: “Sarà difficile trovare un setup adeguato qui. Di solito partiamo con un setup di base e siamo usciti con questo setup oggi. Per domani dovremo rendere la moto un po’ più morbida sulle buche ma ciò potrebbe pregiudicare la frenata o altri aspetti. Sarà necessario trovare un bilanciamento come in tutte le altre occasioni. Questa è una pista che ha tutti i tipi di curve, veloci, a media velocità e anche molto lente, e già è difficile trovare un setup, in più dobbiamo fare i conti con le buche”.

Martin ha spiegato anche quanto è difficile la pista a livello fisico per via delle buche e ha anche confermato come il jet lag non stia incidendo sul weekend.
Questa pista, in sé, non è difficile fisicamente, lo è adesso per via delle buche, perché quando c’è una grossa buca devi tenere la moto con tanta forza e in quelle occasioni usiamo tanta energia – ha raccontato – In generale non credo che sia una pista fisica, bisogna dire che adesso fa caldo ed è umido ed è difficile, ma perlopiù sono le buche che incidono tanto e non sono buche in sé ma dislivelli ed è incredibile. Per il jet lag nei primi due giorni mi sono svegliato alle cinque del mattino ma dopo 6-7 ore di sonno, oggi mi sono svegliato alle 6.30, non è un problema”.

Il trucco per risolvere il problema con le buche? Martin spiega che la situazione è abbastanza imprevedibile e ha indicato alcuni punti “pericolosi”, puntualizzando che la pista in sé non è pericolosa ma, anzi, divertente.
“Ogni giro cerco di trovare linee diverse per capire quale è la migliore, ma è una cosa un po’ imprevedibile ed è per questo che è un po’ pericoloso. Può essere che da un giro all’altro cambi linea di 10 centimetri e la differenza diventa enorme – ha spiegato ai giornalisti – Credo ci siano un paio di punti pericolosi, ma la pista in sé non è pericolosa, è una pista molto bella e divertente, ma ci sono un paio di punti che sono pericolosi per la velocità e l’inclinazione che abbiamo, sono imprevedibili e un movimento strano ti può far cadere e in questi punti è pericoloso, come curva 2 e curva 10”.

Martin ha aggiunto che la pista ha un grip “ok” e ha ammesso di aver già lavorato in ottica gara anche se non ha ancora deciso la gomma da usare domenica.
“È costante il grip, non è fantastico ma non è neanche male. Io con la media ho già percorso la metà della distanza di gara e non è male, con la soft il grip è buono per un giro veloce. Vediamo domani, sarà importante capire la gomma per la gara ma il grip è ok”.

Ottavo tempo, a 46 millesimi dal compagno di squadra, per Johann Zarco, reduce dall’operazione per sindrome compartimentale al braccio destro di mercoledì scorso.
“Quella di oggi è stata una buona giornata, iniziare sul bagnato è stato importante. Austin è difficile e devi conoscere tanti punti diversi, ci sono molte buche e alcune curve sono cieche. Sono stato felice di iniziare sul bagnato per prendermi tempo, è più facile muovere la moto e ho potuto testare il braccio e in queste condizioni è andato bene – ha esordito il francese – Al pomeriggio, all’inizio, ho sentito un po’ di dolore ma è normale, ma non ho avuto dolore. È stata più difficile la pista che testare il braccio oggi. Abbiamo provato a spingere, sono stato felice di essere riuscito a spingere e la posizione mi sembra buona. Jack sembra vada bene qua, dovremo vedere perché e cercare di migliorare domani”.

Anche Zarco parla delle condizioni della pista, facendo il punto anche sulla sua condizione in vista del GP:.
Spero di trovare un setup migliore per tenere il ritmo migliore possibile con il minor spreco di energie. Per le buche, i punti più impegnativi sono curva 3 e curva 10. Abbiamo avuto solo una sessione sull’asciutto, spero di riuscire a girare per abituarmi o trovare una linea diversa, andare alla massima velocità e trovare la linea perfetta non è facile perché se non è quella corretta la moto si muove tantissimo. Sarà complicato per tutti, vedremo”.

Per entrambi una battuta sulla Safety Commission di questa sera.
“Io ascolto i più esperti, se ho un’opinione ovviamente la dico. Se c’è qualcosa su cui non sono d’accordo, lo dico – ha detto Martin che non si è sbilanciato su quello che potrebbe dire nella riunione con gli altri piloti – È chiaro che non sono la voce principale della Safety Commission, alla fine rispetto i più esperti. Tutti comunque diremo le stesse cose, che sia io o Aleix o Valentino”.

Zarco invece ha ammesso che non sarebbe contro una possibile riduzione della durata di gara.
Non sarei contro, ma penso che ci andrò per sentire i commenti di tutti – ha affermato – Non tiro in ballo la sicurezza, ma semplicemente quando si va veloci non sempre si segue la stessa linea. Vedremo, potremmo chiedere di fare qualche giro in meno”.

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